Stretto tra due fuochi (parte 2)

Quest - Sussurri nel Vento

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  1. GameMaster2
     
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    L'aria fredda della notte pareva intensificarsi ad ogni passo che la mal assortita coppia si trovava a compiere. Un vento algido soffiava loro in faccia ad ogni passo, rendendo il tutto sommato breve tratto che restava loro da attraversare una specie di glaciale tortura.
    Nel giro di mezz'ora, giunsero al confine con la zona di Highway, e inerpicandosi su una piccola cunetta illuminata da un solitario lampione poterono vedere loro innanzi il motivo per cui il quartiere portasse quel nome. Davanti agli occhi dei due, infatti, si estendevano a perdita d'occhio chilometri di strade asfaltate, che puntavano lontano in tutte le direzioni. Tratti rettilinei, curve, tornanti e cavalcavia allungavano le proprie artificiali propaggini in direzione Lullaby, snodandosi come dei grigi tentacoli ad occupare la maggior porzione possibile di spazio a disposizione. Rare luci si muovevano su quel nastro catramoso, soltanto qualche veicolo solitario impegnato a togliersi dall'autostrada il più velocemente possibile, e nient'altro.

    A circa cinquecento metri davanti a loro, scendendo per un ripido tratto di terra dissestata, i due uomini avrebbero raggiunto la baraccopoli, loro meta. La scarsa illuminazione prodotta da qualche lampada al neon o faretto montato alla meno peggio non riusciva a scacciare la cappa scura che incombeva sulle casette di lamiera, che erano circondate dall'ombra della struttura soprastante come se si fosse trattato di un nero e denso fluido.
    L'imbocco dell'autostrada (un colosso di cemento ed acciaio alto più di cinquanta metri) si ergeva al di sopra degli squallidi edifici, una presenza minacciosa in semplice virtù della propria sconfinata mole. Tonnellate di grigia materia inanimata rimanevano sospese a decine di metri d'altezza, rette soltanto da pilastri di dimensioni ragguardevoli, che si piantavano nel suolo ad intervalli regolari e dotati della circonferenza maggiore di quella di uno qualsiasi degli edifici.

    Scendendo, i due uomini non avrebbero incontrato difficoltà ad introdursi all'interno della bidonville. Le abitazioni erano sparpagliate in apparenza senza alcun ordine ben preciso, e nessuno sembrava badare a chiunque si aggirasse in quei dintorni. Solo una voce gracchiante ripeteva ossessivamente, quasi parlando con se stessa: "Ehi, amico...hai qualche dollaro?".
     
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  2. hoheneim
     
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    Il posto, è olte la bidonville, un tombino, dove i pali si fanno più fitti, si vede benissimo anche da qui.

    Da lontano, si vedevano gli alti pali farsi più fitti, al confine con la bidonville ad occhio e croce, dovevano solo attraversarla, ma se Herny non avrebbe avuto problemi, essendo praticamente uno di loro, il vampiro vestito in quel modo dava fin troppo nell'occhio.

    Sei troppo vistoso, nascondi ciò che puoi, quell'orribile cintura per esempio, e togliti quel cappotto di pelle... dannazione, quella maglietta non aiuta. Come diamine hai fatto a sopravvivere fino ad adesso addobbato come un albero di natale?

    Si tolse il giubbotto, aprì la borsa, e gliela indicò.

    Metti il tuo giubotto e la tua cintura qua dentro, non ti ruberò niente tranquillo, e poi ti metterai il mio, chiuditelo bene e calati il cappuccio, metti le mani in tasca e tieni basso lo sguardo, il problema sono solo i jeans, ma credo che non si noteranno più di tanto. Ricorda, meno ti fai notare, più avrai possibilità di rimanere vivo in questa città. Quando avrai finito di "camuffarti" ci dirigeremo verso quei pali lì in fondo, mi raccomando, non fare sciocchezze.

     
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    Seguendo il ragazzo ancora senza nome il vampiro arrivò nei pressi della Highway, il paesaggio che si presentava ai due non era dei più interessanti, svariati chilometri di strade asfaltate che puntavano verso Lullaby niente di cui potesse fregargli qualcosa.
    L'uomo si fermò e così fece anche il vampiro spiegandogli che il posto, un tombino a quanto pare, si trovava oltre la bidonville, vide l'uomo soffermarsi nuovamente ad osservare i propri vestiti ed a commentare dicendo che davano troppo nell'occhio.
    Pestando chiunque avesse da rompere le palle...
    Disse sorridendo leggermente, e se i pugni non bastavano aveva sempre la sua katana ed il Ki, comunque senguendo le indicazioni dell'uomo si tolse la giacca, la maglia e la cintura, prima però prese da una delle tasche della giacca dei guanti di pelle neri che si mise nascondendo così il bagliore del braccio sinistro.
    Con questi suppongo che il problema bagliore emesso dal braccio sia risolto, o no?
    Disse mettendo poi i vestiti nello zaino dell'uomo, notando però che ora la katana era in bella vista, non era sicuro di cosa risaltasse di più in quella città: una giacca alla matrix o una lama in bella vista?
    E con questa cosa faccio? Non credo che ci stia nel tuo zaino, e l'abbandonarla è fuori discussione, uno per affari miei, due perché combatto meglio con le lame.
    Disse mettendosi la giacca ed il cappuccio sul viso, ricordandosi che aveva dietro pure una pistola con se, che mise sempre dentro lo zaino.
    Se non hai armi puoi usare quella, io non amo le armi da fuoco la porto giusto nell'eventualità che ne abbia veramente bisogno.
     
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  4. hoheneim
     
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    Portala dentro il giubbotto, facendo attenzione a non farla vedere. E comunque non uso pistole, sono troppo difficili da usare e impediscono i movimenti, e fanno troppo rumore. Ora seguimi.

    Chiuse la borsa e incominciò a incamminarsi verso il punto dove si doveva trovare il tombino, guardandosi bene attorno senza destare sospetti e tendendo bene le orecchie, la zona non era sicura, doveva comportarsi nel modo più naturale possibile, ma senza abbassare la guardia.
     
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  5. GameMaster2
     
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    I due uomini si immisero nel cono d'ombra proiettato dallo sterminato blocco sopraelevato di ferro e cemento. Lo sguardo dei due colse ben poco movimento, limitato al più al girarsi su se stesso di un fagotto umano gettato sotto una lamiera (che avrebbe dovuto fungere da coperta) e lo schizzare lontano dal loro campo visivo di un malconcio gatto pezzato.
    Herny aveva individuato facilmente la zona dove i pilastri si facevano più frequenti, anche se raggiungerla pareva decisamente meno immediato. Infatti anche le baracche (che per la maggiorparte si appoggiavano proprio agli immensi piloni) si infittivano al crescere del numero di sostegni, rendendo più difficile il camminare in linea retta per raggiungere la loro meta. Un piccolo dedalo di stradine ricavate tra un'abitazione e l'altra si mostrò davanti ai due avventurieri, che avrebbero dovuto scegliere se svoltare sul lato destro di una casupola assemblata con legni e stracci, proseguire a sinistra curvando all'interno di una specie di labirinto composto da enormi tubi metallici accatastati verticalmente gli uni sugli altri o tendere leggermente a destra, scivolando in uno strettissimo passaggio fra due baracche costruite di metallo. In tutti e tre i casi, l'oscurità impediva ai due individui di comprendere cosa si celasse subito oltre qualche metro, rispetto alla loro posizione.

    Senza preavviso, una figura barcollante e coperta da uno straccio a scacchi di un colore imprecisato uscì dall'ombra alle loro spalle, stringendosi in quell'improvvisato mantello e fermandosi a guardare i due intrusi.
    "Ehi amico..." borbottò, correggendosi quando ebbe posato lo sguardo su Herny.
    "Fratello", riprese. "Hai qualche dollaro?" domandò, sorridendo e mostrando i denti anneriti che conservava all'interno della bocca.
    A parte il miserabile che si era frapposto davanti a loro, nei dintorni nulla parve muoversi. Né l'acuta vista del vampiro né le sensibilissime orecchie del morto precoce riuscirono a notare alcunché: il poveraccio sembrava essere l'unico sveglio, oltre a loro, a quell'ora della notte.


     
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  6. hoheneim
     
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    Prima che il vampiro potesse intervenire, Herny lo precedette, meno parlava meglio era, e poi insomma, era uno dei loro.

    Fratello, ho giusto qualcosina rubacchiata prima...

    Finse di pensarci un po' su, poi riprese.

    Ma sì, tieni qui, se non ci aiutassimo tra di noi, come faremmo a sopravvivere?

    Prese qualche spicciolo dalla tasca dello zaino, erano due dollari, che erano comunque soldi, dei due gliene porse uno.

    Fratello, devo arrivare oltre questi rifugi, tra i pali, devo incontrarmi con... insomma, hai capito, bisogna pur campare, no? Cosa vuoi che sia, qualche grammo. Devo incontrare questi "amici", ti do l'altro dollaro se mi accompagni, sono nuovo di queste parti, di solito sto a Barracks, e sai com'è, vorrei evitare guai.

    Gli mostrò l'altro dollaro, certa gente avrebbe ammazzato per molto meno, ma non avrebbe mai assalito due uomini, tra l'altro presunti contatti di spacciatori di zona, che godevano di un certo potere nelle zone di periferia.

    Allora amico, ci stai? Non si rifiuta mai un dollaro, poi così facile.
     
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  7. GameMaster2
     
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    L'uomo rivolse verso Herny uno sguardo speranzoso e confuso al tempo stesso. L'uomo non doveva avere più i una quarantina d'anni, sebbene la pelle screpolata dal freddo e dalle intemperie e la barba lasciata a se stessa lo facessero apparire parecchio più anziano.
    "Ehi, fratello, grazie" affermò con un ampio sorriso giallastro, mentre afferrava la moneta.
    "Non ho capito chi siano i tuoi amici...qui non gira moltissima roba. Forse il vecchio Jimmy ha qualcosa, ma non saprei bene dirti cosa" replicò egli, apparentemente intenzionato a guadagnarsi l'altro dollaro promesso dal morto precoce. Egli lanciò un fugace sguardo in direzione del vampiro, dopodiché tornò a concentrarsi sull'altro umano.
    "Ti porto a casa sua? Starà dormendo, a quest'ora" aggiunse, annuendo con convinto vigore.
     
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  8. hoheneim
     
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    Niente di tutto questo, dude. Devo solo attraversare questi vicoli senza che mi succeda qualcosa, mi aspettano tra quei pali là in fondo. Mi accompagni, eviti che ci ficchiamo nei casini, ti do il dollaro e te ne puoi anche andare. Accetti, amico?

    Aveva quasi dimenticato quanto quella povera gente potessere essere stupida. Ma finché era qualcuno del posto, non gli avrebbero fatto nulla, e girando con lui non li avrebbero aggrediti. La richiesta era semplice e concisa, non doveva essere così difficile rispondere sì o no, voleva solo superare indenne quelle baracche.
     
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  9. GameMaster2
     
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    Lo sguardo dell'uomo si fece ancor più confuso, mentre faticava a seguire i contorti ragionamenti del sicario che gli stava davanti. Ciononostante annuì, probabilmente speranzoso di poter tirar su qualche altro dollaro.
    "D'accordo, fratello, io ti porto dove ti pare, anche se non ho idea di chi tu vuoi trovare. Fra i pali ci vivono solo i Satton, e non vendono roba. Comunque tu seguimi, e vedrai che non ti perdi fra tutta questa spazzatura" affermò allegro, iniziando a camminare verso la strettoia a destra, girandosi di tanto in tanto verso i due uomini.
    "Venite, qua" sussurrò, mentre zampettava silenziosamente fra i due tetti sporgenti, cercando di fare meno rimore possibile.
    Una volta superato l'ostacolo, i tre si trovarono in un piccolo spiazzo dove tre lati su quattro erano occupati da casupole, la cui facciata era costituita da un'unica, lunghissima sezione rettangolare di un qualche profilato polimerico industiale.
    "Comunque io sono Worrik. Worrik, non Dude, amico" disse la loro guida rivolto ad Herny, avanzando sicuro verso la prima casa. Salendo su un non troppo stabile cassone di legno lì appoggiato, si issò sul tetto piatto della struttura e iniziò a camminare con passi leggeri sul bordo della lamiera scricchilante.
    "Di qui si fa prima", sussurrò ai due mercenari, facendo un gesto con la mano e invitandoli a fare in fretta. Quando il tetto finì, saltando uno spazio di circa mezzo metro egli ne raggiunse un'altro, stavolta pendente e composto da fogli di compensato buttati l'uno sull'altro. La strada che Warrick stava tracciando puntava leggermente a destra rispetto al nucleo dei piloni, come se volesse effettuare un giro largo per evitare un qualche ostacolo.
    Quando il tetto terminò, l'uomo saltò di sotto ed atterrò nello stretto spazio lasciato tra ben quattro diverse abitazioni. Tre strade si diramavano nell'oscurità circostante, ed un piccolo rio melmoso scorreva tagliando diagonalmente il piccolo slargo.

    Il senzatetto si fermò, aspettando impazientemente che gli altri due lo raggiungessero. Guardandoli negli occhi, sorrise.
    "Fratelli, io vi ci porto, dove volete andare. Ma non è che vi avanza qualche altro spicciolo? Io la strada la so, davvero, sì. È solo che ho davvero bisogno di grana. domandò con voce gentile, stringendosi nel lungo straccio che non aveva abbandonato neppure per un istante, durante l'accidentato percorso.
    Indeciso se il suo discorso fosse stato sufficientemente d'impatto, aggiunse: "Amici, una colletta per il vecchio Warrik si può fare, no? Se non ci aiutiamo tra noi, come si sopravvive?" chiese, facendo eco alle parole di Herny reinterpretandole in un particolare e sgrammaticato modo. I suoi occhi stanchi si spostavano dal vampiro al morto precoce, sperando che i due aprissero cuore e portafoglio per la loro squattrinata guida.
     
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  10. hoheneim
     
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    Dio mio, quanto era snervante. Dude in inglese voleva dire "amico", ma probabilmente non era slang in uso da quelle parti. Warrik, come aveva detto di chiamarsi, lo portò attraverso quei cunicoli, facendogli attraversare anche i tetti di alcune baracche, la zona dei pali era ormai vicina, doveva solo tenerselo buono un altro po'.

    Amico però! Che siano gli ultimi, tieni 10 dollari, fatti un sandwich e un bicchierino anche per me, dopo che ci avrai accompagnati.

    Gli allungò 10 dollari e aspettò che li prendesse, voleva davvero finire in fretta quella faccenda, da ora in poi le cose sarebbero state certamente più difficili.
     
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    Idevil

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    Il vampiro rimase per tutto il tempo in silenzio osservando, per quanto il cappuccio sugli occhi gli permettesse, la contrattazione tra il suo compagno improvvisato ed il barbone.
    Non sapendo come trattare con persone di questo tipo, rimanere zitti e lasciare che l'uomo sbrigasse la negoziazione con il vagabondo era la scelta migliore, con tutta probabilità se il vampiro avesse parlato avrebbe detto qualche vaccata che avrebbe mandata a quel paese il tutto e si sarebbe dovuto sorbire altre critiche da parte di quel tizio.
    Non appena vide i due iniziare a muoversi li seguì camminando il più silenziosamente possibile, malgrado non fosse particolarmente abituato a saltare su baracche, tetti e varie, il vampiro non incontrò difficoltà nel seguire i due.
    Alle richieste dell'uomo il vampiro tirò fuori dalle tasche il portafoglio, lo aprì e rapidamente ne tirò fuori dieci dollari.
    Tieni anche questi, basta che ci fai arrivare in fretta e senza problemi.
    Disse mentre con una mano porgeva la banconota mentre con l'altra con un rapido gesto rimetteva a posto il portafoglio, preparandosi a ripartire in poco tempo.
     
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  12. GameMaster2
     
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    Gli occhi di Warrik sorrisero assieme a tutto il resto del suo volto, quando questi ricevette le due banconote. La visione dei pezzi di carta doveva essere rara, da quelle parti, ed egli si sbrigò a cacciarseli rapidamente in una tasca interna, al di sotto del suo improvvisato mantello.
    "Ma certo, certo! In fretta e senza problemi. Con me si va sul sicuro" asserì annuendo vigorosamente, e sorridendo di nuovo con allegria. "Di qua" aggiunse.
    Dopo aver lanciato uno sguardo incuriosito alla figura incappucciata, senza esitare ulteriormente l'uomo si avviò con decisione laddove l'acqua del putrido rigagnolo rendeva il terreno fangoso. Seguendo l'inquinato ruscello (composto, a giudicare dai riflessi multicolori, più da oli industriali che da mera acqua), i tre raggiunsero una zona quasi completamente al buio, che solo gli occhi allenati del vampiro identificarono chiaramente come una specie di accozzaglia di tubature di tutte le dimensioni che si disperdevano in ogni direzione.
    "Qui sorpassiamo la zona di Cliff e del suo cagnaccio. Due cani schifosi, non so se rendo l'idea: meglio girare al largo. È un po' scomodo, sì, ma è sicuro" asserì annuendo, prima di avviarsi verso un grosso tubo di lamiera alto qualcosa più di un metro e di iniziare a camminarci dentro a schiena piegata, senza badare al fatto che l'acqua melmosa gli stesse lordando le scarpe divorate dall'usura e dal tempo.
    Il passaggio era decisamente più lungo del previsto, ed occorse quasi un minuto per attraversarlo tutto. I loro passi creavano lievi rimbombi sulla superficie metallica della tubazione, che per le sensibili orecchie del morto precoce erano come rintocchi di una vicinissima campana. Dopo che si furono affacciati all'interno del buio camminamento, quasi subito furono investiti da una zaffata di marcio e di decomposto, condito da una pesante punta di residuo chimico che contribuì non poco ad urtare i loro sensi. Per Herny, l'unica luce in grado di mostrargli in parte il cammino era quella che filtrava attorno al contorno di Warrik, davvero troppo poca per permettergli di riconoscere tutte le cose melmose su cui i suoi piedi andavano posandosi. Gli occhi acuti del vampiro, invece, identificarono non meno di cinque ratti grossi come piccoli gatti (del tutto indifferenti alla loro presenza) e qualcosa che strisciò al di sotto del fango ad meno di dieci centimetri dal proprio piede, a cui non fu in grado di dare un nome.
    E forse, fu meglio così.

    Quando finalmente uscirono dal cunicolo, la scarna luce di un'altro slargo fra le casupole investì i loro occhi, quasi come se si trattasse di una squallida imitazione di una malriuscita alba. In breve si resero conto di trovarsi fra baracche che sembravano identiche a tutte le altre, in mezzo a tre abitazioni di fortuna e senza particolari punti di riferimento attorno. Dopo qualche istante di smarrimento, tuttavia, il loro sguardo si spinse in alto, rendendoli consci di come si trovassero esattamente sotto alle due ultime colonne della strada soprastante, quasi schiacciati dalla morta maestosità della mera massa di cemento che incombeva verticalmente su di loro.
    "Questo è il posto, amico...e quella è la casa dei Satton, ma se fossi in te non li disturberei a quest'ora, a meno che tu non debba loro un gran bel mucchio di soldi" affermò la loro improvvisata guida, appoggiandosi ad un bidone arrugginito che era stato buttato di lato. Sedendocisi sopra, cercò di pulirsi le scarpe passandosi una suola contro l'altra, staccando la viscosa melma nerastra che aveva raccolto nel percorso.
    Attorno ai tre uomini si aprivano due strade, che conducevano all'incirca attorno ai grossi pilastri. Al centro dei due colossi sorgevano parecchie baracche poste l'una accanto all'altra, come addossate in un modo disordinato e caotico.
    "Ma dov'è che dovete andare, alla fine?" chiese Warrik senza guardarli, mentre ancora stava tentando di scrostarsi dalle scarpe la stessa poltiglia che avevano raccolto tutti e tre sotto le suole.

     
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  13. hoheneim
     
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    Fratello, è tutto apposto. Ci aspettano qui, staranno arrivando, tu vai tranquillo. Ah, ho un ultimo favore da chiederti, sarebbe meglio per te toglierti di torno per un po', i miei amici si innervosirebbero a vederti, però ci serviresti tra una mezz'oretta, sempre qui, se arrivato qui quindi ci potessi aspettare per un'oretta diciamo, non dovremmo impiegarci molto, in caso non arrivassimo entro un'ora, puoi sempre andartene. Dobbiamo ritrovare la strada dopo, da soli avremmo qualche problema. Ok?

    Uscì altri 10 dollari, e glieli sventolò davanti al naso.

    10 ora e 10 dopo, ok?

    Guardò il suo compagno negli occhi, e indicando il tombino gli fece cenno con la mano di addentrarsi nei pali ed aspettarlo là, con Warrick avrebbe risolto lui in poco tempo.
     
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  14.  
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    Idevil

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    Warrik durante il tragitto parlò del fatto che stavano sorpassando la zona di un certo Cliff e del suo cagnaccio facendo intendere che se avessero incontrato questo tizio qualcuno non sarebbe tornato a casa tutto intero, ma anche se il barbone pensava che i due le avrebbero prese, il vampiro considerava molto improbabile quest'opzione ma ovviamente quel senza tetto non poteva saperlo, dopotutto stava solo facendogli da guida come avevano chiesto loro, tralasciando il fatto che forse le spiegazioni non interessavano nè all'uomo misterioso nè al notturno.
    Arrivati alla fine del tragitto l'uomo chiese dov'è che dovevano andare i due, come al solito decise di lasciar parlare l'altro mentre lui se ne restava in silenzio, non fosse che notò l'occhiata dell'uomo che gli disse di andare avanti mentre lui si occupava di Warrik.
    Facendo come gli era stato ordinato il vampiro si addentrò all'interno dei pali, sperando di raggiungere in fretta il tombino, voleva risolvere quella storia il prima possibile.
    Una volta arrivato al tombino il vampiro avrebbe atteso l'arrivo del compagno prima di infilarsi nel tombino.
     
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  15. GameMaster2
     
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    A Warrik brillarono nuovamente gli occhi, mentre afferrava al volo la banconota che Herny stava porgendogli. Il fortuito incontro che il caso gli aveva donato doveva aver trasformato quella notte, dal punto di vista del senzatetto, in una specie di grassa gallina dalle uova d'oro. Senza pensarci due volte, annuì vigorosamente al Morto Precoce rassicurandolo con convinzione.
    "Un'ora, due, dieci...non preoccuparti amico, mettici tutto il tempo che ti pare. Io mi trovo un posticino nascosto e sto qui ad aspettarti: al tuo ritorno ti porterò fuori di qui in un lampo." asserì convinto, annuendo energeticamente e seguendo con lo sguardo dove stesse avanzando il notturno.
    "A dopo, fratello!" si accomiatò, nascondendosi dietro il lato di una delle casupole circostanti, fuori dal campo visivo dei due.

    Dalla propria posizione avanzata, il vampiro poté osservare ai suoi piedi il grosso tombino che si erano spinti fino lì a cercare. Si trattava di un grosso, spesso cerchio d'acciaio ossidato dal tempo e dall'incuria. Sembrava molto pesante, ma probabilmente agendo insieme i due mercenari sarebbero riusciti a spostarlo con facilità.
    Non senza provocare un certo clangore, facendo gemere il metallo contro l'asfalto, la coppia riuscì ad aprirsi un varco verso il sottosuolo. Davanti ai loro occhi iniziava una stretta scala a pioli, che pareva proseguire verso il basso per parecchi metri (sebbene il buio che li circondava, e quello del tunnel sottostante, impedissero di comprenderne in modo più preciso i limiti spaziali).


    Scusatemi per il ritardo prolungato, ragazzi: ora che i miei esami sono terminati, sarò qui con voi in modo decisamente più costante!
     
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34 replies since 28/12/2011, 15:00   339 views
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