Voglia di vecchiume

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    ♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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    Voglia di vecchiume -Ritorno ad Harmony-
    In quei giorni aveva riflettuto molto sul suo passato, su quello che era stato prima di Yuki, prima di diventare un’assassina. Provò anche a ricordare la strada verso casa sua ma l’aveva dimenticata o forse aveva davvero paura di ritrovarsi davanti a sua madre ma in fondo cosa poteva contare? Probabilmente non l’avrebbe nemmeno riconosciuta. Però aveva proprio voglia di fare visita ai vecchi posti dove si divertiva da bambina e che per tutti quegli anni aveva evitato, forse per paura, forse perché anche se non lo voleva ammettere ci soffriva e qualche volta le mancava.


    ”Almeno a me, per tornare a quella che era casa mia, basta cambiare quartiere. C’è gente che deve addirittura cambiare un continente intero.”



    Pensò mentre camminava tranquilla per il centro di Harmony con un frappè alla fragola in mano. Era pieno pomeriggio e non aveva il turno di lavoro, quindi aveva pensato di fare un tuffo nei vecchi ricordi. Purtroppo aveva dovuto lasciare a casa Yuki e gran parte delle sue armi…beh, Jesper si sarebbe divertito a rientrare e trovarsi davanti una pantera molto affamata. In ogni caso non aveva voglia di stare in giro completamente sola infatti, la sera prima, aveva scritto un messaggio a Mala dicendole di farsi trovare ad Harmony proprio quel pomeriggio. Chissà se sarebbe arrivata e, soprattutto, se avesse seguito le indicazioni.
    Le aveva semplicemente detto di non indossare cose troppo da “qaurtieri vecchi”, non aveva alcuna voglia di avere noie o di essere riconosciuta. Lei stessa si era messa un paio di jeans particolarmente curati e aveva un lungo cappotto nero dall’aria molto elegante, i lunghi capelli castani erano sciolti e un cappello nero con una visiera rendeva il tutto molto elegante. Certo, il colore nero prevaleva comunque, anche per le scarpe da ginnastica ma per il resto non c’era niente che poteva ricordare Misato la combattente, sembrava una ragazza come tante che passeggiava per quelle vie.
    In attesa di vedere se l’amica sarebbe arrivata si era appoggiata al parapetto davanti ad una pasticceria guardando già, la gente che andava e veniva da quel lussuoso centro commerciale.



    CITAZIONE
    Messaggio Mandato a Mala:
    Heilà! Non prendermi per pazza ma mi è venuta voglia di fare un giro al centro commerciale di Harmony, in fondo ricordati che ero la rampolla di una famiglia piuttosto ricca. Dai ti aspetto davanti a questo negozio….mi raccomando vestiti in tiro o qui rischiamo che ci mandano via!

    -GdrOff-
    Insieme al messaggio ci sono tutte le indicazioni per raggiungere la pasticceria dove si trova lei adesso XD
    Comunque approfitto del bg della mia piggia per rendere il giro ancora più divertente XD ahahahah le voglio proprio vedere due ragazze come loro in mezzo a gente con la puzza sotto il naso XD ahahahah npg gestisco io o gestisci tu? XD se non ne hai tu di idee io ne ho una messa abbastanza carina :D



    »Misato«
    Vita:125
    Difesa:52
    Statistiche:
      Bonus ai punti difesa per schivare: 3
      Riduzione del danno:0
    Armi:
      pugnale inglese
      Danno: 5
      pugnali da lancio (x3)
      Danno: 4

    Maestrie:
      Maestrie a mani nude
      Danno: 11
      Punti difesa necessari a schivare: 6
      Maestrie con armi bianche
      Danni: 20
      Punti difesa necessari per schivare: 14
      Maestrie con armi da fuoco
      Danno: 1
      Punti difesa necessari a schivare: 5

    -GdrOn-
     
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  2. Christine Malavez
     
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    Con Leo ho fatto io, direi che stavolta tocca a te. ^^

    Christine vide il messaggio di mattina. Storse il naso nel constatare le pessime scelte del loro incontro, andare nei quartieri bene le faceva venire sempre un fastidioso prurito al gomito, ma alla fine le faceva piacere vedere che Misato fosse ancora viva.
    L'idea di entrare in un luogo dove una borsa potesse costare anche più di mille dollari, le faceva davvero venir voglia di portarsi dietro una mazza e sfasciare tutto il negozio. E di certo la guerriera si sarebbe pagata da sola i suoi spuntini, la Jillgoniana non osava nemmeno pensare a quanto potesse costare un tramezzino in quelle spocchiose caffetterie.
    Con questa ritrovata tirchieria, partì con ancora più zelo verso Neolock, in modo da poter guadagnare fin da subito qualche spicciolo, che l'avrebbero fatta sentire meno in colpa una volta sputtanati per qualcosa di triplicato ingiustamente nel suo valore.

    Harmony era forse il quartiere più ricco e sorvegliato di tutta la città e che le intenzioni fossero più o meno buone, l'essenziale era agghindarsi con un bel vestiario se si voleva passare inosservati.
    Una volta finite le sue esibizioni mattutine, infatti, tornò a casa andando dritta a sbirciare nel suo armadio, non poi così certa di trovare ancora qualcosa di decente che potesse nascondere la “puzza” dei quartieri vecchi.
    Per fortuna aveva ripreso dalla lavanderia il suo bel trench grigio scuro, con quella fibbia sulla cinta da signorina per bene. Per i pantaloni le bastava tirar fuori qualche jeans modello a sigaretta fra i più nuovi e aveva proprio un paio di stivali alti che facevano al caso suo, di un nero leggero e femminili, ma con un tacco abbastanza contenuto da non impacciarle i movimenti. Era sempre meglio non rischiare.

    Mala non doveva solo cambiare i vestiti, ma anche pelle. Per togliersi quell'aria da sbarbatella non le bastava indossare fare una doccia minuziosa o mettersi qualcosa di elegante, ma doveva ricordarsi di non fare alcune cose che le venivano naturali, come sedersi similmente a un pappone che aspetta una lap-dance e sforzarsi di evitare certi colloquialismi tipici dei quartieri più poveri. Poi era pronta, O quasi.
    Guardandosi allo specchio si rese conto che mancava qualcosa, così corse in camera della zia e le “rubò” una sciarpa a motivo sale e pepe grigio/bianco e qualche goccia di Chanel. Nascosti i suoi piccoli pugnali occultabili e trovata una borsa decente, e che non le desse fastidio, si sentì pronta a partire.

    Prese la moto e si diresse fino a Neolock; lasciata la “bambina” a casa di un amico e sistematasi un'ultima volta la chioma bruna e liscia, tenuta sciolta, riprese poi la metro fino ad Harmony, scendendo a un paio di isolati dalla pasticceria. Nemmeno pochi passi che il gomito cominciò a pruderle.
    “ Aye...” borbottò sotto ai denti, massaggiandosi il braccio piuttosto infastidita.
    Cercò di rilassarsi e una volta di fronte alla vetrina dei dolci non poté trattenersi da un goloso sorriso. Poi i prezzi cancellarono quell'istante soddisfazione e dopo aver sbuffato in silenzio entrò, provando a individuare l'eretica. Si tolse gli occhiali da sole e cominciò a cercarla fra i presenti.
    Erano vestite diverse dal solito, anche se alla discoteca si erano già viste agghindate, e Mala, in genere sempre con solo un pochissimo filo di trucco sugli occhi, aveva proprio l'aspetto di una vera uptown girl. Forse avrebbe dovuto farsi riconoscere urlando il suo nome? Pessima idea.
    Cazzo, davvero le serviva un fottuto telefono.
    “ Andiamo... Dove sei pazza lunatica...” mormorò fra i denti, cercando di mascherare il movimento delle labbra.
     
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    Voglia di vecchiume -L’incontro delle due assassine-
    La giovane stava ancora guardando il via vai di gente che passava sotto di lei, mentre si sorseggiava un bel frappè alla fragola. Aveva guadagnato un sacco di soldi in quel periodo e quindi si poteva anche permettere un piccolo sfizio quel giorno. Si voltò in attesa di vedere in giro Mala o comunque qualcuno di sospetto ma niente, solo una giovane ragazza, forse più o meno della sua età, con una chioma corvina e un trucco leggero, lei si che si guardava in giro in maniera circospetta e ai suoi occhi non sembrava nemmeno sentirsi troppo a suo agio. Misato a fisso per una decina di minuti prima di sbarrare gli occhi.


    ”Cazzo, ma quella è Mala. Mica l’avevo riconosciuta.”



    Ripresasi dal suo stupore iniziale infilò la mano sinistra nella tasca del cappotto e con la destra teneva in aria il suo frappè con la cannuccia ben stretta fra le labbra colme di lucidalabbra. Si avvicinò a quella giovane assumendo un’aria da perfetta oca giuliva.


    «Ciao cara….ti stavo aspettando. Insomma perché non mi hai detto che eri qui? Abbiamo tante cose da fare, oggi è un grande giorno!»



    Disse con voce stridula, imitando quasi alla perfezione tutte quelle ragazzine figlie di papà che stavano sfilando davanti ai loro occhi coperte dai loro vestiti costosi e con la pancia sempre piena. Certo sembravano belle, affascinanti e piene di potere ma era facile sistemarsi così bene quando si avevano i soldi in tasca.
    Forse anche per Mala sarebbe stato piuttosto difficile riconoscere Misato sotto la chioma boccolosa e ben curata e i vestiti che di sicuro non facevano pensare ai sobborghi di Dilagon, però gli occhi di ghiaccio erano irriconoscibili e inimitabili e dietro il suo sguardo si poteva anche leggero un sadico divertimento nel trasformarsi, per un solo giorno, nella ragazza che aveva sempre sognato di NON diventare.



    -GdrOff-

    Ok XD ci penso io XD

    -GdrOn-
     
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  4. Christine Malavez
     
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    Non so se l'avevi vista, ma ti metto qui l'abilità speciuale di Chris, che influisce un po' sull'interazione e per quando poi gestirai png.
    Sguardo dell'erede: Lo spirito che la circonda riesce ad influenzare un'area maggiore rispetto al suo solo corpo fisico. Christine riesce ad apparire come una persona qualunque, la sua forza spirituale riesce ad acquietare gli animi (se lo vuole) e ad avere un miglior approccio con le persone (ulteriore +5 a charme per la resistenza iniziale, contro chiunque). Ancora, riesce ad individuare eventuali creature occultate/invisibili in un raggio di 5 metri (quindi tutti coloro che tenteranno di attaccarla con colpi ravvicinati, ossia mani nude e arma bianca), e potrà capire la vera natura di un individuo, e la bontà dei suoi intenti avendoci a che fare per almeno 3 turni. Il potere le concede anche un bonus ai punti difesa per schivare qualsiasi attacco pari a +3, ma solo nel primo turno e solo se viene attaccata a tradimento (quindi non agguati, ma da qualcuno con cui si trovava in contatto da almeno 2 turni, un interlocutore, un accompagnatore, anche solo un barista, ecc.).


    Andare in quei posti affollati le era un po' problematico. Il suo potere crescente le comunicava molto su chi poteva trovarsi di fronte e non avendone ancora il pieno controllo le arrivavano un sacco di informazioni in testa, piuttosto fastidiose. Non era solo il posto a metterla a disagio, ma anche quelle stramaledette percezioni che le rimbombavano in testa al passaggio di ogni fottuto umano. Doveva ascoltare Elizabeth e trovarsi un cazzo di un mantra.
    Inspirò ed espirò, focalizzandosi in una meditazione al volo. Fra tutte quelle persone le sembrò di sentire come un qualcosa di familiare, un'aura dalle tinte fosche che pareva avvicinarsi verso la sua direzione. Cercò di concentrarsi solo su quella, ignorando le altre. Era sempre più vicino.
    Si voltò e con poche falcate Misato la raggiunse. Nel sentirsi chiamare cara e vedendo l'eretica atteggiarsi a fighetta ridacchiò.
    Miss Kojima aveva appena scatenato un mostro, senza saperlo.

    Con la sua solita teatralità decise di calarsi nella parte. Fece un larghissimo sorriso a cinquantamila denti e poi cominciò a produrre dei piccoli saltelli, battendo le mani nello stesso momento. Le uscì fuori un tono stridulo, da perfetta gallina più popolare della scuola:
    " Andiamo a fare shoooppingggg!!!! "
    Si ricompose quasi subito e allungò le mani fra lei e la combattente con fare piuttosto aggraziato, mettendo in bella mostra e piena d'orgoglio le unghie dallo smalto scuro. La puntò con quell'aria beffarda che la caratterizzava e poi le disse, ma sempre con un tono più acuto rispetto a quello abituale.
    " Allora carissima, che ne pensi? Ho fatto la manicure stamani, da Jijò!" concluse, sforzandosi di pronunciare il nome con uno strano accento francese.
    Guardò Misato con fare complice, sembrava voler scoppiare a ridere da un momento all'altro.
    Oh sì, adorava da matti impegnarsi a fare la scemotta in maniera così teatrale, anche se andava un po' contro la sua natura saturnina.

    Edited by Christine Malavez - 20/2/2015, 18:10
     
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    Voglia di vecchiume -Compleanno-
    Mai avrebbe pensato che Chris sarebbe stata al gioco delle due spocchiose bimbe viziate in gita al centro commerciale di Harmony e vedere che si sbagliava la rendeva contenta. Si, si sarebbero divertite molto anche se non facevano parte di quel mondo, in fondo, almeno per quanto le riguardava, sentirsi fuori posto ormai era parte costante di lei anche nelle fogne più zozze di quella maledetta città dimenticata da Dio….sempre che un Dio fosse esistito.
    All’ulro isterico dell’erede Misato alzò le braccia al cielo facendo traballare pericolosamente il suo frappè alla fragola.


    «Siiiiii…shopping. I miei mi hanno dato la carta di credito, diamo fondo al loro denaro.»



    Disse in un perfetto stile bimbominchiese e abbassando le braccia per poi farle l’occhiolino. Quando poi vide le unghie della giovane, sicuramente messe meglio delle sue, lanciò uno sguardo alle proprie mani dove le unghie erano portate corte e un paio erano anche scheggiate. Ecco, proprio lei che solitamente controlla ogni singolo dettaglio questa volta si era lasciata sfuggire una cosa essenziale per le ragazze di quelle parti. Alzò la mano destra davanti a sé con aria critica prendendo la cannuccia fra le labbra e tirando su rumorosamente.


    «Accidenti…quando ci sono andata io era chiuso e il io chihuahua si è pure mangiato le mie unghie, quelle che aveva fatto fare dall’estetista. Si può essere così sfortunate?»



    Concluse in maniera piuttosto drammatica, portandosi il dorso della mano che aveva teso davanti a lei alla fronte e fingendo il principio di uno svenimento. Ah, tragedia.


    «Beh, ci penserò domani adesso dobbiamo fare shopping e per un evento molto importante. Lo sai cosa succede fra qualche giorno?»



    Chiese con un mezzo sorriso divertito. Sperava che se lo ricordasse ma nel loro mondo non c’era effettivamente tanto tempo per pensare alle feste con gli amici. Misato ci pensava solo perché riteneva che fosse giuste cerare di recuperare tutto gli anni perduti a combattere invece di divertirsi e soprattutto perché ora aveva degli amici con cui fare quel genere di cose.



    -GdrOff-

    no, non avevo visto quindi hai fatto a dirmelo XD così lo so se mai riusciremo a creare degli npg ç_ç spero di non aver fatto qualche disastro io ç_ç t per caso hai mandato un mp al master per la storia degli npg? Io no perché non voglio disturbarlo ancora povero ç_ç

    -GdrOn-
     
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  6. Christine Malavez
     
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    Mandato. ;)


    Ovviamente anche le unghie di Mala erano corte, proprio a causa dal suo stile di vita, che non contemplava certo il poter mantenere degli artigli alla Crudelia Demon. Però, nonostante tutto, la Jillgoniana cercava di starci un minimo dietro a certe cose più femminili. E anche lei non si aspettava certo quella reazione corrisposta da Misato, che non fece altro che fomentare la sua voglia di fare l'idiota.
    Quando sentì dell'unghia mangiata di Misato, Christine si portò entrambe le mani a tapparsi la bocca con fare melodrammatico e si fece un po' gobba, quasi a volersi chiudere in posizione fetale. Si spostò le mani sulle guance a imitare l'urlo di Munch e disse con quanto pathos e dolore poteva imitare.
    " Noooooooooooooo!"
    Poi mise le mani avanti e iniziò a scuoterle, come a negare qualcosa.
    "No no, cary, devi tenere le manine nelle taschi. Non puoi andare in giro così. As-so-lu-ta-men-te!" concluse categorica, seguendo il ritmo scandito con la mano destra.
    " E povero quell'ammmmore picciuno di Yukito. Meno male che non è un pastore tedesco, o ti saresti dovuta far la plastica al ditino."
    Le scappò un ghignetto. Cazzo, altro che ammmore picciuno!

    Nel sentire l'altra ignorare il problema, fece altrettanto e quando ripropose lo shopping, a Christine scappò un largo sorriso ruffiano e affermò stridula, curandosi che l'altra cogliesse il vero significato delle sue parole.
    " Siiiììì, shopping con le TUE carte di credito!" disse indicandola anche, giusto per ribadire meglio il concetto.
    Alla domanda sull'evento, però, non seppe rispondere. Ovviamente pensò di riflesso al proprio compleanno e sì, ricordava che quello di Misato fosse vicino -non la data- ma semplicemente non credette che l'eretica intendesse quelle due cose. Non pensava fosse il tipo da darci importanza e così continuò a recitare la parte.
    Abbassò un po' la voce e si coprì ai lati della bocca con le mani, mimando un fare pettegolo.
    " Finalmente papy ti ha dato i soldini per quel ritocchino al naso?"
     
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    Voglia di vecchiume -Compleanno-
    Beh era davvero evidente che Mala si stava divertendo come, se non di più, di lei. Parlò del povero piccolo Yuki che però, purtroppo, era dovuto rimanere a casa. La sua presenza avrebbe rischiato di mettere a repentaglio le loro identità da donnine di alta classe.


    «Yukito….piccolo lui. È a casa con l’influenza il mi piccolo puccino picciò…»



    Finsè ancora una volta uno svenimento anche se non era vero, l’animale stava comodamente spaparanzato sul divano a godersi finalmente un po’ di tranquillità. Quando poi la giovane davanti a lei si lamentò per le sue unghie Misato ridacchiò appena tirando su gli ultimi sorsi di frappè e facendo rumore con la cannuccia per poi scuoterlo e sentire che dentro non era rimasto più niente.


    Oh si tesoro, metterò le mani in tasca non appena avrò trovato un cestino, intanto forza andiamo a vedere come spendere i soldi del papy…»



    Ridacchiò, poco sicura che Mala avesse capito le sue reali intenzioni, davvero pensava che Misato avrebbe comprato legalmente in quel posto che sembrava appena uscito da una fiaba horror? Si, perché per Misato le ragazzine che sembrano cheerleader in perenne eccitamento erano ben peggiori di qualunque mostro potesse abitare le loro terre, conosciute o meno. Avrebbe preferito di gran lunga trovarsi in un covo di vampiri molto affamati piuttosto che tornare in una scuola, ancora peggio, un liceo dei quartieri alti.
    A quei pensieri la giovane rabbrividì appena prima di sentire la frase riguardante il suo naso strabuzzando gli occhi e guardandola a bocca aperta, quasi come se avesse davvero incassato quella frase come se fosse un insulto. Appena si fu ripresa la guardo con li occhi socchiusi e disegnò un sorriso sghembo sul suo volto prima di toccarsi il naso con la punta dell’indice destro.


    «Mi spiace per te ma il papy ha detto che la sua piccolina cuoriciosa ha il nasino più bello di tutta l’oceania.»



    Ridacchiò prima di pensare finalmente alle cose serie.


    «Insomma Christine cara…non ti ricordi che fra poco è il nostro compleanno? Dobbiamo festeggiare e direi che oggi è la giornata giusta per poterne parlare e organizzare tutto nei minimi dettagli….guarda ho anche un block notes per prendere appunti!»



    Tutta eccitata frugò nella sua borsa tirando fuori un blocco e una penna dove poter segnare insieme come organizzare il tutto. Tutta la sua frenesia non era finta, probabilmente non era mai stata così vera perché l’idea di festeggiare il suo primo compleanno dopo tanto tempo con degli amici la rendeva felice, felice come non lo era da tanto tempo.


    «Girando ho trovato un bar-pasticceria per straccioni, cosa ne dici se per una volta ci uniamo alla comune plebaglia?»



    Chiese con Aria di superiorità ma era evidente che era solo un modo per dire che aveva trovato un posto con prezzi abbordabili perché le carte di credito del papy non solo non erano ancora state usate ma stavano già iniziando ad essere vuote, anche solo con la forza del pensiero.



    -GdrOff-

    Da me ancora niente npg .-. a te li crea?

    -GdrOn-
     
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  8. Christine Malavez
     
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    Ancora nein. Aspettiamo fin quando non servono proprio; se poi il Gm non ha ancora aggiustato il problema: o tentiamo la sorte senza forzatura, oppure si ricontatterà.


    Nell'udire quel rumore fastidioso della cannuccia, per un piccolissimo istante Mala guardò malissimo Misato. Odiava a morte chi rumoreggiava col cibo, specialmente con bibite e minestre. Allo stesso modo, Misato sembrò davvero offesa quando le disse del naso, anche se in realtà non c'era nessun pensiero particolare dietro, ma era stata solo la prima cosa che le era passata per il cervello.
    Ribatté sorpresa.
    "Addirittura!?"
    Ma poi finse ancora dispiacere, usando un tono quasi sprezzante.
    " Invece, il mio ricco e porco patrigno, dice sempre che mi servirebbe una bella piallata alle mascelle... Tsk, che stronzo..." concluse digrignando i denti.
    Chirurgia plastica a parte, Misato rivelò proprio le intenzioni che l'altra non si aspettava. Nel sentirsi chiamare col suo nome rimase un pelino sopresa, ma lo fu ancor di più alla parole 'nostro compleanno'. L'espressione, dopo un primo istante di stupore, cominciò a mostrare i segni di un leggerissimo imbarazzo, mentre l'altra parlava. Mala cercò di ricomporsi, ma sapeva di avere già i suoi programmi, programmi che non includevano l'invito dell'eretica, né degli altri mercenari conosciuti altrove.
    Erano due mondi che dovevano rimanere separati.

    Fortuna che ebbe il tempo di fare mente locale e capire che le sarebbe bastato festaggiarne un secondo, senza tante paranoie. Di solito il doppio compleanno si celebrava alla data di quello più giovane - cioè quello nato dopo - ed era quasi sicura che l'altra fosse nata dopo di lei. Dando per scontato questo, ritrovò il sorriso - piuttosto naturale a dire il vero - e disse, ma senza fare la scema:
    " Non pensavo davvero che te lo saresti ricordato, Kojima." affermò storpiando il cognome con la 'j' aspirata, alla latina.
    Si guardò in giro, accigliandosi e scuotendo la testa come se avesse il mal di testa. Poi tornò sulla guerriera, cercando di concetrarsi su quello che percepiva da lei. Almeno avrebbe ignorato la spiritualità del resto della marmaglia che passava. Mantenne ancora il suo normale tono, ma più sarcastico:
    " E dimmi, dove sarebbe questa miserabile catapecchia? Dove sarebbero questi ratti di fogna dei quartieri poveri? Ehehe." ridacchiò, conscia di farne anche molto più parte dell'altra.
    " Sono proprio curiosa di sapere che diavolo hai mente."
     
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    Voglia di vecchiume -I prezzi più bassi di Harmony-
    Nonostante tutti i dubbi iniziali di Mala a quanto pareva sembrò accettare la cosa di buon grado anche se in verità era ancora tutto da organizzare e quando l’erede espresse la sua sorpresa nel vedere Misato ricordarsi del compleanno lei abbasso il capo un po’ imbarazzata.


    «Beh….un po’ ho sempre invidiato chi festeggiava con i propri amici….avrei tanto voluto farlo anche io…perché tu e Jesper siete miei amici vero?»



    Quella domanda non fu pota dalla combattente, nemmeno dalla spocchiosa bambina viziata dei quartieri alti che Misato si era costruita, a parlare era la ragazzina che, invece di pensare a tutte quelle cose a cui pensano i teenagers, doveva uccidere per guadagnarsi da vivere. Per un attimo incrociò il suo sguardo con quello di Mala e il ghiaccio sembrava quasi implorare una risposta alla sua domanda, una risposta positiva.
    Camminarono per qualche minuto, prendendo le scale mobili e scendendo di un paio di piani prima di rimettersi a camminare e, alla fine, si fermarono davanti ad una pasticceria dove le cose sembravano essere decisamente molto buone ma l’arredamento ricordava molto i locali dove erano abituati ad andare loro anche se quello era sicuramente più pulito. Una macchia di povertà in mezzo a tutta quella ricchezza.


    «Ultimamente va di moda andare nei locali dove viene dipinto lo squallore dei sobborghi di Dilagon, non che la cosa mi piaccia però direi che è da provare, cosa ne dici?»



    Una volta entrate si potevano vedere anche delle piccole statue rappresentanti alcuni mostri che la gente comune pensava appartenessero alla fantasia e ai libri horror ma che sia Misato che Mala avevano visto parecchie volte nella loro breve esistenza.
    La combattente scelse un tavolo facendo lo slalom fra le cameriere travestite da “sposa cadavere” e prese uno dei menù che era appoggiata sulle liscia superficie di marmo.


    «Che prezzi bassi…tu cosa prendi?»



    Certo non erano le cifre a cui erano abituate loro ma almeno non erano alte come in latri posti, si poteva dire che il prezzo fosse più alto solo di un terzo rispetto a quelli che di solito vedevano dalle loro parti.


     
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  10. Christine Malavez
     
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    La ragazza attirò di nuovo la sua attenzione e percepì chiaramente che quella domanda fosse carica di significato, o forse che lei ci desse più peso di quanto avrebbe fatto una persona qualunque. E se per Misato non era facile affrontare quella solitudine, per Christine non lo era altrettanto rispondere a quel tipo di domande. E poi, aveva una logica tutta sua della questione amicizia e considerare l'eretica nel vero significato del termine le rimaneva davvero difficile, così come mentire a qualcuno che secondo lei meritava una risposta onesta. Così esitò, fissando l'altra a sua volta. Erano rari i momenti in cui non sapeva che accidenti dire.
    Forse, fu proprio quello a farle capire che in qualche modo Misato avrebbe potuto anche essere sua amica, un giorno. Se non le fosse fregato nulla le avrebbe sfoderato uno dei suoi sorrisoni senza difficoltà e risposto con un qualcosa come "Claro que sì.", con la stessa facilità con cui si accendeva una sigaretta. E lo sapeva fare bene, ma non quando rispettava qualcuno. Però, cercare di sviare in corner, quello sì, le riusciva sempre alla perfezione in ogni circostanza.
    Allora sorrise e si mise la mani in tasca, stringendosi nelle spalle.
    " Non posso parlare per il Rosso, ma a me fa piacere passare una serata per festeggiare il tu-" si corresse
    " hem, nostro compleanno."

    Non mentiva, ma probabilmente tutto aveva lasciato intendere il contrario.
    " Davvero."
    Fu per quello che lo ribadì, cercando di capire cosa provasse l'altra, "leggendola". Le dispiaceva che Misato avesse potuto pensare diversamente e la sua aura, senza che ci fosse un pensiero conscio della Jillgoniana dietro, cercò d'influezare pure lo spirito, positivamente.

    Durante la camminata, invece, Mala tornò a concetrata nell'isolamento spirituale. Aveva sempre quell'espressione un po' accigliata e sofferente da quando era arrivata e solo la visione della pasticceria sghangherata la fece rilassare un attimo, ma non prima che andasse a darsi una vigorosa grattata al gomito.
    Alzò un sopracciglio piuttosto infastidita al dire dell'altra e disse acida:
    " A dire il vero, trovo questa moda dei ricconi un po' offensiva." rivelò, procedendo al tavolo " E non vorrei dargli un centesimo, ma se il posto ti piace e vuoi festeggiare qui, allora festaggiamo qui." e si sforzò di sorridere, cercando di mostrarsi disponibile.
    Si sedette, cercando d'ignorare quella vocina polemica che le ronzava in testa e che non la faceva manco star comoda.
    " Non saprei... te cosa consigli?" chiese, iniziando a sbirciare il menù mordicchiandosi più volte le labbra. Sembrava quasi sbuffare dalle narici, come se stesse per esplodere da un momento all'altro.
    O Mala aveva le sue cose, o forse anche lei, ogni tanto, aveva semplicemente la luna storta. Dopotutto, aveva pur sempre lo spirito di un violento guerriero antico che le gironzolava per tutto il corpo.
     
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    Voglia di vecchiume -I progetti-
    Nonostante tutto quello che poteva pensare Mala, Misato non aveva inteso male le sue parole, lei era abituata a stare con sé stessa dove il più delle volte non riusciva a dare una risposta onesta e quella era forse una delle rarissime volte in cui cercava di far capire che avrebbe desiderato davvero un rapporto umano con qualcuno. Certo, non avrebbe mai invitato Mala a fare un pigiama party dove mettersi lo smalto e farsi le treccine a vicenda, però certo le piaceva passare il tempo con lei e, cosa più importante, si fidava ciecamente.
    Quando entrarono a sedersi Misato cominciò subito a sbirciare il menù e quando Mala parlò lei ridacchiò appena.


    «Ma ti pare caaaara? Certo che non festeggeremo qui ma a casa mia, intendi?»



    Chiese facendo l’occhiolino e, sapendo già cosa prendere, aprì la sua borsa da giorno per tirare fuori un enorme block notes con la copertina nera lucida e un piccolo astuccio dall’aria piuttosto elegante. Entrambe le cose davano la sensazione di essere nuove di zecca e, probabilmente, comprate per l’occasione.


    «Sarà per pochi intimi, io avevo pensato me, te e Jessy, però se hai qualcuno da invitare fai pure!»



    Annuì con un mezzo sorriso aprendo il blocco per prepararlo per essere scribacchiato e iniziando a disegnare le quattro mura del suo magazzino.


    «Dobbiamo pensare agli addobbi, alla torta…e anche ai vestiti.»



    Forse ora sarebbe stato tutto molto più chiaro per Mala il motivo per cui erano lì, non solo per organizzare la festa, cosa che non avrebbe certo richiesto uno spostamento simile, ma soprattutto per cercare i vestiti. Per una volta voleva fare qualcosa da ragazzina, proprio come facevano le adolescenti e se proprio doveva farlo voleva farlo per bene.


     
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  12. Christine Malavez
     
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    A quanto pare Misato non aveva consigli per quel menù, né sembrava poi turbata dall'atteggiamento nervosetto di Christine, che aveva iniziato pure a tamburellare col ginocchio, ma in silenzio, senza far rumore con gli stivali. La notizia che volesse festeggiarlo a casa sua, però, la confortò e commentò piatta.
    “ Meglio.” e con un sospiro, più liberatorio per la notizia che per altro, posò il menù, stufa di leggere tutta quella roba per lei sempre troppo costosa.
    Osservò con un mezzo ghigno divertito l'estrazione del blocco. L'eretica pareva davvero determinata a organizzare quella festa nei dettagli e continuava a parlare con fare così entusiasta che fra spiriti, mal di testa e fare la gallina idiota non aveva lì per lì notato qualcosa che poteva davvero rivelarsi un succulento pettegolezzo da pigiama party. Si distese nel volto, tornando un po' la Mala di sempre.

    Mentre l'altra concludeva, la ragazza alzò il palmo e lo scosse, interrompendola con un mezzo sorriso un po' furbetto.
    “ Ferma un attimo, te...” disse. Assottigliò lo sguardo e si concentrò su di lei con espressione maliziosa, poi chiese:
    “ Perché solo Jesper e non anche Trisha e Noctis?” inclinò un po' la testa, senza smettere di fissarla. Ricordava come si guardavano al locale e anche poco prima lo aveva nominato fra i suoi amici, ma non le risultava che si fossero incontrati altre volte, almeno non in modi che si potessero raccontare nel dettaglio a una semi-sconosciuta. Perché non gli aveva mai parlato di Jesper? Quello era davvero “sospetto”.
    Beffarda, cominciò a tamburellare le dita della destra sul mento, poi sorrise e rimase poggiata con la testa sulla medesima mano, poggiando il gomito del braccio sul tavolo.
    “ Per caso, vi siete rivisti?” e si dette una grattatina sulla guancia, già che c'era.

    Mala non aveva bisogno di chiedere permessi per “leggere” Misato, o fare azioni particolari. Era in sua compagnia da qualche minuto e la stava già usando come catalizzatore, quindi la sua spiritualità non ci avrebbe messo più di un paio di secondi a carpirne le sensazioni provate ogni qual volta che parlava o anche solo pensava qualcosa; poteva sentire anche i suoi intenti, la sua reale natura, quando mentiva, ma non leggerle i pensieri o manipolarli. Inoltre, riusciva a fortificare le proprie intenzioni acuendo il potere a vari livelli; in questo caso, cercò di far sentire la povera Kojima il più possibile a suo agio per farla parlare, ma senza comunque volerne forzare il libero arbitrio.
    Tutto ciò era un qualcosa che la guerriera non avrebbe potuto percepire a livello fisico, o su altri piani; al massimo, avrebbe potuto trovare lo sguardo o l'ascendente della Jillgoniana piuttosto intensi, ma nulla che potesse far pensare a un'operazione di quel tipo.
    Quindi, Christine avrebbe potuto leggere ben oltre le righe le risposte di Misato. E così, rimase in attesa col suo sorrisetto.
    Alla fine, maschiaccio o meno, ogni donna è sempre un po' pettegola dentro.
     
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    Voglia di vecchiume -Questioni di…invitati-
    Lei era super determinata, super decisa e super eccitata nell’avere una festa con i fiochi, come mai l’aveva festeggiata prima in vita sua. Era già tutta affaccendata e pronta a parlare di addobbi quando Mala la bloccò con uno strano sorrisetto dipinto sul volto che fu più che sufficiente per far alzare un sopracciglio alla giovane combattente che si grattò la testa perplessa lasciando poi la penna sul tavolo inclinando appena il capo verso sinistra e fissando la sua compagna.


    «Trisha è sparito dalla circolazione e Noctis…pure lui in realtà non si è più fatto vivo….»



    Beh in ogni caso lei, sicuramente, non si era fatta in quattro per cercarli ma non l’aveva fatto nemmeno con il rosso in realtà. All’inizio le stava pure antipatico, lo trovava solo un ragazzo antipatico e pieno di se ma lentamente aveva imparato a non dare mai retta alle apparenze. Quando Mala le chiese se si erano rivisti sprofondo un attimo sulla sedia chiedendosi da dove era il caso di partire, cosa avrebbe potuto dire e cosa era meglio tenere per sé perché non era giusto che fosse lei a rivelarle. Una volta deciso cosa poteva dire e cosa no incrociò lo sguardo di Christine per poterle rispondere e, lentamente, si sentì sempre più calma, più rilassata. Già di solito raccontava tutto piuttosto liberamente con Mala e ora sentiva di poterlo fare ancora di più.


    «Beh si, è capitato vederci un paio di volte per sbaglio. Appena tornata dal Giappone l’ho incrociato in un locale, qualche giorno prima di vedere te e alla fine abbiamo deciso di ricominciare la nostra conoscenza da capo dal momento che eravamo partiti fin dall’inizio con il piede sbagliato!»



    In fondo se lo ricordava il primo incontro con il rosso e non era certo stato tra i migliori dal momento che lui aveva tentato di ucciderla.


    «Poi vabbè siamo entrati un po’ in confidenza e adesso faccio il bagno con l’acqua calda….»



    Annuì soddisfatta con l’aria di chi davvero aveva come unico sogno di tuffarsi in una grande vasca di acqua calda con schiuma e paperelle annesse. Poi il suo voltò tornò serio scrutando di più la Jilligonina.


    «Aspetta…e tu perché non mi hai mai invitata a fare un bagno con l’acqua calda?»



    In realtà NESSUNO l’aveva mai invitata a fare una doccia calda, si poteva però dire che era lei brava ad infilarsi ovunque quando ne vedeva l’occasione, il che si era anche dimostrato ottimo dal momento che le aveva permesso di iniziare una vita decente in una casa decente.



    -GdrOff-

    Le motivazioni in gdrOff sono ancora più semplici XD Noctis puzza e il fatto che non abbia mai voluto aprire una role con me che glielo chiedo ogni 5 minuti ma la apra con Lhou che è appena tornato gliela farò pesare e me la pagherà cara U_U mentre invece Thrisa è…cosa? Sparita in giappone? Oo non so dire perché quando osno tornata non ‘era già più D= e poi voi due siete così veloci a rispodnere :3

    In ogni caso noooooooo....adesso ci sarà da morire dal ridere con tutte le cose dubbie che ha detto XD ahahahah

    -GdrOn-
     
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  14. Christine Malavez
     
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    Ti ringrazio, ma non è necessario che mi dai spiegazioni off sulle tue scelte on. Finché è coerente con il susseguirsi degli eventi giocati, per me sei libera di fare quello che vuoi. Per il resto, con quel bagno caldo mi hai traumatizzato Mala a vita. :ghign:


    Vide chiaramente l'entusiamo spezzato nella guerriera, che già doveva avere in testa tutto il suo magazzino addobbato con tanto di Yuki vestito di magliettina Hawaiana e cappellino da festa. Ma alla fine sembrò ben disposta a proseguire la conversazione.
    L'ascoltò e quando le rammentò il loro pessimo incontro, la Jillgoniana sghignazzò ricordandosi ancora una volta la serata a Neolock. E poi le venne in mente un pensiero che aveva avuto proprio quella sera. Così lo buttò lì, mentre l'altra proseguiva.
    " Ma sai che ho pensato che foste una bella coppia, voi due? Eheh."
    Si rimise più composta, con i palmi poggiati al tavolo. Inutile dire che il sentire quel "bagno con l'acqua calda" le fece torcere le labbra in un ennesimo ghignetto soddisfatto.
    " Muy bien, chiquita, muy bien..." commentò smaliziata, in attesa di avere altri dettagli curiosi, certa che quella fosse una nuova metafora per intendere "altro".
    E fu proprio per questo che, quando sentì Misato richiedere un bagno caldo anche con lei con quel fare serio, quasi innocente, strabuzzò gli occhi ed esclamò sopresa, arriciando un poco il naso:
    "Que!?"
    Si ricompose quasi subito, sorridendo con un po' di vanità e rispose con tono scherzoso, senza che poi le importasse molto:
    " Capisco che sono una gran figa oggi, " e si pavoneggiò alzando le mani, mimando l'espressione di una che se la tirava anche parecchio " però per il momento preferisco ancora giocare con il bambù."
    Poi la indicò e commentò un'ultima volta,sarcastica:
    " Ma ti giuro che se ti pesteranno a sangue e non riuscirai a muoverti, allora potrei anche sforzarmi di buttarti in qualche tinozza, ehehe."
     
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    Voglia di vecchiume -La mente malata di Mala-
    Per un attimo era rimasta imbambolata a fissare il soffitto prima di sentire la frase di Mala e strabuzzare gli occhi. Quella piccola semplice frase era bastata per scatenare un uragano di emozioni ma non tanto legate a Jesper ma a Yuki, quello che davvero aveva tanto amato e che ancora possedeva il suo cuore, era impossibile dimenticarlo ma, soprattutto, era impossibile riuscire a guardare altri senza sentirsi una traditrice schifosa.


    «Direi proprio di no….non credo che saremo una coppia così bella come credi…»



    Ridacchiò nervosa abbassando poi lo sguardo un po’ triste.
    Anche la questione del bagno era evidente che Mala l’avesse inteso proprio male anche se in verità alla combattente una cosa del genere non le era passato minimamente per la testa, in effetti aveva dimostrato fin troppa gentilezza nei suoi confronti.


    «Ma che ti passa per la testa? Mica tutti hanno certi scopi…ha solo voluto essere gentile, non è successo proprio nulla di quello che la tua mente malata starà partorendo. Perché, tu non vuoi essere gentile con me?»



    La tristezza iniziale sembrò sfuggirle via, scivolando dietro gli occhi per poi dissolversi e adesso sembrava di nuovo quella di sempre, la guerriera, con la sua faccia da paracula e la vena approfittatrice ben in vista.


     
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35 replies since 12/2/2015, 12:09   428 views
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