Rifugio

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  1. Chiaki Akito
     
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    Non ci era voluto troppo per attraversare quei due isolati, ma a Tiana era sembrata un'eternità.
    Più ci si avvicinava al suo monolocale nella periferia, più gli edifici diventavano bassi e malandati. Le strade cominciavano ad essere vicoli, o semplicemente lunghi tratti d'asfalto "decorati" solo da un lampione o da un magazzino. Le costruzioni residenziali erano scarse, e la sua si stagliava tra un deposito ed un altro basso palazzo, forse una fabbrica; i muri grigi e sporchi non davano la minima parvenza di ordine. Non era un posto che si sarebbe facilmente definito "casa"...
    Tiana certamente non lo considerava tale, ma almeno il luogo buio le offriva riparo dal sole. E sperava che a Daniel bastasse quella misera residenza, per il tempo a venire.
    La Notturna annusò il vento freddo che sembrava spirare continuamente in quella zona, e fu felicemente sorpresa di non avvertire sangue nell'aria, se non le tracce della ferita di Daniel. Quando si accorse cosa stava facendo, sospirò e si riscosse, estraendo le chiavi una volta che ebbero invocato il vicolo del suo appartamento. Si fermò sulla porta, armeggiando con la vecchia serratura.
    -Mi dispiace, Daniel... Dovrai adattarti a vivere qui per un po'. Posso darti un po' di soldi, se vuoi, e domattina dovrai procurarti del cibo... Non penso che il contenuto del mio frigorifero sarebbe appetibile.-
    L'interno era scarsamente arredato. Una zona cucina, piuttosto spartana, giaceva completamente inutilizzata nell'angolo adiacente alla porta; il letto era piccolo, addossato al muro nel punto meno esposto, e gli unici altri pezzi di mobilio erano un cassettone, un vecchio divano malconcio e un tavolo, con una sedia per lato. Una porticina dava probabilmente sul bagno.
    Sopra al cassettone, una borsa ed un portatile chiuso erano gli unici segni che quel luogo fosse abitato; anche se vecchio, tutto pareva in ordine.
    L'unica finestra aveva le persiane ben chiuse, e una tenda scura pendeva ai due lati.
     
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  2. Aenis Frostängel
     
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    Daniel seguiva il gruppetto in silenzio con il braccio destro che gli pendeva inerme sul fianco, l'odore di pizza che proveniva dagli scatoloni era troppo allettante, non mangiava da tre giorni e nelle sue condizioni anche del pane vecchio di una settimana sarebbe apparso come un piatto prelibato. Fissò Tiana dubbioso mentre una mezz'idea di ciò che stavano confabulando i tre mentre lo aspettavano al pronto soccorso gli venne, anche se non sarebbe da definire "mezza" visto che Tiana aveva rivelato la loro idea
    <Vivere da lei signora?... Non posso accettare... avete già fatto troppo per me>
    disse con tono basso e dolce mentre si stringeva nel cappotto con il braccio sano; faceva tremendamente freddo in quel luogo sperduto in Australia; stava patendo tutto questo grazie ai suoi compaesanei; Daniel scacciò questo pensiero dalla sua testa, non era da lui farsi il sangue amaro per certe questioni; scrollò il capo e fissò "la casa" di Tiana all'interno, non era il massimo ma chi era lui per criticare? Alla fine la ragazza era una vampira e quindi non necessitava di una casa lussuosa, i non umani non erano attaccati così tanto ai beni materiali come i viventi, esclusi naturalmente i beni primari quali il cibo che li facevano "non vivere".
     
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  3. Lhou
     
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    << Smettila di dire idiozie.>>

    Lo interruppe Angelus nell'istante in cui Daniel cominciò il "non".

    << Non possiamo lasciarti dormire per strada.
    E poi si tratta solo di una soluzione temporanea, mentre io cerco un posto più grande... Il mio ufficio va bene per una, due persone al massimo, ora siamo in quattro.>>


    Disse tranquillo, mentre Tiana apriva, per poi seguirla all'interno.
    Attese che la ragazza lo invitasse ad entrare, prima di mettere piede nel monolocale spoglio e, una volta dentro, poggiò le due scatole di pizza sul tavolo per poi togliersi il giaccone ed appoggiarlo li vicino, sul muretto che faceva da divisorio per la piccola cucina inutilizzata.


    << Bhe non è così male dai.>>

    Commentò, sincero, guardandosi attorno.
    Certo, non era una reggia, ma sicuramente meglio dei disgustosi motel in cui aveva vissuto per tutta la vita...
    Effettivamente, ora che ci pensava, l'ufficio dell'agenzia era la sua prima vera sistemazione fissa.
    Si diresse poi alla finestra, dopo aver dato un occhiata in giro e l'aprì leggermente, gettando un occhiata fuori e lasciando che si cambiasse aria all'interno dell'appartamento.
     
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  4. Kaen no Mitsuhide
     
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    Non appena Angelus aprì la finestra, una figura incappucciata e ammantata di nero piombò davanti a lui con un fruscio del tessuto. Il volto non era visibile, ma Mitsuhide era piuttosto certo che lo riconoscesse; in fondo, quanti idioti c'erano in giro che andavano in giro con un mantello come il suo, in quell'epoca?
    Si appoggiò al davanzale, un ghigno appena accennato visibile da sotto il cappuccio.
    «Ehilà!» Disse, appoggiando il mento sulle dita incrociate.
    «Le finestre di 'sto quartiere sono troppo sottili. Ok che ci sento molto bene, ma onestamente non mi interessa sapere che la moglie del tuo vicino non è poi così fedele.» Aggiunse, un po' tanto per dire, voltandosi verso Tiana.
    «Ah, e dei tizi ti hanno visto entrare in casa con due uomini, chiedendosi perché una bella ragazza come te dovesse farlo; si sono dati delle risposte sbagliate. Li ho picchiati.» Aggiunse, come se nulla fosse.
    Sospirò e chinò la testa.
    «Certo che dev'essere proprio una brutta città se si danno quasi per scontato cose come questa.» Aggiunse infine, posando poi nuovamente lo sguardo su Tiana e rimanendo come in attesa di qualcosa.
    «Beh?» Disse poi dopo qualche secondo. «Non mi inviti a entrare?»
     
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  5. Chiaki Akito
     
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    Accennò appena un sorriso, quando fu Angelus a mettere a tacere le proteste di Daniel al posto suo: aveva detto esattamente quello di cui c'era bisogno per convincerlo, probabilmente.
    -In ogni caso... Questo posto è sprecato, senza un abitante vivo. Non ho bisogno di una cucina o di un letto. Tu saprai farne miglior uso di me, mh?- fece, con una voce che tradiva un'allegria che non aveva.
    Tiana sussultò leggermente, quando Mitsuhide sbucò all'improvviso dalla finestra. Gli lanciò un'occhiata perplessa sentendolo parlare così tanto: doveva aver appena bevuto... Non l'aveva mai visto così allegro. Ricordava che il sangue fresco facesse cose simili, in effetti...
    -Beh, avanti. Ma passare dalla porta ti era difficile?- chiese, con una punta di divertimento in voce. Preferì ignorare le altre chiacchiere, che le ricordavano solo in che sorta di luogo era capitata.
    Mentre si sedeva sul divano, dopo aver tolto la giacca, osservò l'altro Notturno. -Ti sei nutrito, deduco.-
     
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  6. Aenis Frostängel
     
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    Il ragazzino fissò Angelus e Tiana negli occhi, perchè stavano facendo tutto ciò per lui? Era un semi sconosciuto e non avrebbe potuto ricambiare con i soldi la casa che gli stavano offrendo
    <Perchè state facendo tutto questo per me? Cioè mi conoscete appena>
    disse con tono assonnato ai due mentre intanto si sistemava il cappotto e si portava in un angolino della stanza. Grazie al suo udito fine avvertì la presenza di Mitsuhide prima degli altri e così non reagì con sorpresa vedendolo entrare dalla finestra; il vampiro sembrava decisamente più allegro e a giudicare dalle parole di quella ragazza ciò che l'aveva reso così espansivo era il cibarsi di sangue che Daniel sperò non fosse di poveri innocenti.
    <Comunque davvero vi ringrazio per l'offerta signori ma non saprei come ripagarvi, non dispongo di molto denaro... Non posso accettare>
    aggiunse dopo pochi secondi di silenzio cercando di formulare la frase in modo da non sembrare lo stupido che non era, semplicemente non capiva cosa spingeva quella gente ad aiutarlo.
     
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  7. Lhou
     
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    Nell'istante in cui Mitsuhide era balzato sul cornicione davanti alla finestra, Angelus già aveva spalancato la finestra e portato la mano a Kurohime, ma notando che si trattava dell'amico, tolse la mano dall'arma e si spostò per farlo passare.
    Ghignò poi sentendo le sue parole e le risposte di Tiana.
    Decisamente, Mitsuhide sembrava diventare euforico quando si nutriva, comprensibile, pensò, probabilmente era una reazione naturale per un vampiro o, almeno, per alcuni di loro.
    A quel punto si voltò verso Daniel e, scuotendo il capo, si diresse alle pizze ed aprì i cartoni, godendosi per un attimo la zaffata di fumo e il buon profumo che ne uscirono.

    << Bhe... Hai bisogno di aiuto no? E noi aiutiamo chi ne ha bisogno.>>
    Si limitò a rispondergli, dirigendosi poi alla cucina, aprendo un cassetto ed afferrando un coltello, che cominciò ad usare per tagliare a fette la sua pizza.
    << E per ripagarci abbiamo già pensato ad una soluzione, puoi stare tranquillo.>>
    Aggiunse poi, annuendogli tranquillo, nell'attesa che anche Mitsuhide entrasse a raggiungerli.
     
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  8. Kaen no Mitsuhide
     
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    Mitsuhide attese che Angelus si spostasse dalla finestra, poi entrò da lì con un unico agile balzo. Una volta dentro si guardò intorno, posando lo sguardo su ogni particolare.
    «Che bel posto.» Commentò, senza pensare che potesse essere inteso come sarcasmo - cosa che in realtà non era, dato che corrispondeva quasi perfettamente al suo ideale di casa: senza inutili cianfrusaglie.
    Guardò Tiana e le annuì. «Sì, sono abbastanza sazio. E la porta non mi piace. È scomoda e ci vuole più tempo ad aprirla.» Disse ironico.
    «Ah, ho anche trovato qualcosa di interessante.» Aggiunse, tirando fuori dalla borsa una bottiglia all'interno di una busta di carta che la copriva fino al collo. Andò all'angolo cucina e poggiò la bottiglia su un ripiano, poi si tolse il mantello e lo lanciò verso l'appendiabiti attaccato al retro della porta, rimanendo in pantaloni e camicia bianca. Poggiò la borsa per terra, delicatamente, poi si mise alla ricerca dei bicchieri. Tirò fuori quattro calici e li portò al tavolo, recuperando la bottiglia mentre passava; stappò quest'ultima, versò il liquido rosso scuro nei bicchieri e li servì a tutti e tre, lasciando il suo per ultimo. Quando ebbe finito andò a sedersi nell'unica sedia rimasta libera e alzò il calice.
    «Beh, alla salute.» Disse, in attesa degli altri.
     
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  9. Chiaki Akito
     
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    Tiana osservò i gesti del vampiro con una sorta di allibita indignazione: Mitsuhide era entrato e aveva preso a versare da bere come se si fosse trovato a casa propria, dai risultati della sua caccia, per giunta. Stava davvero...?
    -... Dimmi che non stai davvero brindando col sangue. E' estremamente cliché... E anche un po' sacrilego, credo- borbottò, prendendo il suo bicchiere e facendo un profondo respiro, come per capire di cosa realmente si trattasse. Le sembrava troppo poco denso, eppure...
    Con un piccolo sbuffo, constatata la natura del liquido, la posò in perfetto equilibrio sul bracciolo rigido del divano, come a segnalare che rifiutava di berne- no, non era sua abitudine nutrirsi di quello e non avrebbe cominciato proprio ora. Aspettava la reazione degli altri due, prima di dire qualsiasi cosa...
    Mitsuhide era davvero strano, a volte. Tiana si poggiò allo schienale, con un sorrisetto esasperato in volto, mentre guardava i due umani al suo fianco.
     
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  10. Aenis Frostängel
     
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    <Sarebbe?>
    disse il ragazzo di tutta risposta alle parole dell'uomo per poi adocchiare una sedia e lanciando un'occhiata tremula a Tiana si avviò verso di essa per sedersi; appena il suo corpo poggiò sul duro legno della sedia ebbe come un crollo, si chinò in avanti mantenendo una postura gobba, i capelli gli coprivano il volto mentre pian piano gli occhi gli si chiudevano, il sentirsi al sicuro stava fungendo come funzione di autodifesa del corpo che ormai stava traendo forse dal nulla per farlo mantenere sveglio ma nonostante ciò rimase cosciente e quando Mitsuhide prese qualcosa che dal suono sembrava essere un bicchiere e ci verso dentro del liquido vermiglio scosse lievemente il capo nel momento in cui egli gli si era avvicinato porgendogliene uno; decisamente non aveva voglia nè tantomeno era in condizioni di voler bere, il suo stomaco reclamava cibo che non vedeva da giorni e tutto il resto del corpo gli chiedeva un po' di riposo negatogli da molto più tempo.
    <Non sono molto bravo a fare dei lavori che non siano quelli di domestico...>
    Aggiunse puntualizzando sulla sua presunta inutilità ai suoi occhi, preferiva mettere le cose in chiaro sin dal primo momento visto che chissà quale idea stava balenando nella mente.
     
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  11. Lhou
     
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    Il ragazzo finì di tagliarsi la pizza, per la precisione poco meno di un quarto, mentre Mitsuhide entrava e si metteva comodo, cominciando a versare il contenuto della bottiglia nei bicchieri.
    Allora Angelus andò da Daniel, porgendogli il cartone contenente la sua pizza ed il coltello per tagliarla, per poi poggiare il suo sul tavolo ed addentare la prima fetta.
    << Oh, brindiamo?>>
    Chiese, in tono abbastanza neutro, prendendo il bicchiere che il vampiro gli offriva.
    Non controllò nemmeno la bevanda contenuta, Mitsuhide era troppo musone e serioso per prenderli in giro e dare del sangue a lui e Daniel, oltretutto che il mezzo angelo aveva bisogno di tutto fuorché di certi scherzi in quel momento.

    << Bhe... Allora direi... All'ingresso di Daniel nell'agenzia.>>
    Disse, alzando il calice, per poi vuotarne con noncuranza il contenuto.
    Probabilmente conteneva dell'alcool, ancora più probabilmente del vino.
    Non che andasse matto per il vino, ma non ne avrebbe disdegnato un calice.
    Poi riprese a mangiare la pizza, tranquillo, gustandosela in attesa che Mitsu spiegasse cosa aveva combinato fino ad ora.
     
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  12. Kaen no Mitsuhide
     
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    Mitsuhide rimase un po' deluso dal rifiuto di Tiana e Daniel.
    «Macché sangue.» rispose a Tiana facendosi più serio, afferrando il suo calice con una certa, quasi ostentata eleganza.
    «Se dici così spaventi il ragazzo.» aggiunse con una certa ironia, accennando a Daniel.
    «È semplice vino. Potete bere tranquillamente, tranquilli. Fate come Angelus, lui sì che sa apprezzare le cose.» disse poi, alzandosi e raggiungendo il mezzo demone che offriva la pizza al mezzo angelo. Se avesse saputo la verità sulle loro origini, probabilmente avrebbe fatto notare loro l'ironia di tutto ciò.
    Alzò il calice, borbottando qualcosa sul brindare a quel cavolo che volevano, poi bevve una buona metà del contenuto del suo calice. Poi andò a recuperare la borsa e raggiunse Tiana, sedendosi accanto a lei sul divano. Posò il bicchiere sul bracciolo, imitando quello che aveva fatto lei prima e frugò nella borsa. Ne tirò fuori un thermos e lo porse alla vampira.
    Non disse nulla, non voleva farle pesare il fatto che le stava offrendo del sangue di un vivente, non le sembrava il tipo che aveva preso bene la loro necessità di quel tipo di nutrimento.
    «Scusa se mi sono permesso di prendere i bicchieri. Poi li lavo io, tranquilla.» disse semplicemente.
     
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  13. Chiaki Akito
     
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    -Ah, Daniel, non temere... Piuttosto, mangia. Stai morendo di fame, no?- commentò, con un leggero sospiro.
    Anche Tiana, in effetti, cominciava a sentire una certa inquietudine. Avendo passato un bel po' di tempo a sentire l'odore del sangue, poche ore prima, ora era nervosamente consapevole di non aver bevuto da troppo tempo. Sperava che Mitsuhide avesse mantenuto la sua promessa di cibo...
    E quando il vampiro le porse seriamente un thermos il cui profumo invitante era inequivocabile, non poté fare a meno di sedersi più dritta, come se tutti i suoi sensi tendessero verso quel contenitore. Si era trattenuta finora, ma in effetti la sete era tanta; e l'odore era particolarmente intenso, come se...
    -Beh, a Daniel, allora- mormorò in risposta ad Angelus, sollevando il thermos.
    Una volta che se lo fu portato alle labbra, ebbe la sua conferma: già, era ancora caldo. Le passò un lampo di colpevolezza negli occhi, ma non smise di bere... No, lo sforzo di volontà sarebbe stato troppo grande. Se ne staccò solo quando l'ultima goccia le fu scivolata tra le labbra. Anche allora le ci volle qualche attimo: aveva un sapore diverso da quello di maiale, sicuramente, ma anche da quello delle sacche di ospedale. Era- e inorridì leggermente- maledettamente buono.
    Si passò il dorso della mano sulla bocca, come a ripulirla, anche se non le era sfuggito un grammo di sangue. -... Grazie- fece a Mitsuhide, come in una risposta ritardata al suo commento sui bicchieri, anche se il tono lasciava intendere qualcosa di più serio.
    Più che altro, Tiana era grata di non aver dovuto uccidere lei stessa...
     
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  14. Aenis Frostängel
     
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    Daniel alzò con lentezza il capo quano Angelus gli si avvicinò porgendogli il suo cartone di pizza con relative posate
    <Grazie...>
    mugugnò prendendo la pizza con il braccio sano e con un po' di fatica tagliò la prima sua fetta e con flemma l'addentò mentre ad intermittenza apriva e chiudeva gli occhi, che però si spalancarono alle parole di Angelus
    <Eh? Cosa?>
    chiese con voce assonnata alzando con sforzo il capo così da fissare negli occhi il mezzodemone
    <Scherzavate vero? Non sono capace!>
    mugugnò riabbassando la testa addentando la fetta di pizza per la seconda volta mentre si estraniava dalla realtà per perdersi nei meandri dei suoi pensieri che erano per lui più pieni di sgomento e dubbiosi sulla notizia appena avuta; perchè aveva scelto di reclutarlo? Perchè si stavano preoccupando tanto per lui? Queste erano le prime domande più rilevanti che lo tormentavano, sperava sinceramente che Angelus e gli altri si decidessero a dargli delle spiegazioni, se fossero state esaustive non avrebbe che accolto a braccia aperte la "decisione" sul suo ingresso nell'agenzia.
     
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  15. Lhou
     
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    Dopo aver vuotato il bicchiere, constatando che come sospettava era vino rosso, lo poggiò sul tavolo e prese un altra fetta di pizza, appoggiandosi al ripiano che divideva il salotto dalla cucina.
    << Abbiamo visto tutti e tre nelle fogne come combatti e come te la sai cavare.
    Sappiamo riconoscere un talento quando lo troviamo e di più ancora un bravo ragazzo.>>

    Si limitò a dire Angelus, finendo quella seconda fetta di pizza e prendendone una terza dal suo cartone.
    Stava mangiando un sacco, non ci era abituato, di solito tendeva a mangiare giusto qualche boccone una volta ogni uno o due giorni.
    Forse l'eccessivo movimento dei giorni precedenti gli aveva aumentato l'appetito.

    << E comunque, prendilo come un modo per ripagarci, è qualcosa che son sicuro farai bene, lavorerai per noi.
    Ne abbiamo parlato mentre ti rattoppavano e siamo tutti e tre d'accordo.>>

    Aggiunse poco dopo, accennando un sorriso al ragazzo per poi gettare uno sguardo ai due vampiri, in cerca di aiuto nel convincere il ragazzo.
     
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18 replies since 8/9/2011, 14:26   252 views
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