Pandemonio GDR - Urban Fantasy -

Posts written by Kate Crowley

  1. .
    Per la serie "meglio tardi che mai", arrivo anche io a darti il benvenuto e a offrirti giocate quando avrai finito il pg :D Mi trovi con Kate (in realtà con lei ho già tutti gli slot occupati) oppure con Lex
  2. .
    Annie rifiutò le ulteriori condizioni aggiunte da Kate; quest'ultima si limitò a scrollare le spalle. Voleva negoziare, ma era sicura che Annie non avrebbe mai acconsentito a incontrarla, e dati i poteri che sembrava avere sulla sua psiche, preferiva evitare di tirare troppo la corda. Non si trattava di un terrorista che teneva sotto tiro e che poteva sempre uccidere come ultima spiaggia. Anzi, al momento erano loro a essere sotto tiro. Si limitò ad annuire. Per il momento le bastava che lei e Steve uscissero da quel gioco, poi avrebbero dovuto inventarsi qualcosa.
    In contatto con Angelus intanto si era interrotto bruscamente. Kate non ne aveva capito il motivo, ma la linea sembrava caduta e, richiamando, il numero di Angelus risultava irraggiungibile. Forse Annie aveva tagliato il contatto, forse era successo qualcos'altro. Kate l'avrebbe scoperto a breve, ma per il momento si limitò a intascare nuovamente il telefono.
    Arrivarono in tempi che sembravano più lunghi del solito al luogo dove avevano lasciato Stefano, ancora in catalessi. Lì, Kate si guardò intorno per qualche istante. Alla sua destra c'era la cella, davanti a lei la strada vuota che avevano già visitato e alla sua sinistra - di fronte alla cella - c'era una terza strada.
    «E questa che presa per il culo è? Non c'era prima, o sbaglio? Sono davvero tanto rincretinita?» chiese all'aria, sbuffando. Di lì a breve le soavi note della voce di Angelus che imprecava la raggiunsero. Sembravano arrivare direttamente dalla cella. Che fosse finito in prigione per un doppio o l'avesse trascinato lì Annie non importava, ciò che importava era che ora poteva far avanzare il suo piano. Le sue condizioni erano state rese chiare: la Stazione a Charlotte, i suoi soldi divisi tra lei e Noctis. Non sapeva dei territori di Steve, quindi non poteva disporre anche di quelli, né Steve era a conoscenza dei piani di Kate. Forse quelli sarebbero andati persi.
    Kate, comunque, cercò di svuotare il suo portafogli lasciando tutto a Lena, affidandole anche l'implicito compito di dividerli con Noctis. «Goditi la tua stazione.» le disse. Non aveva un foglietto che rappresentasse un contratto, sperava che la sua voce bastasse ad ufficializzare la cosa. Quindi, pistola alla mano, si preparò a sparare. Tolta la sicura e tirato il carrello, sollevò la pistola mirando verso la cella.
    «Angeluuuus~ » chiamò con musicalità, un ghigno sia sul volto che nella voce. «Ti aspetto qua, vieni a trovarmi!»
    I dadi, in caso, li avrebbe ignorati, lasciando a Noctis l'eventuale onere di muoverli per conto suo.


    Steve, intanto, fu soddisfatto dalle risposte ricevute dall'omino. Abbaiò un ringraziamento, scodinzolando, poi scese dal suo banchetto. I dadi erano comparsi, quindi dato che non sapeva cos'altro fare, fece per lanciarli e riprese a correre verso l'orizzonte.
    Kate
    Tiro di dado: Affidato a Noctis
    500 -> 2 banconote
    100 -> 4 banconote
    50 -> 1 banconota
    20 -> 0 banconota
    10 -> 2 banconote
    5 -> 1 banconota
    1 -> 5 banconote

    - Acquistata Stazione Sud (20 crediti)
    - Cede la stazione a Charlotte e i soldi da dividere come da post

    Punti vita: 100/100
    Punti difesa: 42/50
    Bonus ai punti difesa per schivare: 1; +5 se spara per difendersi; +1 contro le armi da fuoco
    Recupero punti vita ogni ora: 7
    Riduzione del danno: 1; +10 contro danni da Elemento Fuoco
    Steve
    Tiro di dado: 5+2
    500 -> 2 banconote
    100 -> 3 banconote
    50 -> 0 banconota
    20 -> 4 banconota
    10 -> 1 banconote
    5 -> 1 banconote
    1 -> 14 banconote

    - Acquistata Via Accademia (14 crediti)
    - Acquistato Corso Raffaello (18 crediti)
    - Acquistato Corso Magellano (22 crediti)
    - Acquistato Corso Impero (30 crediti)
    - Acquistata Stazione Est (20 crediti)
  3. .
    Dovette trattenere un larghissimo ghigno alla reazione di Angelus, che era più o meno quella che si poteva aspettare.
    «Sono una mercenaria, non dimenticartelo mai.» gli rispose in tono duro. «Se non vuoi farmi del male, fatti sparare e basta.» Era sicura che il mezzodemone avesse compreso le sue intenzioni, e a giudicare dall'assenza di reazioni da parte di Lena e Noctis, anche loro erano consapevoli di quello che stava facendo. Questo la fece preoccupare che anche la bambina - che si presentò come Annie - potesse intuirle. In realtà, era piuttosto sicura che in qualche modo potesse leggere nel pensiero, considerando che aveva estratto dalla sua memoria l'immagine di quel sottomarino stampato sul suo basco. Non sapendo comunque come fare a bloccarla o ad escludere quei pensieri, non si fece troppi problemi. Tanto valeva essere palesi. Non ci fu comunque bisogno di insistere. La bambina aveva praticamente subito accettato la sua proposta, anche se aveva aggiunto una condizione che non la faceva impazzire di gioia. Ovviamente, anche lei cercava di guadagnarci. Non aveva idea di come funzionassero illusioni e/o dimensioni alternative come quella dove si trovavano al momento, ma era sicura che la scelta di Kate non avrebbe influito sulla capacità degli altri di fuggire da quel luogo. La bambina era potente e se avesse voluto bloccarli per sempre in quel luogo, l'avrebbe semplicemente fatto. Non sarebbe stata Kate a condannarli. Era un palese tentativo di Annie di far vacillare la sua volontà. In parte, riuscì. Si ritrovò a deglutire. Non le piaceva l'idea di condannare gli altri, ma si costrinse a pensare lucidamente. Ci teneva davvero a salvarli? Aveva motivo per voler interagire con ciascuno dei presenti. Noctis e Angelus erano sempre stati gentili con lei e l'avevano aiutata, così come Misato, per quanto non gradisse i suoi metodi. Lena era una risorsa importante, così come Jesper, che pareva volesse anche darle un lavoro prima o poi. Stefano forse non era forte quanto Jesper, ma sembrava avere delle conoscenze della magia che avrebbero potuto aiutarla prima o poi. Ma c'era da chiedersi, Kate avrebbe dato la vita per loro? Avrebbe potuto di certo cercare di aiutarli, ma la sua vita l'avrebbe data per davvero poche persone. L'unica che forse poteva farle venire voglia di mettersi in pericolo era la - per quanto ne sapeva - innocente Alyssa, ma lei aveva già un angelo custode, a quanto pare. Non aveva sentimenti per Bear, e se Yuki fosse sparito dalla faccia della terra, in tutta onestà, Kate non avrebbe pianto.
    «Va bene, ma se aggiungi condizioni ne aggiungo una anche io: voglio incontrarti, voglio vederti e voglio parlarti. Voglio risposte alle mie domande. Se devo sparare ai miei amici e schierarmi con te, ho bisogno di sapere qualcosa di te. Un proiettile in testa ad Angelus, gli altri restano qui, e in cambio tu fai uscire me, il mio dingo e rispondi alle mie domande. Abbiamo un patto?» chiese, sistemandosi il fucile in spalla e stringendo la pistola nella mano destra, la sinistra poggiata vicino alla sicura, pronta a toglierla.
    Inspirò profondamente. Stava improvvisando. Anche se non sapeva nulla del mondo dell'occulto, aveva un po' d'esperienza nel trattare con criminali con ostaggi. Beh, non era esperienza diretta, lei era quella che doveva sparare dal palazzo accanto se le cose si mettevano male, ma dalla sua radio poteva sempre ascoltare i negoziati. Sperava di poter combinare qualcosa anche con Annie. "Probabilmente con un solo proiettile non la ammazzi, ma già tre o quattro in testa potrebbero fare il lavoro", aveva detto Noctis. Kate sperava solo che avesse ragione, perché se né i negoziati né i proiettili avessero fatto effetto sarebbe stata davvero fottuta.
    «Se esco...» sospirò, mentre continuava a camminare seguendo Lena verso la cella, sulla strada del ritorno. «Cedo la stazione sud a Charlotte. E i miei soldi possono dividerseli lei e Noctis.» annunciò. Quella non era una richiesta, né una condizione da aggiungere al patto. Da quel che sapeva, gli accordi privati erano concessi nel gioco del monopoli, e nessuno le impediva di regalare la sua roba.


    Il povero Steve, intanto, ignaro di tutto, era arrivato ad uno strano posto che non poteva comprare. L'omino dietro al bancone gli spiegò che doveva pescare una carta, quindi lui si avvicinò e poggiando le zampe sul tavolo aveva dato una musata al mazzetto per spostare la carta. L'uomo gli lesse il contenuto, e Steve lo fissò inclinando il capo di lato, come i cani confusi erano soliti fare. Prese il cartellino e si abbassò, alla ricerca dei dadi. Non erano comparsi, quindi aveva ancora un po' di tempo da occupare. Tornò a saltare sul bancone con le zampe davanti e fissò l'omino, che era stato tanto gentile da leggergli il biglietto.
    «Cosa posso farci, compare? Non mi serve quindi posso venderlo? Come si vende? Dovrei tenerlo? Non mi piacciono le prigioni. Che faccio se ci entro? Come funziona?» gli chiese. Insomma, voleva sapere quali erano le sue opzioni.
    Kate
    Tiro di dado: Affidato a Noctis
    500 -> 2 banconote
    100 -> 4 banconote
    50 -> 1 banconota
    20 -> 0 banconota
    10 -> 2 banconote
    5 -> 1 banconota
    1 -> 5 banconote

    - Acquistata Stazione Sud (20 crediti)

    Punti vita: 100/100
    Punti difesa: 42/50
    Bonus ai punti difesa per schivare: 1; +5 se spara per difendersi; +1 contro le armi da fuoco
    Recupero punti vita ogni ora: 7
    Riduzione del danno: 1; +10 contro danni da Elemento Fuoco
    Steve
    Tiro di dado: ///
    500 -> 2 banconote
    100 -> 3 banconote
    50 -> 0 banconota
    20 -> 4 banconota
    10 -> 1 banconote
    5 -> 1 banconote
    1 -> 14 banconote

    Ricevuto il pagamento di Bear

    - Acquistata Via Accademia (14 crediti)
    - Acquistato Corso Raffaello (18 crediti)
    - Acquistato Corso Magellano (22 crediti)
    - Acquistato Corso Impero (30 crediti)
    - Acquistata Stazione Est (20 crediti)
  4. .
    Sentire la risata della bambina le fece sollevare un sopracciglio, interessata. Non aveva risposte utili per lei, ma sapere che era lì e che stava ascoltando era quasi una consolazione. Almeno non stava parlando da sola.
    «Se mi dici cose così cliché non posso che risponderti "Specchio riflesso, se rispondi sei un fesso", mia cara bimba.» disse, aggiungendo una pernacchia. «Continuo a non avere un nome con cui chiamarti.»
    Si dedicò un po' anche agli altri. Noctis aveva buttato lì l'idea che Jesper avesse un patto con la bambina; Kate non aveva le basi per poterlo pensare, ma forse il vampiro aveva notato qualcosa che lei non avrebbe potuto osservare. In effetti però era strano il cambiamento di carattere che aveva mostrato. Lena invece proponeva una partita a carte, ma Kate notò il suo sguardo verso la cella. Scrollò le spalle e annuì.
    «Andiamo.» disse, facendo un cenno anche a Noctis per chiedergli di seguirle. D'altronde era lui che si stava occupando di far fare loro i doppi necessari a uscire.
    «Dobbiamo fare dei doppi, a quanto pare.» spiegò ad Angelus, e intanto approfittò del viaggio verso la cella per riflettere. «Sapete che metterci contro è proprio quello che vuole, giusto?»
    Era un concetto che probabilmente aveva ripetuto allo sfinimento e si era quasi rotta di provare a tenere insieme un gruppo che, chiaramente, non la cagava di striscio. Che si scannassero tra loro se proprio ci tenevano, ma lei non aveva intenzione di farsi ammazzare in quel modo.
    «Senti, bimba... Stai facendo dei patti con la gente?» chiese poi, alzando la testa verso il soffitto. Senza neanche attendere la risposta, aggiunse: «Cosa mi dai se sparo in testa ad Angelus?»
    Lo chiese sorridendo angelicamente. Non si era nascosta dagli altri e non aveva spento il microfono. Voleva che Angelus sentisse. Aveva già visto il mezzodemone sopravvivere a un proiettile dritto in fronte, era sicura che potesse resistere anche a uno dei suoi. Ed era stata molto attenta alla scelta di parole. «Fai un patto anche con me. Ti offro un proiettile della mia Beretta, dritto in testa ad Angelus. Ho una buona mira. È quello che conosco da più tempo, qui dentro. Vuoi metterci uno contro l'altro, no? Devi darmi qualcosa di buono in cambio, giusto?»
    Sperava solo che Angelus stesse ascoltando, e che magari capisse i suoi scopi. E intanto, continuava a camminare verso la cella.


    Quanto a Steve, che in realtà poverino non aveva fatto nulla di particolarmente codardo, la strada davanti a lui era particolarmente chiara. Lui era convintissimo di star vincendo. In quel gioco vinceva chi correva, no? E quando apparvero i dadi, li lanciò e riprese a correre. Non ci si poteva davvero aspettare di più da una mente animale, e già quei ragionamenti erano oltre quelli che poteva fare normalmente, forse a causa della magia della bambina. Era pur sempre solo un dingo.

    Kate
    Tiro di dado: Affidato a Noctis
    500 -> 2 banconote
    100 -> 4 banconote
    50 -> 1 banconota
    20 -> 0 banconota
    10 -> 2 banconote
    5 -> 1 banconota
    1 -> 5 banconote

    - Acquistata Stazione Sud (20 crediti)

    Punti vita: 100/100
    Punti difesa: 42/50
    Bonus ai punti difesa per schivare: 1; +5 se spara per difendersi; +1 contro le armi da fuoco
    Recupero punti vita ogni ora: 7
    Riduzione del danno: 1; +10 contro anni da Elemento Fuoco
    Steve
    Tiro di dado: 6+2
    500 -> 2 banconote
    100 -> 3 banconote
    50 -> 0 banconota
    20 -> 4 banconota
    10 -> 1 banconote
    5 -> 1 banconote
    1 -> 13 banconote

    - Acquistata Via Accademia (14 crediti)
    - Acquistato Corso Raffaello (18 crediti)
    - Acquistato Corso Magellano (22 crediti)
    - Acquistato Corso Impero (30 crediti)
    - Acquistata Stazione Est (20 crediti)
  5. .
    Sollevò un sopracciglio, fissando Lena con una certa intensità, alla sua battuta riguardo al colore dello smalto a cui chiedere. Tuttavia, la stupidità di quel pensiero le strappò una mezza risata. Quella e l'alcol, probabilmente, ma considerando che aveva appena bevuto e non aveva bevuto così tanto, la colpa era principalmente della battuta. «Seriamente?» le chiese, gli angoli della bocca leggermente inclinati. «Hai visto come mi vesto? Che consigli vuoi sul colore? L'unica cosa che metto diversa dal nero e dal grigio è il viola ogni tanto. Non credo che tu voglia parlarne con me.»
    L'accenno di buonumore, però, si affievolì rapidamente quando Lena fece la gnorri in quel modo riguardo a qualunque cosa avesse sulla fronte. Kate sollevò nuovamente un sopracciglio, ma stavolta con fare un po' più infastidito. Osservò il suo sguardo andare sul bicchiere e poi di nuovo su di lei, sorridendo. A Kate non piacque quel tipo di gioco. Aveva ormai inquadrato Lena, aveva capito che le piaceva giocare in quel modo, ma farlo a quel punto della conversazione la fece sentire piuttosto offesa. Poggiò con forza la mano sul tavolo, non abbastanza da sbatterla ma con abbastanza forza per trasmettere la sua frustrazione a Lena.
    «Pensi che bastino due bicchierini di scotch per farmi ubriacare? Non prendermi per il culo, dai. L'ho visto prima, che ti sei toccata la fronte e hai letto qualcosa. Se non vuoi dirmelo, dimmi che non vuoi dirmelo, ma non insultare la mia intelligenza. Non sono così ignorante.» sbuffò. Era parte del suo addestramento da cecchina, essere sempre attenta ai dettagli, e sapeva che era possibile inserire degli innesti persino nel cervello umano per aumentare le sue capacità. Uno dei suoi contatti lo faceva per lavoro e persino la sua tuta funzionava in maniera più o meno simile. «Non è una cosa tanto rara, sai? Non mi sconvolgerebbe saperlo e non mi sconvolgerebbe sapere che non vuoi che io lo sappia.» disse con un tono di chiusura. Non aveva intenzione di insistere a riguardo, le bastava comunicare la sua disapprovazione a quella che aveva percepito come una presa in giro.
    «In che senso?» chiese, dopo la domanda di Lena. La fissò per qualche istante, con la fronte aggrottata. Il pensiero andò subito, irrazionalmente, a Lorna. «Che tipo di direzione vuoi?»
  6. .
    Ignorò quasi del tutto la battuta sul suo sapore, limitandosi a lanciarle un'occhiata un po' perplessa. In altre occasioni ci avrebbe scherzato sopra, o addirittura avrebbe risposto a tono, magari approfittandone per flirtare. In realtà Lena le aveva dato motivo di pensare che avrebbe gradito quel tipo di flirt, anche senza portarlo al gradino successivo, cosa che Alphard aveva fatto immediatamente. Ma non era quello il momento di testarlo. L'umore di Kate era piuttosto grigio in quel momento, e ogni volta che guardava oltre le tende, fuori dalla finestra, con le gocce di pioggia che scorrevano sul vetro, poteva tranquillamente sembrare la protagonista di un video musicale deprimente. Cosa che sicuramente Lena avrebbe apprezzato, si disse mentalmente.
    «L'ignoranza non mi piace. Ho bisogno di sapere tutto.» ammise, senza farsi troppi problemi. «Sapere dell'esistenza di queste creature mi avrebbe aiutato molto, in passato. E non vorrei proprio scoprire che uno dei miei bersagli è sopravvissuto. Se uno è in grado di sopravvivere a dieci centimetri di piombo nella nuca, non lo voglio in giro per il mondo in cerca di vendetta verso chi ce li ha messi.» sbuffò.

    Ordinato il cibo e ottenuto l'alcol, Kate iniziò quasi subito a spizzicare gli antipasti, acchiappandoli con la sinistra senza neanche guardare il vassoio. La mano destra era impegnata a sorreggere la sua guancia, mentre effettivamente guardava fuori dalla finestra con aria teatrale. Si riscosse solo quando notò Lena allungarle il bicchiere di martini, offrendogliene un po'. Il primo istinto fu quello di rifiutare, poteva essere avvelenato o cose del genere. Una volta che la ragione raggiunse la paranoia, si disse che non aveva alcun senso che Lena cercasse di avvelenarla in quel momento, e anche se fosse stato così, in quel momento le importava davvero troppo poco per farsi problemi. Allungò la mano - la destra stavolta, dopo essersi raddrizzata - e prese il bicchiere. Assaggiò meno di un sorso, prima di restituirle il bicchiere mentre teneva ancora l'alcol in bocca, assaporandolo. Quando lo mandò giù, fece una smorfia.
    «Non sono abituata ai super alcolici.» si spiegò, adocchiando la bottiglia di scotch. La afferrò, riempì i due bicchierini e ne posò uno davanti a Lena. «Un cecchino deve essere sempre lucido.» recitò, mentre mandava giù in un sorso il primo bicchiere. Iniziò subito a versarne un altro. «Sempre al pieno delle capacità fisiche e mentali.» sbuffò, prima di mandare giù il secondo.
    Si fermò al secondo, comunque, anche perché si lasciò distrarre dalla domanda di Lena.
    «Non credo che mi sentirai mai parlare di smalto e parrucchieri.» disse la signorina senza senso dell'umorismo. «Non lo so. Se ti chiedessi cosa hai nella fronte mi risponderesti?»
    Niente maschere per Kate, non in quel momento.
  7. .
    Non sembrò notare l'interesse di Lena alla sua scarsa dimestichezza con le maschere. Stava comunque tenendo d'occhio la donna, ma si era distratta abbastanza con il solo pensiero del ricontattare Lorna. Stava rimuginando tra sé, in silenzio, quando Lena fece quel commento sui visetti angelici. Sollevò lo sguardo su di lei.
    «Stai davvero cercando di darmi lezioni su come stare in questa città?» sbuffò, un po' scocciata. «La prima sera che ho passato in questa città sono stata quasi mangiata da una specie di umano vermiforme senza faccia. Un'altra sera ho cercato di abbordare una tipa in un bar e pure lei mi ha quasi mangiato. Non ce ne sono di visetti angelici, qualunque cosa intenda.» Beh, forse giusto un visetto angelico l'aveva incontrato, ma persino Irène stava cominciando a farsi indurire da quella città. Era solo questione di tempo. Bastava solo pensare a Jessica, a quello che aveva passato e a quello che era stata costretta a diventare. Lei sì che era un visetto angelico che era stato rifiutato dalla città.
    «Umph. Nell'Associazione ci si occupava solo di umani. Di solito.» Solo una volta le era capitato di incontrare strane creature. Ed era giusto il padre della sua ragazza ad essere diventato un mostro alto due metri e mezzo con artigli come coltelli. Che culo. «... O forse se ne occupavano altre squadre.» aggiunse, dopo un po' di riflessione. «Sembra strano che con le informazioni che raccoglievano non sapessero dell'esistenza di creature del genere. Ha più senso che non mi abbiano mai detto niente. D'altronde "one shot, one kill" funziona solo con gli umani. A meno che...» si lasciò sfuggire un mezzo sbuffo quasi divertito. «Chissà se ne ho mai ammazzato qualcuno senza che si trasformasse. Se non ti accorgi di un proiettile non puoi schivarlo anche se hai "una marcia in più".» ridacchiò, quasi. Una risatina piuttosto amara, a dirla tutta. «Wow, non so davvero un cazzo di quello che ho fatto per tutta la vita.»
    Senza aggiungere altro, comunque, fece per alzarsi e uscì dalla stanza. Avrebbe potuto chiamare i camerieri con il tasto apposta, ma preferì staccare un attimo e separarsi da Lena. A meno che quest'ultima la fermasse, sarebbe uscita per andare a ordinare da mangiare. Sarebbe tornata dopo qualche minuto, stavolta lasciando la porta socchiusa per i camerieri. Un olfatto un minimo sviluppato o attento avrebbe sentito un forte odore di sapone dalle mani e dalla faccia di Kate, segno che aveva anche fatto un salto in bagno. Di lì a poco sarebbe arrivato un cameriere a portare il martini richiesto, una bottiglia di scotch whisky con due piccoli bicchieri e un vassoio di antipasti vari. Avrebbe preso l'ordine di Lena per il pranzo e confermato quello di Kate - spaghetti allo scoglio - e poi sarebbe uscito. Kate avrebbe richiuso la porta dietro di lui e sarebbe stata in silenzio fino a che Lena non avesse pronunciato parola.
  8. .
    A quanto pare, la bambina aveva deciso di ignorare completamente le sue domande. Kate sbuffò apertamente, quindi decise di concentrarsi su Angelus per il momento, a cui aveva dato delle informazioni piuttosto confuse per la fretta di rispondergli.
    «No, non sono spariti lui e Noctis... intendevo Jesper e la bambina che spunta fuori ogni tanto.» si corresse. «Noctis è qui. Sei in vivavoce.» gli ricordò, come aveva annunciato già prima; lanciò anche un'occhiata verso Noctis. Andava da sé che se il vampiro avesse voluto parlare con Angelus, avrebbe potuto farlo tranquillamente. Il vivavoce era stato attivato apposta per questo.
    «Dillo a me, comunque. Ho comprato un territorio al primo turno e al secondo ho fatto un doppio quindi sono finita in prigione. C'è ancora meno da fare qui. Comunque no, non ho idea di che fine abbia fatto. Gli è comparso un costume da pecora però, se può aiutarti a trovarlo. Non ho idea del perché.»
    Fece una pausa, una lunga pausa, quindi sollevò lo sguardo verso il soffitto e riprese a parlare alla bambina.
    «Bambina? Non è giusto ignorarmi, voglio sapere cosa succede.»
    Voleva insistere, voleva delle risposte. Non aveva intenzione di restare lì a tirare dei dadi per il resto della sua vita, ma non aveva neanche informazioni per fare qualcosa di diverso né strani poteri per rompere il gioco come stavano facendo quasi tutti gli altri.
    Lasciò la questione dei dadi a Noctis, dato che si era offerto. Era comunque più probabile uscire grazie ai poteri del vampiro che affidarsi alla casualità. Non aveva neanche motivo di tornare indietro. Aveva tutte le ragioni di dare per scontato che non fosse cambiato nulla da quando l'aveva già esplorato.


    Anche il dingo, purtroppo, non aveva molta scelta su cosa fare o non fare. Mugugnò qualcosa lasciando che i poteri della bambina gli portassero via i soldi, poi avrebbe atteso i dadi per riprendere a correre.
    Kate
    Tiro di dado: Affidato a Noctis
    500 -> 2 banconote
    100 -> 4 banconote
    50 -> 1 banconota
    20 -> 0 banconota
    10 -> 2 banconote
    5 -> 1 banconota
    1 -> 5 banconote

    - Acquistata Stazione Sud (20 crediti)

    Punti vita: 100/100
    Punti difesa: 42/50
    Bonus ai punti difesa per schivare: 1; +5 se spara per difendersi; +1 contro le armi da fuoco
    Recupero punti vita ogni ora: 7
    Riduzione del danno: 1; +10 contro anni da Elemento Fuoco
    Steve
    Tiro di dado: ///
    500 -> 2 banconote
    100 -> 3 banconote
    50 -> 0 banconota
    20 -> 4 banconota
    10 -> 1 banconote
    5 -> 1 banconote
    1 -> 13 banconote

    Pagato 1 credito ad Angelus

    - Acquistata Via Accademia (14 crediti)
    - Acquistato Corso Raffaello (18 crediti)
    - Acquistato Corso Magellano (22 crediti)
    - Acquistato Corso Impero (30 crediti)
    - Acquistata Stazione Est (20 crediti)
  9. .
    Riguardo alla faccenda delle maschere, fece per alzare le spalle. «Non sono abituata a portarle. Non dovevo farmi vedere, nel mio vecchio lavoro, potrai intuirlo.» Un cecchino d'altronde era meglio che non si facesse vedere mai. Era facile non farsi vedere durante le operazioni stealth, in cui doveva solo appostarsi in una stanza d'albergo per ore ad aspettare un'apertura per sparare. Un po' meno facile in zone di guerra, dove doveva spostarsi e trovare un nuovo nascondiglio dopo ogni colpo. E l'unica volta in cui aveva dovuto effettivamente indossare una maschera e scendere in campo per un'operazione sotto copertura aveva mandato tutto all'aria. Il ricordo le fece abbassare lo sguardo con aria distante e si chiuse nel silenzio per qualche istante. Non voleva condividere quella storia con Lena. Le lanciò un'occhiata di sottecchi. Certo, se fosse riuscita a ritrovare i suoi vecchi compagni, ritrovare una persona di cui conosceva nome, cognome e indirizzo di casa sarebbe stato facile per lei. Ma se anche l'avesse fatto, Lorna non sarebbe mai stata contenta di rivederla. Era stata l'avventura di un'estate; la differenza era che Kate aveva continuato a pensarci per il resto della sua vita anche solo perché era un sogno che non avrebbe mai più potuto riottenere, mentre Lorna aveva sicuramente avuto modo di superarla, di uscire con altra gente, di dimenticarla o almeno dimenticare quello che di buono era successo e ricordare solo il fatto che l'aveva sfruttata per arrivare a suo padre, senza contare che effettivamente aveva cercato di sparargli. Aveva ancora il foglietto con i suoi dati, quelli con cui aveva promesso di contattarla. Si disse che se proprio avesse deciso di farlo, avrebbe prima tentato con quello. Con un po' di fortuna, non aveva abbandonato tutti quei contatti.
    Si riscosse solo dopo qualche secondo da quando Lena le aveva rivolto di nuovo la parola. «Non è così fragile, il mio ego.
    Anzi, se si abbassa un po' è anche meglio. Non avevo mai mancato un colpo, prima di venire qua. Sai quanta autostima ti da una cosa del genere? E qua la gente schiva i miei colpi. Ti rendi conto? Come fai a schivare un proiettile di un fucile come il mio? Che cazzo...»
    sbuffò. Si era chiaramente fatta mettere di malumore da quei pensieri, anche se poteva fingere che la frustrazione venisse da quel discorso piuttosto che dalla sua testa. Certo, non era per niente credibile, ma poteva provarci.
    «Diciott'anni. Umph. Allora posso bere. Penso che ordinerò da bere. E da mangiare. M'è venuta fame. Vuoi pranzare?
    Vado a ordinare qualcosa, tanto dobbiamo fare finta di essere a un appuntamento, giusto? Così mi spieghi perché sei tanto convinta che io sia una tsundere
    sbuffò, facendo per alzarsi. Lanciò un'occhiata fuori dalla finestra. Era veramente una giornata orribile. Come tutte a Dilagon City.
  10. .
    «Per te sono innamorata di mezza città...» commentò distrattamente, acchiappando il telefono che le veniva porto. Più che infastidita, sembrava esasperata. Di nuovo si era fatta trascinare in un'avventura dove non capiva metà delle cose che succedevano e senza prospettiva di capirci di più andando in fondo.
    «Angelus?» disse quindi al ricevitore. «Un bel po' di gente è finita in prigione, pare che ci si arrivi con un doppio in caso tu voglia arrivare. Abbiamo beccato un tizio in passamontagna, disarmato e senza oggetti addosso. Il passamontagna sembra fuso alla sua faccia come il mio costume da coniglio dell'altra volta. Sembrava senza una volontà propria, parlava ma non diceva nulla di utile. Non so se era uno dei suoi alleati o una sua marionetta.»
    Parlò in fretta, cercando di riassumere tutta la situazione, in caso i riassunti originali di Shell non fossero abbastanza chiari. Non aveva troppa voglia di giocare, lei. «Jesper ha attaccato Noctis, ma ora sono spariti e la situazione è tranquilla. Com'è la situazione lì?» chiese quindi.
    Alla proposta di Noctis di barare anche per i loro dadi, si limitò a scrollare le spalle e ad annuire in assenso. Scostò un attimo la bocca dal telefono in modo da far capire ad Angelus che non parlava con lui, ma permettendogli comunque di ascoltare. «Non credo che avrebbe parlato anche se l'avessi interrogato. Non credo neanche fosse una persona vera, o almeno così spero.»
    Fece una breve pausa, poi si rivolse di nuovo alla bambina, parlando verso il soffitto.
    «Credo che sarebbe giusto darci almeno tutte le regole. Cosa succede a chi vince e cosa a chi perde? E chi era questo tizio qui? Perché avremmo dovuto ammazzarlo, se si esce da qui con i dadi? E a dirla tutta, perché siamo fuori dalla cella se dovremmo essere in prigione? E poi ancora, non è un po' troppo lungo come gioco, il monopoli?»
    Non si aspettava una vera risposta, in verità, ma sperava di beccare qualche mezza verità tra le righe. Avere lì Shell avrebbe potuto aiutare, in quel senso. D'altronde era quello il suo mestiere.
    Prima di fermarsi ad aspettare risposte, comunque, tornò al telefono. «Angelus, ti metto in vivavoce, ok? Sono qui con Charlotte e Noctis. C'è anche Stefano ma è rimasto indietro, come addormentato.» chiese. In caso di risposta positiva, avrebbe appunto attivato il vivavoce del telefono.


    Quanto a Steve, non avendo molto da fare, si limitò a prendere a testate i dadi finché non ottenne un risultato, prima di riprendere a correre.
    Kate
    Tiro di dado: /// (o qualunque scelga Noctis)
    500 -> 2 banconote
    100 -> 4 banconote
    50 -> 1 banconota
    20 -> 0 banconota
    10 -> 2 banconote
    5 -> 1 banconota
    1 -> 5 banconote

    - Acquistata Stazione Sud (20 crediti)

    Punti vita: 100/100
    Punti difesa: 42/50
    Bonus ai punti difesa per schivare: 1; +5 se spara per difendersi; +1 contro le armi da fuoco
    Recupero punti vita ogni ora: 7
    Riduzione del danno: 1; +10 contro anni da Elemento Fuoco
    Steve
    Tiro di dado: 5+2
    500 -> 2 banconote
    100 -> 3 banconote
    50 -> 0 banconota
    20 -> 4 banconota
    10 -> 1 banconote
    5 -> 1 banconote
    1 -> 14 banconote

    Passato dal Via
    Premio per le probabilità

    - Acquistata Via Accademia (14 crediti)
    - Acquistato Corso Raffaello (18 crediti)
    - Acquistato Corso Magellano (22 crediti)
    - Acquistato Corso Impero (30 crediti)
    - Acquistata Stazione Est (20 crediti)
  11. .
    E, come previsto, tutti gli sforzi di Kate di cercare di ottenere un minimo di controllo sulla situazione andarono completamente in fumo quando sia Alyssa che Jesper sparirono nel nulla senza una parola. Kate fissò per un paio di secondi il vuoto dove fino a poco prima c'era stata Alyssa, poi chinò il capo con un sospiro esasperato. «Ma chi me lo fa fare?» si ritrovò a mugugnare, mentre si risistemava addosso tutte le armi. Lanciò un'occhiata a Shell, ancora al telefono, nella speranza che arrivasse qualche buona notizia almeno da quel fronte. Per ammazzare il tempo, tornò dal nemico sconfitto e tirò ancora un paio di volte la sua maschera, nell'inutile tentativo di rivelare il suo volto. Alla fine si arrese e si lasciò cadere seduta. Non c'erano neanche i dadi, quindi non restava che aspettare. Alzò la testa guardando il soffitto, con fare pensoso.
    «Bambina, sei ancora lì? Non mi hai ancora detto come chiamarti.» disse al vuoto, non preoccupandosi di non farsi sentire. Anzi, se sentivano anche gli altri, tanto meglio. «Ho una domanda sulle regole. Quand'è che finisce il gioco? Come si fa a vincere o a perdere, e cosa succede se si perde?» continuò. Che ricevesse risposta o meno, avrebbe nuovamente chinato il capo, riflettendo. Solo dopo qualche istante a fissare il cadavere si sarebbe voltata verso Noctis, cercando il suo sguardo, in caso il vampiro non avesse deciso di andarsene, ovviamente. «Ancora una volta, grazie per l'aiuto.» avrebbe mugugnato, visibilmente di malumore.


    Steve, intanto, si sarebbe in effetti fatto aiutare dall'omino dopo aver cercato di mordere le carte per rivelarle e dopo aver spinto un po' il mazzo con il naso. Quando fu rivelata la sua carta, però, assunse un'espressione un po' delusa.
    «Secondo?» disse. C'era rimasto male. Dopo un po' di tempo a riflettere, però, giunse a una conclusione che sembrò consolarlo. «Il primo deve averlo vinto la mamma.»
    Tutto contento, intascò la banconota - e teoricamente anche il premio per essere passato dal via - e si rimise a camminare, scodinzolando, fino a schiacciare il muso contro la barriera che gli impediva di andare avanti. Infastidito, si guardò intorno. «Dammi i dadi!» abbaiò verso nessuno in particolare, prima di prendere a girare su se stesso, irrequieto.
    Kate
    Tiro di dado: 6+6
    500 -> 2 banconote
    100 -> 4 banconote
    50 -> 1 banconota
    20 -> 0 banconota
    10 -> 2 banconote
    5 -> 1 banconota
    1 -> 5 banconote

    - Acquistata Stazione Sud (20 crediti)

    Punti vita: 100/100
    Punti difesa: 42/50
    Bonus ai punti difesa per schivare: 1; +5 se spara per difendersi; +1 contro le armi da fuoco
    Recupero punti vita ogni ora: 7
    Riduzione del danno: 1; +10 contro anni da Elemento Fuoco
    Steve
    Tiro di dado: 1+4
    500 -> 2 banconote
    100 -> 3 banconote
    50 -> 0 banconota
    20 -> 4 banconota
    10 -> 1 banconote
    5 -> 1 banconote
    1 -> 14 banconote

    Passato dal Via
    Premio per le probabilità

    - Acquistata Via Accademia (14 crediti)
    - Acquistato Corso Raffaello (18 crediti)
    - Acquistato Corso Magellano (22 crediti)
    - Acquistato Corso Impero (30 crediti)
    - Acquistata Stazione Est (20 crediti)
  12. .
    Come in effetti Kate si aspettava, non ci fu modo di identificare quell'uomo. Né documenti né armi né cellulari con rubriche da spulciare. Non c'era modo neanche di capire se fosse un altro giocatore di quel folle e inutile gioco. Il suo comportamento tanto ostile e la sua assenza fuori dall'illusione suggerivano che fosse lì da prima, quindi un complice come quelli che li avevano attaccati l'ultima volta o un abitante stesso del gioco, come l'enorme orsetto gommoso o la principessa unicorno dell'altra volta.
    Shell intanto si stava divertendo a rispondere al telefono. A Kate non dava troppi problemi. Quel numero ce lo avevano praticamente solo Jesper e Angelus e giusto perché le era servito per quella serata, non l'aveva ancora neanche passato a Irène, dato che preferiva usare quell'IPhone "usato" il meno possibile. Di sicuro non le stava telefonando Jesper, quindi o era Angelus o un call center per una promozione. Era abbastanza convinta che Angelus avrebbe preso sul ridere la cosa, mentre un operatore si meritava qualsiasi risposta inutile anche solo per il tempismo.
    Concentrandosi su questioni più pressanti, comunque, c'era ancora da risolvere la lotta tra i due combattenti. Noctis sembrava si stesse limitando a rispondere alle offensive di Jesper, il che le faceva pensare che se Jesper si fosse fermato, anche l'altro avrebbe deposto le armi. E dato che non aveva nessuna leva per fermare Jesper, doveva procurarsene una. La più facile e immediata, nonché quella più efficace, era, ovviamente, Alyssa. Sarebbe bastato puntarle la pistola contro e intimargli di fermarsi per rompere quello che poteva sembrare un controllo mentale? O avrebbe solo attirato le sue ire? C'era solo da sperare nella prima. Un rischio che poteva valere la candela, se significava arrivare alla fine del gioco tutti insieme - e quindi con più probabilità di fermare la mente dietro quell'illusione.
    Ma Kate non era di certo tipo da puntare la pistola contro una bambina - apparentemente - indifesa, così senza motivo. Soprattutto se le stava simpatica. Per cui prima di procedere col piano, si chinò vicino ad Alyssa e le fece cenno di avvicinarsi, tirando i dadi nel frattempo. In caso di sua collaborazione avrebbe portato la bocca vicino al suo orecchio per parlarle a bassa voce, coprendosi anche la bocca con una mano. Confidava che Jesper fosse distratto da Noctis per notarlo, e sperava che non avesse l'udito sviluppato quanto quello di Angelus o il tutto non sarebbe servito a nulla.
    «Jesper non ti farebbe mai del male, giusto?» le sussurrò quindi. «Se faccio finta di minacciarti, potrebbe fermarsi, ma non voglio farlo se non ho la tua collaborazione.» Si faceva un mucchio di problemi per essere un'assassina mercenaria, ma una delle realizzazioni che l'aveva colpita di più nella sua giovinezza era quanto anche un piccolo gesto influenza la vita di un'altra persona. E non voleva fare la parte di una che terrorizza una bambina innocente per il resto della sua vita. O non-vita, nel suo caso, anche se Kate non ne aveva idea. Né, in effetti, aveva idea che un proiettile probabilmente non era chissà che minaccia per un fantasma. O che si trovavano tanto vicini al loro terzo doppio che quel piano si sarebbe rivelato completamente inutile. Energia sprecata. E nella sua ignoranza, poteva solo provare e sprecarla, quell'energia.
    «Non ti farei mai del male. Mi serve solo distrarlo. Voglio che arriviamo tutti alla fine del gioco. Ci servono sia Noctis che Jesper per affrontare questo nemico.» avrebbe aggiunto in caso Alyssa avesse bisogno di ulteriori spiegazioni. Forse era fin troppo gentile per quanto era concitata la scena, ma non sembrava volersi fare problemi in quel caso.


    Quanto a Steve, intanto, stava iniziando ad irritarsi. La bambina aveva cambiato tono, assumendo un'arroganza che al dingo non stava piacendo. Non aveva l'intelletto per capire che stava cercando di imbrogliarlo, ma l'orgoglio per risponderle a tono sì.
    «Certo che posso trovarla! La posso trovare sempre! Devo solo continuare a correre finché non trovo il suo odore! Ed è lei a decidere se farti un favore o no!» avrebbe abbaiato contro il cielo.
    Inutile dire che la comparsa dei dadi avrebbe significato l'inizio di una nuova corsa verso la prossima casella. Dopo aver colpito i dadi, ovviamente.
    Kate
    Tiro di dado: 6+6
    500 -> 2 banconote
    100 -> 4 banconote
    50 -> 1 banconota
    20 -> 0 banconota
    10 -> 2 banconote
    5 -> 1 banconota
    1 -> 5 banconote

    - Acquistata Stazione Sud (20 crediti)

    Punti vita: 100/100
    Punti difesa: 42/50
    Bonus ai punti difesa per schivare: 1; +5 se spara per difendersi; +1 contro le armi da fuoco
    Recupero punti vita ogni ora: 7
    Riduzione del danno: 1; +10 contro anni da Elemento Fuoco
    Steve
    Tiro di dado: 1+4
    500 -> 2 banconote
    100 -> 3 banconote
    50 -> 0 banconota
    20 -> 3 banconota
    10 -> 1 banconote
    5 -> 1 banconote
    1 -> 13 banconote

    - Acquistata Via Accademia (14 crediti)
    - Acquistato Corso Raffaello (18 crediti)
    - Acquistato Corso Magellano (22 crediti)
    - Acquistato Corso Impero (30 crediti)
    - Acquistata Stazione Est (20 crediti)
  13. .
    Del tutto ignara dei ragionamenti che la mente di Lena stava partorendo - o perlomeno, immaginandosi ragionamenti su argomenti completamente diversi, Kate si lasciò andare contro lo schienale. Era in effetti piuttosto rilassata, per quanto la sua personalità paranoica glielo permettesse. C'era un che di liberatorio nell'aver sputtanato il suo segreto più grande ad una sconosciuta sperando che non le piantasse un coltello nella schiena. Perlomeno poteva parlare liberamente. Era vero che era stata addestrata a non parlare mai dell'Associazione, ma era anche vero che era abituata a parlare solo con membri che ne facevano parte, prima di arrivare a Dilagon. E con loro poteva parlare molto più liberamente. Dopo un po' diventava stressante continuare a mantenere la farsa della sua storia inventata anche con Irène, forse l'unica con cui avrebbe potuto aprirsi un po'. Non era sicura che Angelus fosse una persona fidata e Alphard probabilmente non avrebbe capito e l'avrebbe irritata coi suoi commenti arroganti. Quanto a Jessica, meno metteva sulle sue spalle e meglio era. Ironico come potesse parlare di queste cose solo con la persona che aveva assunto e contemporaneamente sarebbe diventata suo datore di lavoro.
    «In effetti, non c'è motivo.» le concesse. Si lasciò sfuggire uno sbuffo quasi divertito. «Devo ammetterlo, è piacevole aver incontrato qualcuno di collegato alla mia vecchia vita, anche se solo lontanamente. Le maschere sono pesanti.» Di fatto, stava confermando i pensieri di Lena a riguardo. Si sentiva in effetti in qualche modo sollevata. Non fece neanche troppo caso alla risposta di Lena, o almeno, non alla parte su cui si stava facendo problemi.
    «Sarei il tuo asso nella manica? Mi stai sopravvalutando o sei messa tanto male?» la prese in giro, ma abbastanza bonariamente, con tanto di sorrisetto strafottente. Non erano problemi di autostima, i suoi, sebbene non fosse particolarmente arrogante. Sapeva bene quali erano i suoi punti di forza e quelli di debolezza, e aveva imparato da tempo a concentrarsi solo sui primi e a compensare gli ultimi. Nello specifico, sapeva benissimo che il suo ruolo di cecchina era molto precario senza uno spotter, senza un team a coprirle le spalle e facendo da guardia del corpo. Avrebbe dovuto ingegnarsi se voleva accompagnare Lena nei suoi lavori.
    Si lasciò andare ad una risatina più libera alla sua domanda sugli alcolici. «Se te lo chiede qualcun altro, no, non posso berli.» Non era un'informazione nuova che la sua storia di copertura menzionava un domicilio negli Stati Uniti, dove non aveva l'età legale per bere. Non aveva idea di quale fosse l'età per farlo in Australia, in effetti. Non si era mai posta il problema.
    Osservò poi con un certo interesse i movimenti dell'altra. Si era posata due dita sopra l'occhio destro e aveva iniziato a spiegarle - no, a leggere, apparentemente, una definizione presa da Wikipedia.
    «E a te sembra che io sia generosa e di buon cuore?» le chiese ridacchiando. «Non dovrei neanche essere tanto combattiva esteriormente, ma quella riconosco di essermela cercata. Un tempo riuscivo a essere più fredda, è la puzza di fogna di questa città a infastidirmi.» aggiunse. Forse c'erano delle informazioni estrapolabili da quella frase, ma non erano nulla di nuovo o particolarmente utile, quindi non si fece particolari problemi a pronunciarla.
    Non aveva ignorato il gesto di Shell e non aveva idea di cosa effettivamente fosse, quindi non si fece alcun problema a chiedere «Ci tieni anche qualche tipo di innesto come quello che hai appena usato?» le chiese. Era una domanda stupida e molto diretta, anche più della precedente, ma Kate non aveva notato il disappunto di Shell a riguardo. Decise comunque di indagare un po' più insistentemente, anche se con un certo sorrisetto. «Mi sai dire anche qual è l'età per bere alcolici qui in Australia?»
  14. .
    Non ci fu neanche bisogno di sparare. L'incessante assalto di Noctis aveva portato finalmente i suoi frutti e il nemico cadde a terra letteralmente a pezzi. Kate poté quindi fermarsi a prendere fiato, ma senza abbassare la guardia. Era difficile che il nemico si rialzasse considerando le ferite subite per mano dello spadaccino, ma Kate non poteva fare a meno della sua paranoia. Si rialzò sulle sue gambe e si avvicinò al nemico sconfitto, tenendolo d'occhio. Solo la voce di Shell le fece sollevare lo sguardo.
    «Direi di no.» rispose, tornando ad osservare il cadavere. Per buona misura, imbracciò il fucile ancora una volta e sparò un colpo, mirando alla sua gola - o meglio, alla colonna vertebrale subito dietro la gola così da recidere eventuali collegamenti nervosi rimasti. Sarebbe servito a qualcosa, in caso il nemico avesse usato qualche tipo di magia per rialzarsi o guarirsi? Ovviamente no, ma l'addestramento di Kate le imponeva di fare il possibile per assicurarsene e di lasciare ad un diverso tipo di specialista quello che era oltre le sue competenze. Così funzionavano le squadre, in genere.
    «Piuttosto, ti direi di rispondere al telefono mentre controllo 'sto tizio. O facciamo al contrario, è uguale.» sbuffò, chinandosi sul nemico sconfitto. A seconda della risposta di Lena, avrebbe semplicemente risposto al telefono e parlato con Angelus, oppure si sarebbe concentrata sulla perquisizione. Ovviamente la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stata togliere la maschera al cadavere, o almeno provarci. Dopo diversi tentativi, tirando da angolazioni diverse, avrebbe rinunciato con un commento. «Come i costumi dell'altra volta.»
    Rinunciato alla maschera, avrebbe puntato ad eventuali tasche o borse. Un portafogli o portadocumenti sarebbero stati l'ideale per cercare di identificare la vittima, ma anche un telefono o delle armi avrebbero potuto darle qualche indizio sulla natura dell'uomo. Inutile dire che probabilmente non avrebbe avuto troppo tempo per frugare nelle tasche del tizio. Non aveva esattamente ignorato l'urlo di Jesper, chiaramente, ma considerando che in quel momento stava combattendo era passato abbastanza in secondo piano. Non era facile però ignorare i suoi successivi movimenti. Jesper si era alzato, lo aveva notato con la coda dell'occhio, ma quando aveva iniziato a roteare la sua strana arma spostò lo sguardo verso di lui. Lo vide muoversi e infine attaccare Noctis. Sussultò a sua volta, effettivamente colta alla sprovvista. Il comportamento di Jesper era stato sospetto sin da prima, ma non si sarebbe aspettata un attacco così diretto e alla luce del sole. Aveva deciso di approfittare del fatto che si trovavano in una dimensione alternativa per pareggiare dei conti in sospeso?
    Non intervenì: era sicura che Noctis potesse tenere testa a Jesper, almeno per un po'. Erano entrambi guerrieri molto forti. Non sapeva chi dei due avrebbe avuto la meglio, ma era piuttosto sicura che fossero entrambi più forti di lei. Prima di intervenire, aveva bisogno di più informazioni, anche solo capire se Noctis aveva davvero bisogno del suo aiuto; in caso contrario, il suo unico risultato sarebbe stato inimicarsi Jesper. Anche volendo, comunque, non avrebbe potuto intervenire per aiutare Noctis; Jesper era stato troppo veloce per lei. Si spostò dalla sua posizione, facendo per avvicinarsi ad Alyssa, affiancandosi a lei anche solo per non dare le spalle ai due mostri. Abbandonata la perquisizione del cadavere, aveva imbracciato di nuovo il fucile, allarmata. «Cosa sta succedendo?» chiese alla bambina. Uno sguardo lo lanciò anche a Shell, aspettandosi di vederla sorridere mentre osservava la scena impassibile. Per lei, di sicuro, era solo un'occasione per raccogliere informazioni.


    Ignaro di tutto e tutti, Steve continuava a correre. Sembrava essere il suo unico scopo. Aveva capito che avrebbe vinto quello che alla fine del giro aveva marcato più territori, e il modo migliore per farlo era correre più veloce degli altri. Si ritrovò in una strana casella, che però sembrava essere già stata marchiata da quel damerino pieno di gioielli. Steve lo osservò sulla difensiva, pelo ritto e coda all'insù. Pagare il tributo che gli veniva richiesto sembrava una richiesta ragionevole; non che nella sua genetica da dingo fosse ben chiaro il concetto di tassa. Per lui, se un animale ostile entrava in un territorio, andava scacciato o ucciso. Lui non voleva perdere troppo tempo a combattere con l'uomo, e vivendo tra gli umani aveva colto che non era una cosa tanto poco comune che venissero scambiati quei pezzi di carta per poter passare da qualche parte. Quindi acchiappò con la bocca una manciata di banconote casuali e gliele lanciò contro. Solo dopo poté concentrarsi sulla bambina, dato che non stavano ricomparendo i dadi.
    «Che favore? Non faccio cose se la mamma non vuole.» abbaiò verso il cielo. Insomma, non stava accettando la sua richiesta, ma non la stava neanche rifiutando. Sembrava genuinamente non capire cosa volesse la bambina da lui.

    Kate
    Tiro di dado: ///
    500 -> 2 banconote
    100 -> 4 banconote
    50 -> 1 banconota
    20 -> 0 banconota
    10 -> 2 banconote
    5 -> 1 banconota
    1 -> 5 banconote

    - Acquistata Stazione Sud (20 crediti)

    Punti vita: 100/100
    Punti difesa: 42/50
    Bonus ai punti difesa per schivare: 1; +5 se spara per difendersi; +1 contro le armi da fuoco
    Recupero punti vita ogni ora: 7
    Riduzione del danno: 1; +10 contro anni da Elemento Fuoco

    Si difende dall'attacco scivolando dietro il nemico (-8 punti difesa); spara col fucile mirando alla testa, ma in modo che il proiettile finisca contro il soffitto in caso manchi.
    Danno: 49
    Punti difesa necessari a schivare: 17
    Steve
    Tiro di dado: ///
    500 -> 2 banconote
    100 -> 3 banconote
    50 -> 0 banconota
    20 -> 3 banconota
    10 -> 1 banconote
    5 -> 1 banconote
    1 -> 13 banconote

    -Pagata tassa di lusso

    - Acquistata Via Accademia (14 crediti)
    - Acquistato Corso Raffaello (18 crediti)
    - Acquistato Corso Magellano (22 crediti)
    - Acquistato Corso Impero (30 crediti)
    - Acquistata Stazione Est (20 crediti)
  15. .
    Anche se non poteva vedere le reazioni di Jesper e Alyssa, avendoceli alle spalle, si ritrovò a sbuffare in maniera divertita, una mezza risata alla reazione della bimba che voleva difendere in qualche modo il suo cavaliere. In un modo o nell'altro, i due sembravano piuttosto legati e la cosa incuriosiva Kate. Sperava solo non ci fosse qualcosa di losco sotto, ma non era decisamente quello il momento di preoccuparsene, e in ogni caso Alyssa non sembrava decisamente una persona normale; più matura dell'età che dimostrava, e Kate a questo punto non poteva ignorare la sua apparizione improvvisa sulla casella del via e all'ingresso del labirinto, così come la sparizione dopo l'uscita da quest'ultimo. "Ci sono sempre", aveva detto lei, qualunque cosa significasse. Avrebbe indagato, forse, ma più tardi.
    Diverso, invece, fu l'approccio ai colpi di pistola sparati alle sue spalle. Non aveva i riflessi per schivare un colpo alle spalle, e dovette quasi sforzarsi per combattere gli stimoli che arrivavano dalla tuta difensiva e che la spingevano a spostarsi. Istintivamente, voltò il capo per vedere da chi erano partiti. Col senno di poi, era facile capire che erano partiti da Jesper, esortato dalla sua compagna; nonostante questo, Kate fu colta alla sprovvista. Jesper aveva estratto l'arma e sparato con una rapidità quantomeno notevole, non fosse che a schivare i colpi era stato Noctis. Molto più paranoica di Noctis - o almeno, di quanto Noctis si stava mostrando - fu immediato il pensiero che l'avesse fatto apposta. Inutile specificare che non poteva avere idee dei suoi accordi privati con Annie. Che ci fosse una faida tra Jesper e Misato contro Angelus era chiaro anche a lei, esterna alla faccenda, e a quella associò quel suo comportamento. Possibile che anche Noctis fosse coinvolto in quella guerra non troppo fredda? E in quel caso, era alla parte di Angelus o semplicemente contro Jesper? Forse almeno quello avrebbe potuto chiederlo a Noctis stesso, o magari ad Angelus. E a proposito di Angelus, solo in quel momento Kate si rese conto della vibrazione all'interno della sua tasca. Non che potesse fermarsi a rispondere, dato che era ancora sotto attacco da parte di quel nemico, non esattamente ostico per il momento, ma di certo ostinato. Che, tra l'altro, non era intenzionato a mollare.
    «Devo insegnarti come si spara, Jesper?» gli chiese senza voltarsi verso di lui. Il tono era quello di una presa in giro bonaria, ma non nascondeva un certo disappunto per quell'intrusione ostile nei suoi confronti, anche se indirettamente. D'altronde lei era ancora una parte neutrale nella loro faida; aveva fatto un paio di lavori con Angelus e mostrato una certa simpatia verso Noctis, inutile negarlo, ma aveva anche combattuto insieme a Misato, le piaceva Alyssa, e Jesper aveva persino parlato di assumerla all'uscita dal labirinto. Non c'erano esattamente le basi per sentirsi offesa personalmente, ma la infastidiva comunque quella consapevolezza. Anche se era basata su una supposizione che poteva benissimo risultare sbagliatissima.
    Ma non aveva esattamente il tempo - né, in effetti, l'intenzione - di recriminare sull'argomento mentre l'avversario decideva di caricarla a testa bassa. Persino quello la irritò. Non capiva se quell'uomo la stesse sottovalutando così apertamente, o se era un idiota.
    «Una carica frontale?» sbuffò. Era facile, da schivare. Attese che si avvicinasse un po', poi iniziò a corrergli contro. Con la coda dell'occhio notò che anche Noctis stava partendo con la sua offensiva, e non aveva intenzione di restare sulla linea di tiro. La sua corsa fu breve, la fece durare quanto bastava per prendere il minimo di velocità che le serviva per la scivolata con cui aveva intenzione di schivare il suo braccio e di trovarsi dietro il nemico. Una volta alle sue spalle, si sarebbe subito rimessa in ginocchio e avrebbe sparato senza troppe remore. Teoricamente stava sparando in direzione dei suoi compagni, il che sarebbe stato un problema se l'avversario avesse schivato il proiettile, ma avendo messo in conto il rischio, ebbe l'accortezza di mirare più in alto, in modo che la traiettoria del proiettile mandasse quest'ultimo contro il soffitto in caso di schivata. «È così che si mira.» aggiunse con un ghigno, ora potendo guardare direttamente Jesper mentre parlava.
    Solo allora si rese conto che il telefono stava ancora vibrando, e in più erano apparsi i dadi, il che significava che era ora di lanciarli. E così fece, lanciandoli senza troppi sensi di colpa verso il nemico che era intenzionato a farla fuori. Non era un vero attacco, voleva solo irritarlo e, magari, far smuovere qualcosa. In più, approfittò della distrazione per rialzarsi e, afferrato con una mano il telefono, rivolgersi a Shell.
    «Charlie, tesoro, fammi un attimo da segretaria mentre ammazzo questo signore.» la chiamò, prima di lanciarle il telefono, senza preavviso se non la sua frase e un cenno con la mano occupata dal telefono stesso. Non era particolarmente affezionata a quel telefono, considerando che l'aveva tirato fuori dalle tasche di un nemico ucciso. Aveva già estratto tutte le informazioni possibili, e per controlli più approfonditi avrebbe dovuto rivolgersi a esperti - magari proprio a Shell - a cui probabilmente non serviva che il telefono fosse intero.


    La situazione per Steve, invece, era molto più tranquilla e quasi noiosa ora che non c'era da correre in giro. Il dingo poteva apprezzare un attimo di pausa per riprendere fiato, ma non aveva intenzione di restare lì troppo a lungo. Quando comparvero i dadi, scattò subito in piedi per andarli a lanciare, in modo da poter riprendere a correre. Lo fece immediatamente, senza fermarsi quando la voce della bimba si fece sentire nuovamente nella sua testa.
    «Eh? Come?» chiese, abbaiando con quel suo improbabile accento australiano. Non aveva le capacità mentali di intuire la fregatura nascosta dietro quelle belle parole, per cui era sinceramente curioso di capire come avrebbe potuto aiutarlo se non aprendogli tutta la strada in modo da farlo correre finché non la trovava.

    Kate
    Tiro di dado: 1+3
    500 -> 2 banconote
    100 -> 4 banconote
    50 -> 1 banconota
    20 -> 0 banconota
    10 -> 2 banconote
    5 -> 1 banconota
    1 -> 5 banconote

    - Acquistata Stazione Sud (20 crediti)

    Punti vita: 100/100
    Punti difesa: 42/50
    Bonus ai punti difesa per schivare: 1; +5 se spara per difendersi; +1 contro le armi da fuoco
    Recupero punti vita ogni ora: 7
    Riduzione del danno: 1; +10 contro anni da Elemento Fuoco

    Si difende dall'attacco scivolando dietro il nemico (-8 punti difesa); spara col fucile mirando alla testa, ma in modo che il proiettile finisca contro il soffitto in caso manchi.
    Danno: 49
    Punti difesa necessari a schivare: 17
    Steve
    Tiro di dado: 2+1
    500 -> 2 banconote
    100 -> 3 banconote
    50 -> 0 banconota
    20 -> 3 banconota
    10 -> 2 banconote
    5 -> 1 banconote
    1 -> 13 banconote

    - Acquistata Via Accademia (14 crediti)
    - Acquistato Corso Raffaello (18 crediti)
    - Acquistato Corso Magellano (22 crediti)
    - Acquistato Corso Impero (30 crediti)
    - Acquistata Stazione Est (20 crediti)
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