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Jesper Hemming.
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Nei bassifondi di Dilagon City, dove la vita era regolata dalle leggi della sopravvivenza del piu forte, quasi a voler mettere alla prova la natura umana in barba al ventunesimo secolo e le sue certezze, Colt Side rappresentava un limpido specchio di inciviltà e miseria, in accordo col resto della periferia. La gente che ne abitava i degradati edifici era composta per lo piu da bande criminali o gangs che in un modo o nell' altro si adattava a tirare avanti coi mezzi che riusciva a trovare. C'erano poi barboni, senzatetto e una grande varietà di disadattati, allontanati dalla società benestante come a volersene dimenticare.
I pochi fortunati in grado di sostenere ancora la gestione di qualche bar o bettola maleodorante, erano comunque gente che sapeva il fatto suo, potendo disporre quasi sempre dell' appoggio della malavita di zona.
Erano i luoghi degradati e dimanticati da Dio come quello, che Jesper reputava terreno fertile per le sue ricerche. Non possedendo delle vere e proprie aggregazioni criminali di grosso calibro non c'era pericolo di inimicarsi questa o quella fazione, a differnza di quartieri ben piu pericolosi come Jillgon, perciò la sparizione di una o due persone non avrebbe destato alcun tipo di sospetti.
Aveva ormai già da tempo migliorato le sue tecniche di lobotomia transorbitale, arrivando a stabilire, con buona approssimazione, il grado di memoria che poteva essere rimossa andando da qualche giorno a un paio di mesi. L' esecuzione dell' operazione tuttavia non assicurava ancora una precisa determinazione del tempo legato alle zone cerebrali distrutte, in parole povere quindi non poteva stabilire ancora esattamente quanti giorndi di memoria asportare.
Era da un po che non faceva pratica, dunque decise di riprendere le sperimentazioni quella sera stessa, dirigendosi a Colt Side come aveva gia fatto altre volte, vestito come di consueto con pantaloni di pelle, maglioncino, giacca in pelle, anfibi e guanti borchiati, tutto in nero, armato di Glock. Il suo obbiettivo era sempre qualche senzatetto solitario di età compresa tra i trenta e i quarant'anni e che apparisse piuttosto denutrito ma in buono stato mentale. E di soggetti che rispecchiassero tale discrizione ce n'erano piu di quanto si potesse immaginare.
Adocchiata la sua preda, un uomo barbuto, caucasico, infagottato con indumenti scuri piuttosto sgualciti intento a mendicare, lo convinse con qualche centinaio di dollari a farsi seguire con la scusa di voler soddisfare alcune perversioni sessuali. La scusa reggeva sempre dato che, per qualche strana ragione che a Jesper sfuggiva, appariva ben piu credibile rispetto ad altre.
Lo condusse quindi in un vicolo isolato e dopo averlo colpito a tradimento in un attimo di distrazione, lo sedò con degli anestetici, mettendolo seduto a terra con la schiena poggiata su una parete e la testa ferma con del nastro adesivo, intento a cominciare.
Dopo aver annotato una serie di dati sul proprio taccuino, estrasse i suoi fedeli orbitoclasti dalla custodia, iniziando a sfregarli l' uno contro l'altro in un gesto che gli veniva istintivo quando si perdeva a fissarli nella loro lucentezza.
Se fino a quel momento fece tutto nel piu assoluto silenzio, il suono del metallo che sfregava fu il solo ad echeggiare dal vicoletto in penombra, vibrando chiaro e distinto tutt'intorno.
Ancora una manciata di secondi e si sarebbe insinuato nella cavità orbitale del soggetto malcapitato...SPOILER (clicca per visualizzare)Jesper
Punti Vita: 120/120
Punti Difesa: 54/54
Bonus ai Punti difesa per schivare: +3
Riduzione del danno: +0
Scar
Punti Vita: 70/70
Punti Difesa: 30/30
Bonus ai Punti difesa per schivare: +0
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Edited by Jesper Hemming - 17/6/2013, 01:27
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†Malkavian.
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Scar camminava lentamente per le buie e decadenti strade di Zero Side. L'asfalto era pieno di crepe e buche, e sembrava che nessun veicolo sarebbe potuto passare per quelle vie senza riportare danni. Dei pochi lampioni integri ne funzionava solo la metà, alcuni andavano a intermittenza e tutti gli altri erano distrutti o addirittura mancanti. Gli unici passanti che Scar incontrò erano alcuni ratti saltati fuori dai tombini rotti o scoperchiati e qualche senzatetto ubriaco in cerca di un posto in cui andare a dormire in attesa di un nuovo, triste giorno da passare in compagnia di una fiasca di vino. L'intera zona sembrava totalmente disabitata e, se non fosse stato per qualche sudicia insegna di negozi pieni di polvere, avrebbe pensato di essere finito ai confini del mondo civilizzato. Tanta desolazione gli riportò alla mente le scorribande nei quartieri bassi di Londra, dove in certe sere per le strade passavano più proiettili che persone.
Cercavo un quartiere degradato per reclutare i membri della banda, è vero, ma così è troppo. Non sono nemmeno sicuro che riuscirò a tornare a casa senza essere mangiato da un gruppo di topi grossi quanto fucili. Diavolo, quanto è ostile questa città... è perfetta.
A un certo punto si ritrovò a passare per un tratto di strada completamente buio, e decise di procedere ancora più lentamente per poter percepire attentamente ogni minimo suono sospetto. Sapeva che quelle strade avrebbero potuto essere pericolose, ma a lui andava benissimo così, e continuò a marciare con una calma innaturale per un uomo che si trovava in strade come quelle. Passando davanti a un vicolo, intravide del movimento nella penombra. Decise di continuare dritto per evitare di doversi sporcare inutilmente ma, quando uno stridio metallico riconducibile allo sfregare di due lame gli giunse all'orecchio, si voltò verso l'oscura sagoma che aveva intravisto poco prima e, facendo scattare il coltello con una rapidità di mano quasi sovrumana, si preparò a saltare addosso a qualunque cosa sarebbe uscita da quel manto d'ombra.
Chi c'è lì?
Disse con voce cupa e ringhiante.. -
Jesper Hemming.
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Tsk! Il solito guastafeste?!
Pensò Jesper nell' udire la voce provenire nella sua direzione. Uno sbirro? Improbabile. Da quelle parti era piu probabile incontrare il Papa che uno di loro intento a svolgere il suo dovere. Quei pochi che si potevano incontrare di tanto in tanto ci andavano solo per svolgere incarichi precisi e non si sarebbero certo disturbati a ficcanasare in giro, dato che nella periferia equivaleva a disegnarsi un enorme bersaglio sulla fronte. Noo improbabile, anche se le eccezioni ci potevano sempre essere.. Magari invece era qualcuno che conosceva il tipo che Jesper aveva preso come soggetto, o ancora qualche semplice curioso che aveva alzato un po troppo il gomito.
Posò i suoi arnesi argentati con estrema calma restando in silenzio, ed estrasse la pistola tenendola ad altezza d'uomo puntata avanti a se.
Il vicolo era piuttosto buio, illuminato a malapena dalla luce proveniente dal lampione di fronte, dal lato opposto della strada. Non era un problema lavorare al buio per lui, e anzi l'oscurità gli garantiva spesso una certa discrezione. Si avvicinò di qualche passo molto lentamente e quando fu in prossimità della sagoma d' uomo che l'aveva apostrofato si fermò ed accese la luce della torcia integrata nella canna della sua Glock, illuminandolo completamente e spargendo luce di riflesso anche in tutto il resto del vicolo.
Buonasera! Hai bisogno di qualcosa?
Chiese Jesper con tono palesemente infastidito.
Quello strano individuo non gli parve appartenere a nessuna delle categorie ipotizzate poco prima e non sembrava nemmeno provenire da quelle parti stando al suo abbigliamento. Tuttavia era armato e sembrava intenzionato ad attaccare o quantomeno difendersi.
Non era decisamente in vena di intraprendere un combattimento in quel momento dunque, se possibile, sarebbe stato propenso a risolvere la cosa con le parole, evitando magari di sprecare l'occasione di proseguire l'operazione in corso e sperando che quello fosse abbastanza saggio da andarsene qualora avesse avuto da ridire sul suo operato.. -
†Malkavian.
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Maledizione, quanto odio dovermi sporcare i vestiti inutilmente.
Era pronto a tagliare la gola all'aggressore. Che volesse rapinarlo o solo fare a botte non era importante, tutto quello che sapeva era che, molto probabilmente, alla fine di quell'incontro uno di loro due avrebbe avuto più sangue fuori che dentro al corpo.
Vale davvero la pena di rischiare un coltello nella spalla per colpa di un miserabile che non ce la fa a tirarlo fuori senza farsi notare? Perché non potrei provare a ragionarci? Magari capirebbe che il gioco non vale la candela...
Ogni singolo nervo del suo corpo era pronto a fargli compiere uno scatto in avanti, verso quella figura, ma voleva trattenersi. Doveva, trattenersi. Magari quella lunga passeggiata non era stata fatta completamente a vuoto. Magari aveva appena trovato uno dei complici della rapina. Non poteva saperlo con certezza, Dilagon City non era una città che avrebbe potuto dare certezze se non quella della morte, che fosse naturale o meno. Scar era un serial killer, è vero. Aveva ucciso molti uomini, e quasi tutti avevano sofferto molto prima di morire, ma non gli piaceva uccidere senza motivo. Non era un killer selvaggio ed impulsivo. Ogni morte che causava doveva avere un motivo. Proprio questo fattore lo distingueva da tutti gli altri assassini che nella storia avevano fatto decine di vittime: loro vivevano per uccidere, per placare i loro primitivi e perversi istinti, mentre Scar uccideva per sopravvivere. La prima volta uccise per vendetta, per riparare all'abominevole torto che gli era stato fatto, e a quel punto capì che l'omicidio poteva essere un modo per prevenire tanti altri torti. Perché non avrebbe dovuto uccidere chi lo aveva minacciato di morte? Perché non avrebbe dovuto fare in modo che nessuno, consciamente o meno, potesse tradirlo?
Aveva sempre un motivo valido per uccidere qualcuno, e quella figura immobile nell'oscurità non gli aveva ancora fatto niente. Avrebbe potuto, è vero, ma era già stato aggredito molte volte, e ogni volta era riuscito a cavarsela. Non sempre ne era uscito completamente intero, ma avrebbe potuto trovarsi svariati metri sotto terra, o con una pietra al collo sul fondo del mare, o nel pilastro della palazzina di un ridente residence per famiglie felici e ricchi imprenditori.
Si diede una calmata e abbassò il coltello, che prima puntava verso le tenebre del vicolo, facendo scivolare il braccio lungo il fianco, ma tenendo comunque la lama sguainata.
Metti giù quella dannata lama, e potremo parlare senza che ti faccia a pezzetti per darti in pasto ai ratti.. -
Jesper Hemming.
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La frase velatamente intimidatoria pronunciata da Scar, ebbe il solo effetto di far alzare un sopracciglio a Jesper in un espressione del tutto interrogativa.
Parlare dici?! Ci conosciamo forse? Non mi pare di averti mai visto prima d'ora.. cosa mai potrebbe volere uno sconosciuto in una zona come questa, se non vuotarmi le tasche?!
Disse lui, con naturalezza.
Poichè il suo interlocutore aveva appena abbassato il coltello, lui fece lo stesso lasciando scendere lentamente la canna della pistola verso il basso, reggendo il calcio con ambedue le mani per essere pronto a riprendere la mira al piu minimo accenno di pericolo.
Gettò intanto uno sguardo veloce con la coda dell' occhio al barbone sedato, per accertarsi che l'effetto del farmaco fosse ancora attivo.
Avrei un po da fare, per cui se ci tieni alla pelle ti converrebbe andare a curiosare da un altra parte!
Avrebbe aggiunto subito dopo, prima che l' uomo potesse rispondere.
Ancora una volta il suo tono di voce era seccato ed impaziente. D'altronde era del tutto naturale reagire in maniera sospettosa da quelle parti, soprattutto con degli estranei armati a neanche un metro di distanza.
In quegli attimi ebbe modo di valutare un po meglio chi si trovava di fronte, un tipo vestito piuttosto bene, dall' aria di uomo vissuto e che maneggiava un coltello in modo piuttosto singolare, di certo poteva aspettarsi delle sorprese da uno così. Dopo sei anni passati in manicomio aveva imparato a fiutare i tipi pericolsi come quello gia al primo sguardo...
Abbassare la guardia non era certamente un opzione, almeno per il momento.. -
†Malkavian.
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Oh, certo, così non faccio in tempo a voltarmi che mi ritrovo un coltello per ogni polmone!
La sua voce si era fatta nervosa, meno cupa, e parlava molto più velocemente.
Vuotarti le tasche? Mi prendi per i fondelli? Prima mi sguaini un coltello alle spalle, e ora hai il coraggio di dire che IO voglio rapinarti?!
Cominciò a muovere qualche passo verso il vicolo, molto lentamente, rilassando ogni muscolo. Aveva un'andatura quasi barcollante. Lasciava sempre che passasse qualche attimo tra un passo e l'altro per poter osservare le mosse dell'altro. Quando fu abbastanza vicino da poter vedere che il ragazzo nell'ombra aveva una pistola, si arrestò un attimo. Cominciò a fissarlo, con un piede più arretrato rispetto all'altro, pronto a darsi la spinta, mentre sul suo volto si allargava lentamente un ghigno che non aveva intenzione di nascondere. Sentiva già il sangue del ragazzo scorrergli sulle mani.
Avanti, prova a fare un movimento, anche millimetrico. Sto aspettando solo quello. Avanti...
Il suo sguardo minaccioso, tuttavia, si trasformò in un'espressione di stupore quando i suoi occhi, una volta abituati all'oscurità del vicolo, riuscirono a mettere a fuoco quello che stava accanto al presunto rapinatore. Un uomo, sporco e con i vestiti strappati, era seduto con la schiena appoggiata a una delle pareti del vicolo con la testa bloccata da del nastro adesivo. Scoppiò in una risata che trasmetteva tanta tensione quanta cattiveria.
Bene, bene, bene...
Disse, appoggiandosi con una spalla alla stessa parete a cui era appoggiato l'uomo. Cominciò a gesticolare con il coltello.
Che abbiamo qui? Un nuovo, piccolo Jack Lo Squartatore?
Osservava il ragazzo armato con provocatoria aria di sfida, ma allo stesso tempo molto interessata.SPOILER (clicca per visualizzare)Edit per errore di battitura. -
Jesper Hemming.
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"Bene"? Aveva detto proprio così quello strano individuo nel vedere la vittima di Jesper li per terra..
Fingeva di non essere toccato dalla cosa per non mostrare debolezze, oppure era realmente indifferente, anzi quasi interessato in quello che si stava svolgendo dentro quel vicolo?
Sembrava impossibile riuscire a cogliere che cose passasse per la testa all' uomo, fatto sta che, seppur mantenendo un aria sinistra, non pareva avere intenzioni ostili.
...E anche se fosse? Se la cosa ti causa problemi, temo che dovremmo risolverli subito!
Parlò lui diretto, così da chiarire una volta per tutte che atteggiamento usare col suo misterioso interlocutore.
Nel frattempo cominciarono a udirsi dei mugugnii rochi e sommessi, quasi imploranti, provenienti dal barbone paralizzato a terra, il quale, seppur ancora incapace di muoversi, parve riprendere conoscenza e sforzarsi di chiamare aiuto evidentemente spaventato dal trovarsi in quello stato.
Merda, si è già ripreso?!
Pensò il ragazzo tra se, lanciando un altra rapida occhiata alle sue spalle.. -
†Malkavian.
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Scar osservava la scena divertito. Chi si sarebbe aspettato che avrebbe incontrato un altro assassino proprio mentre si dava da fare? Ogni volta che finiva per ritrovarsi sulla scena di un crimine era sempre arrivato qualche minuto dopo che fosse avvenuto. Poteva essere un'ottima occasione per capire come funzionasse la mente di uno di quegli squilibrati, sempre che funzionasse davvero. Per come li aveva sempre visti lui, erano solo lupi tra gli uomini. Per lui, erano solo animali selvaggi.
Chi ti ha detto che non mi sta bene?
Disse scandendo le parole, con la testa leggermente inclinata e un sopracciglio sollevato.
Magari ho trovato uno dei miei uomini. Per quanto possa essere pazzo, la prospettiva di guadagnare qualche spicciolo potrebbe farlo ragionare.
D'un tratto, l'uomo stordito a terra cominciò a riprendersi. Emetteva versi indefiniti e sembrava implorare pietà ai due uomini che gli stavano davanti. Scar gli si accovacciò accanto, e cominciò a rigirarsi il coltello tra le dita.
Ssh, calmati. Non sei contento di essere stato invitato alla festa?
Impugnò il coltello nella mano destra e cominciò a dare leggerissimi schiaffi all'uomo con la sinistra, per poi mettergli il braccio davanti alla bocca. Sul suo viso si dipinse un'espressione di pura follia violenta.
Non dirmi che te ne vuoi già andare, organizzarla... ci è costato un occhio!
Fece un movimento velocissimo, come per affondare il coltello in uno degli occhi dell'uomo, ma si bloccò quando alla punta mancavano pochi millimetri per poterlo raggiungere.
Quando vide che l'uomo aveva nuovamente perso i sensi per la paura, per un attimo pensò che gli fosse venuto un infarto. I clochard ubriaconi non avevano mai un cuore perfettamente sano, per non dire che ce l'avevano distrutto. Si lasciò scivolare a terra accanto all'uomo, sghignazzando. Fece rientrare la lama del coltello, e lo ripose in tasca.
Adesso parliamo la stessa lingua?
Disse sorridendo all'assassino, mentre cominciava a rollare una sigaretta.. -
Jesper Hemming.
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Ul largo sorriso si dipinse sul volto di Jesper nell' osservare la scena. Quell' uomo non palesava alcun tipo di remora morale e anzi gli parve addirittura piuttosto incline a certi tipi di pratiche.
Oh-ohh, chi l' avrebbe mai detto! Incorntrare qualcuno che possa comprendere il mio punto di vista, proprio in un buco sperduto come questo.. e con uno strano senso dell' umorismo aggiungerei!
Disse evidentemente sorpreso, avvicinandosi e mettendo a posto l'arma.
Mi sembrava che non fossi esattamente uno qualunque. Forse è vero che il simile riconosce il simile...
Si inginocchiò davanti al barbone, prese dalla tasca una scatoletta metallica contenente alcune siringhe e praticò una serie di piccole iniezioni su tutto il corpo del poveretto in punti precisi, poi ripose il tutto ed impugnò nuovamente gli orbitoclasti.
Allora non ti dispiacerà se continuo, vero?!
Disse con fare retorico, prendendo tranquillamente a stringere il viso del soggetto con una mano, controllandogli poi le palpebre e i condotti lacrimali.
Comunque il mio nome è Jesper, piacere di conoscerti!
Disse ancora, mentre infilava lentamente il lungo ago nella cavità transorbitale dell' occhio sinistro con nonchalance.. -
†Malkavian.
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Non capisco cosa tu intenda per "strano senso dell'umorismo".
Disse mentre prendeva una lunga boccata dalla sigaretta, per poi continuare.
Ma vorrei tanto sapere qual'è questo tuo punto di vista. Sei un... filosofo dell'omicidio?
Ridacchiava con fare di scherno. Non era affatto raro, infatti, che Scar utilizzasse un tono provocatorio.Per come la vedeva lui, il modo più semplice per fare in modo che le persone tirassero fuori il loro vero essere senza che esplodessero, era farli innervosire lentamente.
Continuava a osservare la scena ghignando con la testa inclinata, e sentiva che probabilmente ciò che Jesper aveva detto era vero: i due potevano davvero essere molto simili. Dipendeva tutto da ciò che Jesper avrebbe risposto.
Forse ho trovato il primo uomo della banda. Magari lui potrebbe tornare VERAMENTE utile per il lavoro. È... interessante...
Non poté fare a meno di notare il singolare modus operandi, sempre se Jesper agisse esclusivamente in quel modo. Inizialmente pensava che fosse una siringa di veleno, ma quando notò con che precisione veniva iniettato in dosi così piccole intuì che avrebbe potuto essere un semplice anestetico. Quel ragazzo aveva una gran bella tecnica, e sapeva utilizzarla alla perfezione. Praticava le punture con precisione chirurgica e mano fermissima, e Scar si stupì ancora di più quando vide il seguito. Non avrebbe mai pensato che qualcuno avrebbe potuto uccidere così tanta gente infilando un punteruolo nell'occhio.
E adesso cosa fai? Prima addormenti per poi trapassare il cervello? Sai, esistono metodi molto più semplici.
Concluse, e riprese a fumare.. -
Jesper Hemming.
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Si mise a frugare nel cervello del soggetto muovendo il punterulo che impugnava nella mano sinistra con movimenti millimetrici, prestando la massima attenzione, mentre l'altro orbitoclasto nella mano deltra era poggiato sulla fronte del barbone, quasi come se dovesse rappresentare quello dentro il cranio ma all' esterno, muovendo i due arnesi in maniera simultanea benchè soltanto quello sinistro stesse realmente svolgendo la sua funzione.
Per senso dell' umorismo, mi riferivo alle minacce che hai lanciato a questo qui, poco fa.. In ogni caso non credo di potermi rispecchiare nel termine "Filosofo", come dici.. Tutt al piu potremmo dire che ho una mia personalissima morale.. e tu invece?
Rispose con voce neutra, gettando un occhiata di sfuggita a Scar, senza tuttavia distrarsi troppo.
Dato che la bizzarra presenza che gli faceva compagnia pareva incuriosita dall'operazione in corso, Jesper ritenne di potergli fornire alcune delucidazioni in merito, tanto per chiarire cio che stava facendo.
Uccidere? Certo che no.. Non avrei motivo di uccidere questo qui, Non sono ancora abbastanza fuori di me da perdere il controllo e uccidere senza uno scopo.. Mai sentito parlare di Lobotomia? Quella che si faceva venti anni fa prima dell'invenzione del Prozac e simili.. In questo momento sto deliberatamente sopprimendo alcune specifiche zone del lobo frontale del cervello, in modo causare la distruzione delle cellule che regolano i ricordi e la rabbia.. Mi alleno ad acquisire una piu concisa tecnica cosi da poter stabilire a piacimento il numero di giorni di memoria da asportare.. Ucciderlo prima di verificare i risultati vanificherebbe ogni sforzo..
Spiegò lui, con naturalezza, come se stesse parlando di quello che aveva mangiato a pranzo.
Conclusa la spiegazione estrasse i suoi strumenti dal paziente, strofinandoli con una salviettina e riponendoli nel loro contenitore.
Dopodichè avrebbe riportato alcuni dati sul taccuino e si sarebbe messo seduto di fronte a Scar, in attesa della sua risposta alla domanda precedente.
Ora devo attendere che si risvegli.. Ah mi sa che mi è sfuggito il tuo nome!
Asserì con leggero rammarico, rilassandosi.
In effetti Scar non si era ancora presentato, forse perchè non voleva, ma Jesper pernsò che sarebbe stato un peccato andare via senza conoscere il nome di quell'uomo tanto singolare, così ribadì la cosa fingendo di non aver sentito prima.. -
†Malkavian.
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Il nome non ti è sfuggito. Non l'ho detto.
Disse Scar con tono arrogante.
Annuì per cortesia a quello che considerò un insensato e fuori luogo commento del ragazzo sul suo senso dell'umorismo, per poi rispondere svogliatamente alla domanda che seguì, non senza accennare un tono ridacchiante.
Io ho semplicemente capito che il mondo è popolato da cani infedeli pronti ad accoltellarti non appena volti loro le spalle, ed ho deciso che la cosa migliore da fare è anticipare i tempi.
Osservava attentamente con che maestria Jesper utilizzava quegli strumenti chirurgici. Ascoltò la spiegazione del ragazzo con interesse e, quando terminò, una scintilla attraversò gli occhi di Scar come un fulmine nel cielo notturno. Non fu mai tanto sicuro come in quel momento: aveva appena trovato uno dei componenti.
Eliminare i ricordi di una persona... ottimo modo per potersene sbarazzare senza piazzarle una pallottola in testa. Non potrebbe esistere soluzione migliore.
È un metodo molto particolare, ed estremamente utile. Ti interesserebbe tirare su un po' di soldi? Come te la cavi con la pistola?
Come sempre, parlava in maniera monto schietta ed essenziale quando si trattava di organizzare un qualunque lavoro.
Oh, chiamami Scar.
Aggiunse infine, poco prima che Jesper avesse modo di rispondergli.. -
Jesper Hemming.
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Ha senso..
Si limitò a commentare quando ebbe udito la filosofia di Scar.
Subito dopo egli propose di "tirare su un po di soldi".
Beh, non sono proprio un cecchino, ma me la cavo bene con le pistole, anche se personalmente preferisco usare armi piu affilate.. la sensazione tattile di squarciare qualcuno è impareggiabile! Comunque sia qualche dollaro in piu mi farebbe certamente comodo.. signor Scar.. quindi, di cosa si tratta? Ti ascolto..
Disse con fare interessato.
Era curioso come qualcuno venuto dal nulla gli proponesse così su due piedi in affare. Di certo non poteva che trattarsi di qualcosa di losco o di pericoloso, ma non riusciva a capire perchè lo stesse chiedendo proprio a lui. Possibile che non avesse delle amicizie o delle conoscenze piu affidabili di un estraneo? La faccenda era un po sospetta ma forse c'erano altre motivazioni ben piu semplici diatro quella proposta.. -
†Malkavian.
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Puoi Non serviranno tiratori, e durante la parte più movimentata del lavoro sarà materialmente impossibile utilizzare i coltelli. Come potrai immaginare, anch'io li preferisco.
Prese un'ultima boccata dalla sigaretta, per poi gettarla in un tombino. Il tono della sua voce si era fatto più serio, e il viso era molto più rilassato.
Si tratta di tirare un colpo basso a un gangster che si è messo nei guai negli ultimi mesi: dovremmo rubare il suo furgone portavalori durante un trasporto. Il lavoro sarebbe da fare tra un paio di settimane.
Si fermò un momento per osservare l'espressione di Jesper. Il suo interlocutore sembrava pocco convinto, quasi sospettoso, e Scar decise di mettere subito le cose in chiaro senza mezzi termini. Trovava inutili i grandi giri di parole e gli sfarzosi discorsi da grande uomo d'affari.
Ti chiederai perché sto chiedendo la collaborazione di uno sconosciuto, ma il motivo mi sembra ovvio: aumentare la nostra percentuale. C'è già una parte da dare al gentile proprietario di un'officina che ha accettato di aiutarmi, e per quanto possa servirmi ulteriore aiuto non posso permettermi di diminuire ulteriormente la mia parte. A questo punto entri in gioco tu: una volta rubato il furgone e recuperato il bottino, dovresti cancellare la memoria degli altri due complici e dell'autista del portavalori. Diciamo che se rimuovessimo... le due settimane che precedono il colpo, sarebbe perfetto. Così facendo eviteremmo di fare più vittime del necessario, o magari azzerarne completamente il numero, e potremmo dividere la parte tra noi due.
Fece un attimo di pausa e si mise in piedi.
Sì, lo so, non c'è bisogno che tu me lo dica. Potrei eliminare anche te ed il meccanico e tenermi tutta la parte, ma in questo modo perderei l'opportunità di avere aiuti davvero validi per il futuro.
Fece l'occhiolino a Jesper.
Allora, che mi dici?. -
Jesper Hemming.
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Jesper ascoltò tutto quanto con molta attenzione, e il suo volto variò piu volte di espressione andando dall' apprensivo al dubbioso, soffermandosi infine su un largo sorriso.
Però, non male, davvero.. ha saputo di questa mia capacità da soli cinque minuti ed ha gia trovato il modo di sfruttarla inserendola nel suo piano.. interessante!
Pensò per un attimo, guardando Scar sottecchi.
Innanzitutto ci sarebbe da dire che se tu conoscessi la mia vera natura, neppure prenderesti in considerazione l' idea di essere in grado di uccidermi..
Disse con estrema sicurezza, conscio del fatto che il suo corpo era protetto dal demone che vi risiedeva.
Infatti era piuttosto improbabile che un uomo, per quanto abile nell'omicidio, possedesse il potere necessario a sovrastare una simile entità.
..Ma lasciando da parte questo dettaglio..
Continuò poi, alzandosi ed avvicinandosi al barbone per staccargli il nastro adesivo e prendere a schiaffeggiarlo per accellerarne la ripresa.
...ci sono alcuni punti del tuo piano che mi lasciano perplesso.. Innanzitutto, come sai che il blindato non avrà una scorta, o che comunque quattro o cinque persone saranno sufficenti? Di solito le organizzazioni criminali, per quanto piccole, dispongono sempre di un discreto numero di scagnozzi e se fare questo colpo vale davvero il rischio, vuol dire che ce in ballo un gran bel mucchio di danaro, ragion per cui a mio avviso la scorta sarebbe piu numerosa... Come secondo punto invece, hai detto che per tenere il bottino tutto per noi due, dovrei togliere la memoria agli altri, chiamamoli compagni, compreso l' autista del veicolo che useremo.. fin qui nessun problema, teoricamente potrei farlo però in quel caso ci ritroveremmo a dover elaborare una trappola per stordirli e darmi il tempo di operare, o combattere l' uno contro l' altro, e la vedo un po incasinata come cosa perchè per esserci utili, questi altri compagni non possono certo essere dei teppisti di strada qualunque! Ci vuole gente con le palle, e tipi cosi saranno difficili da fregare..
Disse con fare del tutto interrogativo, aspettandosi dal suo interlocutore qualche risposta previdente, continuando nel frattempo a scuotere il barbone controllandogli le pulsazioni e la respirazione per accertarsi che stesse bene.
Era possibile che l' uomo misterioso avesse gia previsto tutto questo, ma era meglio discuterne prima ed accertarsi che i rischi venissero ridotti al minimo. Non voleva certo rischiare di essere arrestato o peggio, di scatenare ancora una volta la furia distruttiva del demone come otto anni addietro e perdere la propria coscienza...
Due lame che si incrocianoJesper - Scar |
