Introduzione per Theresa

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  1. Thessola
     
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    Gummybear

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    Theresa si stava maledicendo mentalmente. Si era attardata troppo in giro, non ricordandosi che la notte scendeva veloce appena il sole tramontava, quindi il passaggio tra il cielo vermiglio con le striature di viola date dalle nubi e il nero della notte l'aveva quasi colta impreparata. Credeva di essere non molto distante dal suo piccolo appartamento, ma si era ben presto accorta che le vie che di giorno erano così diverse e permettevano immediatamente di orientarsi, la notte, senza le insegne accese, le serrande abbassate e la gente che correva più che camminare verso luoghi sicuri che non fossero la strada, sebravano tutte uguali, e si rese anche conto di essersi persa.
    Battè per il nervosismo un paio di volte il piede destro sul marciapiede, infilato come l'altro piede inc omodi e caldi anfibi neri. Aveva optato per la giornata su un look che poteva definirsi punk-cyber, quindi anfibi neri di similpelle con la suola a carrarmato, leggings in lucido PVC nero, una camicetta a maniche lunghe in siilrete verde fluo che faceva molto post apocalittico industriale unita a una maglietta a mniche corte oversize in colore neutro, stile straccio. Guanti senza dita sempre di PVC nero come i legging, trucco pesante e acceso e i capelli viola raccolti in due codini ai lati della testa, fermati da degli elastici guarniti da due teschi in stile manga. attirava l'attenzione? Sicuramente. La notavano. No. Lei era la tipa stramba, ma nessuno avrebbe potuto eventualmente dire che colore degli occhi o il resto. colpiva il suo fisico, il suo aspetto, non le sue fattezze. Era ciò che voleva. Essere nascosta in piena vista.
    Inoltre la magliettona di tre taglie più grande e dal collo così ampio che mostrava buttata su un lato, la spalla sinistra nascondeva egregiamente i suoi inseparabili amici, i due coltelli che si era comprata appena aveva potuto, spinta da una voglia quasi irrefrenabile che ancora non si sapeva spiegare. Li aveva toccati, aveva sforato le loro impuganture un paio di volte nella notte dei vicoli, e forse quel pensiero quasi confortante l'aveva distratta.
    Squadrò l'uomo, anch ese non ne era così sicura in un paio di secondi dopo che lui l'aveva apostrofata. Non ci voleva un genio per capire che quell'incontro avrebbe portato solo guai. Ma per chi dei due. Sapeva difendersi in qualche modo, in più di un modo. Ed era arrabbiata. forse non sarebbe stato proprio una seccatura l'imprevisto.
    "Buonasera." rispose lei sfoderando il suo miglior sorriso. "Mi sa che è cascato male. non abito da queste parti, se è rimasto fuori con questo freddo." gli disse affabile, senza muoversi da dove era. La distanza era ottima, se lui si fosse avvicinato ancora un po' tra gola, pancia e testicoli la scielta era ampia..

    Edited by Thessola - 22/10/2019, 17:31
     
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