Ciò che va al di là dell'anima

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    L'auto del cacciatore dovette frenare bruscamente all'incrocio con una strada principale. Non fu un veicolo a tagliargli la strada, ma la corsa frenetica di un gruppo di individui. Il suo occhio riuscì a studiare abbastanza in fretta le loro sagome scattanti abbastanza da riconoscerne le fattezze. Così come li aveva visti una volta alla cava, erano senza dubbio licantropi. Una decina sfrecciavano verso sinistra, incuranti di auto e passanti, e subito Iris li seguì con lo sguardo, incitando il cacciatore a seguirli. In realtà erano oramai giunti a destinazione. Bastò arrivare all'incrocio per capire che il flusso di creature erano dirette verso uno degli edifici più grandi della zona. Un enorme grattacielo si alzava alla fine della strada, non sembrava ospitare alberghi o altri tipi di locali, doveva essere di natura privata, probabilmente appartenente a qualche compagnia multinazionale o ad un grosso imprenditore. Davanti all'edificio gli umanoidi si erano radunati. Dall'interno alcuni colpi di arma da fuoco venivano sparati verso di loro. Iris fece quasi subito per scendere dall'auto e fiondarsi sul luogo.
     
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  2. Alfarius
     
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    Il cacciatore imprecò, quando rischiò di travolgere (od essere travolto da, a seconda dei punti di vista) quella valanga di pelo, muscoli e ira animalesca. Chiaramente erano loro l'obiettivo: erano un gran bel numero di pietre, si disse l'uomo. Ma, nel contempo, era palese la loro inferiorità numerica. Quattro contro dieci, ed al momento non avrebbe scommesso sull'utilità in combattimento delle due donne. Solo su Iris avrebbe fatto davvero affidamento, ma loro da soli sicuramente non sarebbero bastati.
    Il cacciatore si ripromise di far blindare quell'auto da cima a fondo. Se avesse avuto a disposizione un veicolo del genere, avrebbe potuto far strage di creature restando relativamente al sicuro. Così non era, e non aveva intenzione di distruggere il suo prezioso veicolo, oltretutto preda di fruttuosa caccia.
    Jaerlen fermò l'auto a lato della strada, a distanza di relativa sicurezza e smontò, estraendo le sue pistole.
    "Iris" disse, con tono che ostentava freddezza. "Stammi vicino. Abbiamo bisogno di affrontarli insieme: dobbiamo coprirci le spalle a vicenda, in ogni momento d'ora in poi. Prima studiamo la situazione, poi attacchiamo. D'accordo?"

    Aggiunse poi in direzione delle altre due donne, prima di iniziare ad avviarsi verso le creature, mentre cercava un riparo per osservare meglio la situazione: "Stiamo vicini. Solo col numero abbiamo qualche possibilità di riuscire. Che nessuno faccia nulla di stupido.", concluse.

    Aveva intenzione di avvicinarsi lateralmente dall'edificio, nella parte in ombra degli edifici, per capire quanti effettivi stessero combattendo dall'interno del grattacielo, e se si trattasse di una barricata o soltanto di qualche sparuta guardia di sicurezza. Il suo occhio bionico scattò inoltre fra i licantropi, cercando se fra di essi si nascondesse uno dei famigerati capobranco.
     
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  3. nana____kitty's prrrr ™
     
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    Neanche il tempo di sentir dire da Iris, che erano giunti a destinazione, che un enorme palla di pelo bavosa si scagliò sulla macchina, facendoli sobbalzare tutti. Lune sbuffò: quella notte non voleva proprio finire mai. Scese dalla macchina seguendo le indicazioni del cacciatore: uniti e nascosti. Non era abituata a combattere in questo modo, ma diciamo che i lincantropi erano leggermente in vantaggio numerico in quel momento quindi, sarebbe stato meglio seguire il piano di quell'uomo. Si nascosero e camminarono lateralmente, cercando di non farsi vedere. Erano minimo una decina e tutte le guardie di sicurezza che li stavano fronteggiando, venivano squartate una dopo l'altra.

    Dobbiamo trovare il modo di coglierli di sorpresa, sono troppi per gettarsi nella mischia..

    Sibilò verso tutti, poi, però, si voltò verso Ariel e le disse:

    Ariel tu stai in disparte, ma se vedi che alcuni di quei bestioni ci stanno sopraffacendo, usa quel tuo strano potere.. Siamo intesi?

    Si acquattò cercando di avere un buon punto della situazione.
     
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    Sulla grande strada scura si erano portati ora almeno una ventina di licantropi. Dalle strade secondarie e dai vicoli laterali ne arrivavano ancora. Tutti contraddistinti dalla stessa caratteristica: una pietra scura dai riflessi blu e viola incastonata nel petto, tutti preda di una irrefrenabile furia omicida. La cosa strana era che l'obiettivo del loro attacco sembrava essere proprio il grattacielo che avevano davanti. Dall'ingresso sfondato, dove alcuni corpi di licantropi giacevano senza vita, si intravedevano le canne da fuoco di almeno cinque individui che probabilmente stavano tenendo fuori gli aggressori. A giudicare dalla calca e dalla ferocia, tuttavia, non avrebbero retto ancora per molto. La strada era completamente sguarnita, non vi erano auto posteggiate o altri punti di riparo, solo le lisce e perfette vetrine dei negozi, dai vetri spessi e robusti, e gli anonimi lampioni di metallo, tutti perfettamente allineati e funzionanti. Anche se continuavano ad arrivare creature dai vari vicoli, l'arrivo di una fu degno di nota. Era decisamente più grossa delle altre, dal pelo leggermente colorato di blu. Aveva come tutte la pietra, ma arrivò impetuosa in una corsa frenetica diretta verso il centro del gruppo, fermandosi piantando gli artigli nell'asfalto e alzando poi un ululato lungo e profondo, rivolto al cielo. Tutti gli altri licantropi fecero lo stesso, e l'attacco proseguì più agguerrito che mai.
    Ariel annuì lentamente, mentre lo sguardo era fisso sul nutrito numero di persone, alcune delle quali probabilmente doveva anche conoscere...


    prosegue da qui

    Eléna ed Avanton attraversarono un altro paio di strade principali, tagliando sempre per altri vicoli e stradine meno battute. A guidarli erano gli indizi e, come sempre, cadaveri. La loro corsa però terminò in un vicolo, alla cui fine riuscirono a vedere una parte dell'enorme gruppo di licantropi che quella notte erano giunti in città. Si trovavano ai piedi di un enorme grattacielo, erano oramai giunti in una delle zone alte della città. A giudicare da quello che le creature facevano, stavano tentando di entrare, cercando di sfondare la debole resistenza armata presente all'ingresso. Avanton si portò in avanti per scrutare meglio la situazione, poi congiunse le mani al petto e rimase in concentrazione per alcuni secondi. Le sue mani si illuminarono, e per la seconda volta Eléna vide un fascio di luce generarsi dall'ecclesiastico e partire nella direzione da cui erano giunti, perdendosi tra i vicoli.

    Dobbiamo guadagnare tempo! Qualunque cosa stiano cercando di fare, devono essere fermati!

    Nella confusione che regnava sovrana, riuscirono tuttavia a individuare il capobranco, situato al centro del gruppo, fermo ad osservare e ad incitare i suoi uomini che gli stavano spianando la strada.

    Edited by GameMaster - 6/8/2010, 17:07
     
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  5. Kuroi Tenshi
     
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    Per un istante restò spiazzata quando la vista delle creature e della resistenza che ad esse veniva posta le occupò completamente la vista.
    Si riprese quando vide un fascio di luce provenire da Avanton e disperdersi lungo la via che avevano appena percorso: si fece più attenta e riuscì a scorgere il capobranco, che fortunatamente non era ancora entrato in battaglia.
    Guadagnare tempo, aveva detto Avanton, e sicuramente impedire che il capobranco aiutasse la sua schiera di lupacchiotti sarebbe potuto risultare vantaggioso. Ne avevano già abbattuti due, anche se questo fosse dovuto essere nettamente più capace, sarebbe caduto: Eléna era speranzosa.
    Muovendosi in avanti fece l'unica cosa che le sembrò possibile in quel momento: concentrarsi e colpire il capobranco dalla distanza.
    CITAZIONE
    Potere KI

    Era sempre lui il suo obiettivo, anche ora che di licantropi ce n'erano ovunque.
     
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  6. Alfarius
     
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    Il Nibbio restò ad osservare, mentre altri licantropi si riversavano nelle strade in direzione dell'edificio. C'era qualche disperato che ancora lo difendeva, ma non avrebbe retto a lungo.
    Era giunto, assieme ad altri, un individuo enorme che aveva lanciato un ululato ed era partito alla carica. Pareva proprio uno dei dannati capobranco: era lui il loro obiettivo. All'occhio bionico del cacciatore, tuttavia, non sfuggì il movimento di altri, che parevano soldati, nell'uscire dal vicolo.
    Non soldati, si corresse, ma proprio ecclesiastici. Loro quattro di sicuro non avevano la forza di sconfiggere un simile branco, ma quei soldati avrebbero potuto fornire loro la giusta distrazione per avvicinare tanto il capobranco da poterlo colpire.
    "Nonappena quei soldati colpiranno per primi" disse il Nibbio, perchè tutti lo potessero sentire, "Aprirò il fuoco sul capobranco. Iris, tu dovrai coprire la nostra avanzata in sua direzione eliminando i licantropi che cercheranno di sbarrarci il passo. Procediamo uniti e copriamoci le spalle a vicenda...Una volta eliminata la creatura, se la situazione sarà troppo critica, ripiegheremo per decidere il da farsi. Che nessuno, per nessuna ragione, si allontani dal gruppo, se vuole vivere. È tutto chiaro?" chiese, ma si trattava di una domanda retorica.
    Al primo movimento degli ecclesiastici, sarebbero intervenuti. A quanto pare, lui era l'unico dotato di armi a distanza. Era un peccato, avrebbe reso tutto più difficile, si disse imprecando il cacciatore, mentre puntava con le pistole l'immensa creatura, aspettando soltanto che qualcuno sparasse per primo.
     
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    Da adesso il personaggio di Lune verrà gestito dal GameMaster

    Casualità: 95%

    Avanton andò all'imbocco del vicolo, ma non avanzò oltre. Il gruppo di licantropi era decisamente troppo numeroso per poter essere affrontato a viso aperto. Sarebbe stato un suicidio. Le sue mani però presero a brillare, mentre le portava al petto e poi, con uno scatto, puntava i palmi in avanti, verso la folla che si muoveva frenetica alla base del palazzo. Un raggio di luce scaturì dalle sue mani, diretto contro la prima delle creature più prossime al capobranco, che sembrava abbastanza coperto per poter essere raggiunto. L'attacco andò a segno, l'essere colpito si piegò su sé stesso lanciando un grido soffocato però dal resto della calca. L'attacco della vampira invece non andò a buon fine. Riuscì a individuare il bersaglio, ricorrendo ad uno dei suoi poteri per colpirlo a distanza. Ma nonostante il capobranco non prestasse ancora attenzione a loro, la confusione che regnava sovrana le impedì di mettere a fuoco il bersaglio, senza riuscire a colpirlo.
    Solo allora il lupo dal manto blu si voltò nella loro direzione, probabilmente attirato dal fascio di luce, mentre un paio dei licantropi avevano deviato la loro corsa verso di loro, pronti ad aggredirli.


    Tieni duro!

    Aveva urlato Avanton, pronto a ricevere la carica.

    Dall'altro lato il Nibbio vide indistintamente una figura all'imbocco di un vicolo. Aveva riconosciuto essere un ecclesiastico, ma non riconobbe altro. Improvvisamente un fascio di luce venne generato dalla sua posizione, finendo su alcuni lupi, che subito furono deviati verso di esso. Il capobranco restava al suo posto, adesso però la sua attenzione sembrava essere stata attirata verso i soldati. Le tre donne erano al suo fianco, pronte ad agire, anche se la confusione e l'enorme disparità numerica non lasciava presagire nulla di buono. Per raggiungere il capobranco si sarebbero dovuti esporre a gran parte del branco, anche se lui, da quella posizione, avrebbe comunque potuto provare a colpirlo con le sue bocche da fuoco.


    Eléna
    Punti Vita: 47
    Punti Difesa: 32


    Avanzamento di Eléna nell'abilità Potere KI 4/10
     
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  8. Kuroi Tenshi
     
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    "Tsk..."


    Mentre la strana luce dell'ecclesiastico aveva colpito il suo bersaglio, il potere di Eléna non ci era riuscito, forse per la confusione, forse perchè esso era troppo distante.
    Non doveva perdersi d'animo comunque, la folla era molto numerosa e il frastuono assordante, ma loro avrebbero dovuto vincere a tutti i costi, c'erano in ballo le vite di troppe persone.
    Restò ferma in posizione d'attacco e sorrise alle parole di Avanton, alle quali rispose sicura, ma concentrata con tutti i suoi sensi sulle due creature che stavano avanzando a passo di carica verso di loro:

    "Sempre."


    Sperando che Avanton si occupasse di uno dei licantropi, la vampira avrebbe atteso ancora, ancora un po', fino a quando la creatura non sarebbe stata ad un metro da lei: solo in quel momento si sarebbe spostata di lato per schivare e avrebbe tentato di usufruire della stessa carica del licantropo per posizionarsi dietro di lui e colpire con entrambe le sue lame i tendini di una gamba, come aveva già fatto in precedenza. Forse era una mossa azzardata, forse anche lui avrebbe cambiato direzione all'ultimo, ma era un rischio necessario.
     
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  9. Alfarius
     
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    Il Nibbio si concesse un ghigno. Se era una distrazione che stavano aspettando, quell'ecclesiastico gliene aveva fornita una pantagruelica, e praticamente gratis. A quanto pareva, gli ecclesiastici in genere adoravano le uscite coreografiche ed in grado di dare maledettamente nell'occhio: i folle alato non era un caso isolato, forse.
    Il capobranco stava guidando l'attacco in direzione degli ecclesiastici, e presto ci sarebbe stato da sparare, e molto anche. Avrebbero dovuto cingere i lupi da due fronti, aiutando gli ecclesiastici attaccando i licantropi alle spalle. Se poi, nella calca, fossero riusciti ad accostarsi a tali momentanei alleati, avrebbero potuto alleggerire la pressione dei nemici su loro quattro.
    Non esporsi troppo e colpire rapidi: questo sarebbe stato un buon piano.

    Mettendosi a correre senza scattare, in modo che le altre avessero il tempo di seguirlo, il Nibbio partì costeggiando il muro in direzione della mischia che da lì a poco sarebbe scoppiata. Sarebbe stato più difficile per i lupi accerchiarli, e se fossero stati rapidi quelli non avrebbero neppure capito cosa li colpiva, trovandosi stretti fra due fuochi.
    Il cacciatore si girò solo un attimo, per catturare l'attenzione del suo eterogeneo gruppo.
    "Ora", fu ciò che sussurrò, andando poi a girarsi ed aprendo il fuoco con le sue pistole in direzione del capobranco. Era distante, stava muovendosi ed era circondato da falsi bersagli. Tuttavia era anche distratto, ed il Nibbio non si lasciò scappare quell'occasione tanto maledettamente ghiotta di lasciare che gli artigli delle sue armi gli portassero via qualche frammento di carne viva.
     
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    Due di quelle feroci belve furono rapidamente su Eléna ed Avanton. Il tempo sembrò rallentare. I pesanti passi dei lupi affondavano quasi nell'asfalto sotto i loro piedi, mentre zanne appuntite uscivano dalle loro bocche, vogliose di azzannare nuova carne. Avanton incontrò entrambi i pugni all'altezza del petto. Questi presero nuovamente a brillare di quella strana fiamma che la vampira aveva già avuto modo di vedere.

    Si comincia!

    Il primo assalto fu per lui. L'aggressore più vicino tentò di raggiungerlo allungando un braccio e relativi artigli contro. L'ecclesiastico si abbassò rapidamente, lasciando che il colpo proseguisse oltre, per poi alzare il pugno verso lo stomaco peloso del licantropo. La creatura riuscì ad evitare il colpo, ma fu spinta qualche metro distante, pronta tuttavia a ripetere la sua mossa. L'altro invece non aveva occhi che per Eléna. Le arrivò incontro con grande impeto, ma sbilanciandosi eccessivamente in avanti. I suoi affondi non raggiunsero l'esile corpo della notturna, che rapidamente riuscì ad eludere l'avversario e a portarsi dietro di lui. Si voltò rapida cercando di raggiungere i tendini del lupo, ma quando i suoi pugnali arrivarono alle sue gambe, questi, con uno slancio incredibile, si alzò dal suolo, compiendo una capriola in aria all'indietro, e contemporaneamente, con i soliti artigli, cercando di agguantare la nemica che ora era sotto di lui.

    Iris, Lune ed Ariel si mossero rapidamente dietro il cacciatore. La donna dalle sembianze ferine avanzava rapidamente, con le mani penzoloni ma pronte ad attaccare. Lune seguiva stringendo i pugni ed osservando la situazione, mentre Ariel era a qualche passo di distanza, un po' più impacciata delle altre.
    Le bocche da fuoco del Nibbio furono tutte per quello che sembrava essere il capobranco. Mentre però un momento prima la sua attenzione era rivolta al gruppo di ecclesiastici, successivamente tornò a voltarsi verso l'edificio preso d'assedio. Fu proprio in quel momento che i colpi partirono. Il bersaglio ebbe appena il tempo di voltarsi, quando il primo colpo lo colpì di striscio al volto, facendogli letteralmente saltare parte della guancia sinistra. Il secondo proiettile passò oltre, mentre il nemico si chinava, portando una mano alla parte del viso colpita. I suoi occhi trasudavano odio, e per un attimo si piantarono nell'occhio bionico del Nibbio. Subito però la sua mano artigliata indicò la direzione in cui si stavano muovendo, e dalle retrovie del branco alcuni lupi si mossero, intenzionati a fermarli. Dietro il Nibbio vi era ancora qualche vicolo, ma per raggiungere la postazione degli ecclesiastici avrebbe dovuto per forza di cose esporsi, attraversando la larga strada.


    Eléna
    Punti Vita: 47
    Punti Difesa: 28


    Jaerlen
    Punti Vita: 70
    Punti Difesa: 34


    Avanzamento di Eléna nell'abilità Colpo con arma bianca 6/10
    Avanzamento di Jaerlen nell'abilità Colpo con arma da fuoco 9/10
     
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  11. Kuroi Tenshi
     
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    Una partita complicata, senza dubbio, ma senza un minimo di sfida l'adrenalina non avrebbe potuto fare il suo compito adeguatamente. Tutto intorno a loro c'erano corpi che si muovevano, gente che sparava, zanne che dilaniavano, ma la concentrazione di Eléna era posata tutta o quasi su quella creatura.
    Non si soprese, infatti, quando la vide saltare e con enorme agilità giungere sopra di lei, ma d'altro canto la vampira non era certo da meno. Rapidità e buona mira, erano due elementi essenziali nella lotta contro quelle bestie, ed infatti quando i suoi fendenti menarono l'aria ed il lupo saltò, Eléna era già pronta a compiere una celere capriola in avanti, andando poi, risalendo in posizione eretta a voltare il corpo di 180° per non farsi prendere alle spalle e, aiutata dalla spinta del suolo, andò a cercare con le sue fedeli lame il diaframma della creatura, sotto alla pietra, lì dove sapeva il dolore potesse essere più intenso.
     
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  12. Alfarius
     
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    Il Nibbio dovette trattenersi dall'imprecare. Quando era riuscito a colpire il licantropo al primo colpo, era convinto di essere riuscito a catturarne l'attenzione, e di averlo a portata di tiro in modo definitivo.
    Così non era stato, e la sua preda non solo stava tornando al suo attacco contro l'edificio, ma aveva pure indirizzato dei grossi bestioni nella sua direzione.
    Maledizione, masticò fra i denti il cacciatore, incapace di trattenersi. La fortuna non era dalla sua, da qualche tempo a quella parte.
    Rivolgendo la sua attenzione ai nuovi arrivati, sparò due colpi in direzione del più prossimo. Era certo che Iris potesse intercettarne un'altro, ma nella calca non era riuscito a contare quanti fossero. Forse, nel corpo a corpo, avrebbe potuto valutare l'abilità delle altre due componenti del gruppo.
    In caso contrario, avrebbe lasciato sul selciato un altro paio di cadaveri.
     
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    Il licantropo che fino ad un attimo prima era a qualche centimetro sopra la testa di Eléna era rapidamente atterrato dietro di lei, senza riuscire ad agguantarla. La vampira si voltò rapidamente per affondare i pugnali nel petto, vicino alla pietra, come già aveva fatto in una precedente occasione con un altro bersaglio. Allargò le braccia per darsi lo slancio necessario ad effettuare un affondo deciso, ma purtroppo la fortuna non fu dalla sua. In quel rapido movimento si era avvicinata troppo alla parete dell'edificio alla sua sinistra, nei pressi dell'imbocco del vicolo da cui lui ed Avanton erano usciti. Il risultato fu che la sua mano sinistra stretta nel pugnale andò ad impattare violentemente contro la parete, provocandole appena qualche graffio ma distraendola dall'azione principale. Mentre il suo sguardo si voltò per capire cosa fosse accaduto, il nemico che aveva dinanzi non esitò nuovamente ad attaccarla. Questa volta si lanciò con tutto il corpo, intenzionato ad assalirla e scaraventarla a terra, ma ancora una volta la vampira fu troppo veloce, facendo in modo che l'enorme massa di muscoli e pelliccia andasse ancora oltre. Il nemico non avrebbe sicuramente mollato, e lo stesso faceva quello che stava affrontando Avanton, che però sembrava riuscire a tenerlo bene a bada grazie alle sue armi naturali. Nella confusione degli spari che provenivano dall'edificio assediato ve ne fu uno di intensità decisamente maggiore. Per un attimo alla vampira sembrò quasi familiare. Il capobranco era stato ferito.

    Il Nibbio puntò questa volta verso bersagli più vicini, non tanto perché il capobranco iniziasse ad essere coperto dai corpi degli altri lupi, quanto perché questi altri lupi, ora, si stavano dirigendo verso di loro, ed era necessario fare qualcosa. Ora erano cinque in tutto. Due di questi furono su di lui, il primo però non senza prima aver subito un proiettile del decaduto ad una gamba, che ne arrestò quasi la corsa, senza però ancora metterlo al tappeto. Anche l'altro rimase un attimo interdetto, così come quelli che stavano sopraggiungendo verso di loro, che si videro sbarrare la strada da tutta la ferocia di Iris, che un attimo dopo il secondo sparo si era catapultata in avanti, mani e piedi piantati per terra quasi imitando i suoi nemici, e dando libero sfogo ad un ringhio terrificante, che metteva in mostra tutta la sua schiera di zanne di varie dimensioni, ancora intrise del sangue delle precedenti vittime. Lune le si fece subito accanto, masticando qualche commento ironico poco carino verso i nemici, mentre Ariel rimase nelle retrovie, ancora indecisa sul da farsi, e con gli occhi pieni di terrore. Passò appena un attimo, poi l'esitazione degli avversari svanì, e lo scontro ebbe inizio.


    Eléna
    Punti Vita: 47
    Punti Difesa: 24

    Jaerlen
    Punti Vita: 75
    Punti Difesa: 43


    Avanzamento di Jaerlen nell'abilità Colpo con arma da fuoco 1/10

    Jaerlen ha guadagnato il livello 2 nell'abilità Colpo con arma da fuoco!
     
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  14. Kuroi Tenshi
     
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    "Dannazione..."


    Era stata incauta, aveva visto lo spazio che la circondava, senza guardarlo veramente. Troppe, troppe cose a cui pensare, ma era necessario restare lucida. Riuscì a schivare il nuovo attacco della creatura solo grazie ai suoi riflessi e fortunatamente il suo corpo le permetteva di essere veloce.
    Doveva trovare una soluzione: non poteva avventarsi in una delle sue idee folli, di certo non avrebbe potuto gettarsi sulla sua schiena come aveva fatto quella sera stessa con l'enorme serpente dei cunicoli, il licantropo era dotato di braccia, e una sua artigliata ben piazzata le sarebbe potuta essere fatale.
    Era tremendamente grosso e agile, inoltre sembrava essere previdente e muoversi con intelligenza, o forse era solo un istinto raffinato col tempo. Poco importava, la vampira doveva agire, e lo doveva fare in fretta. Se la creatura avesse avuto una potenza minore, e soprattutto se fosse stato il suo unico nemico, Eléna avrebbe persino potuto provare a farsi colpire di proposito per poi attaccare in quello stesso istante in un punto vitale, ma anche quello era da escludersi. Quello che la sua mente però riuscì a formulare mentre rapida si muoveva di nuovo contro la bestia, fu che avrebbe dovuto prenderlo di sorpresa, fare qualcosa che lui non si sarebbe potuto aspettare e così tentò: non appena giunta in prossimità della creatura, con il pugnale impugnato nella mancina menò un fendente dall'alto al basso mirando la testa e molto vicino saltando per fare in modo che la creatura tentasse di parare e non di schivare, mentre, ricandendo al suolo dopo il piccolo salto, la destra tentò un affondo nello stomaco peloso del licantropo nella speranza che le sue mani fossero ancora alzate per la protezione della testa. Certo, il nemico avrebbe potuto tentare di schivare rendendo più difficoltoso il suo attacco, ma la vampira era testarda, non si sarebbe lasciata sconfiggere facilmente.

    Mentre il suo corpo e la sua mente erano totalmente immersi nel suo piccolo combattimento, qualcosa dentro di lei la faceva sentire un po' strana. I suoni, gli odori della battaglia intorno a lei... c'era qualcosa di strano. Non vide il capobranco venire ferito, non ne aveva il tempo, ma uno strano presentimento si impossessò di lei per meno di un secondo, per poi restare solo un labile sottofondo sovrastato dalla concentrazione per il combattimento.

    SPOILER (click to view)
    Forse è un po' confusionario e non si capisce bene... se caso edito e tento di spiegare meglio. Comunque l'attacco è uno solo: salta e mentre è in alto mena il fendente alla testa con la sinistra, mentre con la destra tenta l'affondo l'istante dopo, mentre sta tornando a terra.
     
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  15. Alfarius
     
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    Il Nibbio dovette trattenere un sorriso.
    Vecchia Iris. Jaerlen non aveva ancora ben chiaro in mente di che mostruosità si trattasse, nè perchè la donna provasse simpatia per il cacciatore. Tuttavia era un alleato formidabile, rapida come un serpente, forte come un maledetto orso e feroce il doppio di entrambi. Il suo ringhio animalesco aveva seminato l'incertezza nelle creature, che non si aspettavano di dover affrontare un avversario tanto diverso da un debole umano.
    Due avversari tanto diversi, si disse il cacciatore con un ghigno freddo.
    Lui stesso era ancora in piedi.

    Girò il volto soltanto un secondo, mentre apostrofava la ragazza alle sue spalle, camminando rapido di fianco per mettere per aprirsi una linea di tiro verso le bestie.
    "Ho detto ora!" sibilò in direzione della ragazza, con la tenue speranza che si risvegliasse dal panico che l'aveva colta. Era evidentemente inadatta al combattimento, ma là dietro non era neppure utile come carne da macello. Indubbiamente, avrebbe dovuto dire qualcosa.
    Era di nuovo diventato il leader motivatore della squadra, si rese conto Jaerlen. Quel ruolo che tanto rifuggiva pareva esserglisi appiccicato addosso, tanto che in qualsiasi occasione era necessario il suo intervento, per sbloccare la situazione.
    "Lì davanti hanno bisogno di te" aggiunse poi, mentre puntava le sue armi verso i suoi nemici, apprestandosi a fare fuoco. Era poco, ma sperava che richiamando i sentimenti che la ragazza provava per le sue compagne, essa potesse smuoversi e riuscire a riprendersi.

    In caso contrario...cinque contro tre era una brutta proporzione.
    Il cacciatore allontanò il pensiero, sparando un colpo verso il licantropo ferito ed un altro in direzione di quello che era più vicino al cacciatore.
    Gli artigli delle sue pistole sibilarono come serpi, fendendo aria e carne con la stessa facilità.
     
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135 replies since 3/8/2010, 20:33   2018 views
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