AAA - Bastardi Cercasi

Jesper - Scar

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  1. Jesper Hemming
     
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    Come accordato con Scar la sera prima, Jesper pensò ad un luogo in cui trovare altri due componenti della banda che avrebbe assaltato il portavalori della gang mafiosa entro due settimane, secondo il piano orchestrato da Scar stesso. Tali componenti sarebbero dovuti essere piuttosto forti per non rappresentare una palla al piede, ma non abbastanza da riuscire a sottrarsi al tiro mancino che Jesper e il suo socio avevano gia in mente di attuare per evitare di spartire in troppe parti il malloppo.
    Fin ora, tra quelli che conosceva ossia Mala, Trisha e Noctis non erano tanto stolti da lasciarsi fregare e oltretutto data la loro elevata moralità sarebbe stato difficile muoversi ed essere "se stessi" visto che i due soci possedevano entrambi tendenze maniacali non indifferenti, che era meglio non mostrare a gente "buona" come quelli. C'era poi Misato che poteva essere una buona alleata, se non fosse per il fatto che il suo modo di fare e di pensare erano troppo imprevedibili per non rappresentare un pericolo.
    Si decise dunque a escludere le sue conoscenze e puntare invece su qualcuno del tutto estraneo.. ma chi? Dove andare a cercare?
    Diede un breve sguardo alla mappa della città, vagliando uno dopo l'altro tutti i possibili quartieri dalla fama di Poco Raccomandabile, fino a chè il suo sguardo non si posò su Neolock.

    Ma certo! Perchè non ci ho pensato prima?! Il Maniscalco, chi altri sennò..
    Esclamò a se stesso, puntando il posto sulla cartina col dito.

    Il Maniscalco, uno dei peggiori bar di Dilagon. Non per il servizio, comune a molti altri ritrovi della zona vecchia della città, ma per via dei suoi avventori: ubriaconi, criminali e mercenari d'ogni razza ed estrazione sociale di tanto in tanto si trovavano li a tracannare qualche alcolico. Non era raro ottenere qualche lavoretto lì semplicemente restando seduti a bere con aria minacciosa. Lo si poteva paragonare quasi ad un ufficio di collocamento per malavitosi e assassini oltre che un ottimo punto di riferimento per reperire informazioni di ogni tipo. Qualunque cittadino avesse a che fare con loschi traffici o col lato oscuro della vita dilagoniana, prima o poi si sarebbe ritrovata a dover passare da lì, per forza.

    Forse è arrivato il momento di svezzare Scar! eheh
    Ridacchiò fra se, ormai deciso a far conoscere al compagno il locale.

    Chiamò dunque a Scar per mettersi d'accordo.
    Ehi Scar, sono Jesper! Per trovare gli altri due componenti della banda, mi sono ricordato di un locale che potrebbe fare al caso nostro.. E' a Neolock.. Se sei libero, ci vediamo in metro tra due ore.
    Comunicò con un leggero entusiasmo.
    Era da molto che non ci metteva piede, ed era molto curioso di scoprire chi sarebbero stati i futuri candidati.

    Vestito in abiti di pelle nera, giacca e guanti borchiati, ed equipaggiato con la glock e la snake blade legata in vita sotto la maglia, uscì di casa per raggiungere la stazione e da li arrivare a Neolock entro l'orario stabilito.
     
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  2. †Scar
     
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    Scar attendeva impazientemente la telefonata di Jesper. Aveva da poco terminato di cenare, e si stava concedendo un bicchiere di whiskey accompagnato da una sigaretta seduto sul divano della sua cucina mentre ascoltava un po' di musica. Adorava godersi i suoi vecchi album dopo aver mangiato e, per quanto possa sembrare puro narcisismo, era sempre pienamente compiaciuto di ciò che cucinava. A prima vista non si direbbe per niente, ma era sempre stato un ottimo cuoco.

    Mi chiedo se quel ragazzo mi telefonerà davvero. Non sembrava mentire quando ha detto di essere interessato, ma potrebbe benissimo aver mentito. Spero solo che non decida di passare all'altra squadra. Se casualmente il portavalori dovesse avere una scorta di due macchine con dentro un totale di dieci uomini armati fino ai denti sarebbe un gran peccato, però per lo meno saprei chi andare a cercare...

    Pensava sorseggiando il whiskey alla fievole ombra della sua lampada da lettura. L'intera stanza era piena di fumo, denso quasi come nebbia, a causa delle troppe sigarette fumate senza aprire la finestra. Scar era solito far prendere aria alla casa solo alle prime ore del mattino, ovvero quelle in cui solitamente rientrava. Era un ragazzo estremamente riservato, a tal punto che il suo ex socio a Londra era solito definirlo addirittura paranoico. Diceva che nessuno avrebbe dovuto sapere dove dormiva, perché sarebbe stato un bersaglio troppo facile. Faceva sempre in modo di rientrare a casa verso l'alba in modo da poter evitare di uscire di giorno. Finché si trovava a Londra viveva con il suo socio, e a riempire la dispensa ci aveva sempre pensato lui, ma da quando si trovava a Dilagon era stato costretto ad alcune visite al supermercato per poter sopravvivere. Non apriva mai nemmeno le finestre di casa perché, a dir suo, si sentiva perennemente osservato. Stare in una stanza con la finestra aperta in pieno giorno sarebbe stato insopportabile per lui.

    D'un tratto, il suo cellulare squillò. Quando lo prese in mano e lesse il nome di Jesper, sorrise per un attimo.

    Hey Jesper, quasi pensavo che non mi avresti chiamato.
    Disse ridacchiando.
    Per me è perfetto. Quale stazione della metro?
    Chiese al nuovo socio, mentre scolava d'un fiato il mezzo bicchiere di whiskey che era rimasto, per poi mettere il giubbotto e cominciare a recuperare la sua pistola e i vari coltelli che aveva sparsi per l'abitazione. La cosa sarebbe potuta sembrare frutto dell'estremo disordine del ragazzo, ma secondo lui era sempre meglio poter recuperare un coltello in qualsiasi punto della casa in caso di necessità.
     
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  3. Jesper Hemming
     
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    scusa l' attesa, pensavo che il master sarebbe intervenuto da subito, invece mi ha scritto di andare avanti finchè non è necessario ^^"


    Jesper spiegò in maniera piu o meno dettagliata dove si sarebbero incontrati di modo che anche per Scar che era appena arrivato in città, fosse facile raggiungerlo.

    ... Ci vediamo alla stazione metropolitana di Neolock che fa scalo nella zona nord-est del quartiere, terza fermata dopo aver passato Harmony, io sono già diretto li ma mi trovo un po lontano quindi ci metterò un ora abbondante per arrivare...
    Specificò lasciando sottintendere che c'era l' eventualità che facesse un po tardi nel caso in cui l' uomo si fosse trovato a una distanza inferiore rispetto ad High Place.

    Raggiunse la metro e si imbarcò sulla prima corsa disponibile dopo un attesa di qualche minuto. Fortunatamente se c'era una cosa a Dilagon che funzionava con afficenza, questa era il servizio di trasporto pubblico, che ci si trovasse nei quartieri malfamati di periferia o meno.

    Avrebbe impiegato il suddetto tempo ad arrivare a destinazione, pensando per tutta la durata del viaggio ai canoni da applicare per individuare i suoi futuri collaboratori, sperando magari di poter disporre di un buon numero di scelte.
     
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  4. †Scar
     
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    Scar ascoltò attentamente le indicazioni di Jesper e le annotò su un pezzetto di carta.
    Perfetto, ci vediamo tra poco.
    Disse per chiudere la telefonata.

    Un'ora da perdere prima di raggiungere Jesper alla fermata della metro... Che potrei fare nel frattempo?
    Andò in bagno, mise una gran quantità di gel nelle mani e cominciò a portare indietro i mossi capelli color sangue con entrambi i palmi. Metteva sempre così tanto gel da sembrare allergico alle docce. I suoi capelli davano l'impressione di non essere lavati da almeno un mese, ma non sopportava di trovarseli davanti agli occhi in ogni momento.

    Uscì di casa e chiuse la porta a chiave, per poi imboccare il vicolo immediatamente accanto al portone d'ingresso del suo condominio. Quella zona non era così deturpata come i quartieri in cui si era ritrovato a vagare fino a quel momento, e si chiedeva come sarebbe stato il bar in cui stava per accompagnarlo Jesper.
    Un covo di prostitute e papponi pieno di gentaglia senza scrupoli? Un pub frequentato da ragazzetti in cerca di azione per poter mettere qualche dollaro in tasca? Scagnozzi di qualche gangster mandati a morire perché i grandi uomini d'affari non hanno intenzione di comparire sulla strada?
    Presto l'avrebbe scoperto, non restava che aspettare.

    Ennesimo edit perché scrivo di fretta ç_ç


    Edited by †Scar - 24/6/2013, 15:22
     
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  5. Jesper Hemming
     
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    Salito sul vagone, gettò una rapida occhiata in giro in cerca di un posto vuoto ed isolato. Come al solito dopo l'ora di cena era improbabile trovare mezzi pubblici affollati per cui il mezzo era praticamente vuoto, occupato soltanto da un barbone che sonnecchiava e due ragazzi di colore malvestiti che se la ridevano tra loro. Prese posto su una delle tante pltroncine rivestite di gomma blu, il piu distante possibile dagli altri fissando le lucine della galleria che scorrevano accanto al finestrino a intermittenza, riflettendo su varie questioni passate e future.
    Di tanto in tanto gettava un occhiata all' orario sul suo nuovo cellulare, ricordando dove erano poste le ammaccature di quello vecchio e domandandosi che fine avesse potuto fare dopo che lo aveva lanciato nel portale dimensionale aperto da Natasha, quella fatidica sera a Jillgon.
    All' improvviso, senza neppure accorgersene, chiuse gli occhi e riaprendoli si ritrovò al centro di una piazza a Bleasby, il suo villaggio d'infanzia. Questo però non appariva vivo e ridente come se lo ricordava, ma diroccato, abbandonato, quasi una città fantasma, il che gli fece subito comprendere che stava per incontrare nuovamente il demone dentro di lui, così come era accaduto la prima volta alcuni giorni addietro..
    Muhuhahaha!!!
    Sentì risuonare una risata maligna e profonda tutt'intorno.
    Sei di nuovo tu vero?! Che diavolo vuoi?
    Gli urlò contro Jesper, con tono schivo, infastidito.
    Un vento fortissimo e caldo lo travolse, tanto forte da portarlo istintivamente a coprirsi il volto con le braccia. Subito dopo il ventò si arrestò e la sua ombra proiettata da una pallida luna, si allungò fino a salire la parete di una casa vicina e quindi assumere un aspetto indefinitamente antropomorfo. Due occhi incandescenti si aprirono attraverso quella silouette e una fessura simile a una larga bocca dello stesso rosso intenso gli rispose.
    Hahahaha! Continua, continua così.. Molto presto riuscirò a prendere il controllo, è solo questione di tempo..

    Quelle parole indispettirono Jesper non poco.
    Che?! Tu prendere il controllo? Non accadrà mai! La mia volontà è troppo salda per cedere a un lurido parassita come te! Non ho idea di che cosa tu sia esattamente, ma finchè ti trovi dentro di me, devi sottostare alle MIE regole! E una volta che avrò raggiunto il mio obbiettivo e non mi servirai piu, mi sbarazzerò di te e del tuo inutile potere..
    Parlò lui, tutto d'un fiato con grande convinzione.
    L' ombra a quel punto divenne una sagoma tridimensionale, nera come il carbone e ancora indefinita, ma dalle fattezze umanoidi con artigli e spuntoni su tutta la superfice. Le sue dimensioni aumentarono fino a superare quelle di una casa e le sue braccia accuminate parvero quasi circondare Jesper con fare minaccioso.
    La creatura allora lo guardò con rabbia parlando con voce profonda e altisonante.
    Tu?! Chi credi di essere, stupido, insignificante, umano per osare minacciare un demone potente come me? Potrei ridurre a brandelli la tua misera carcassa, farti contorcere le budella e ridurre in mille pezzi quella misera cosa che hai chiamato Volontà, in qualsiasi momento!! Tu non sei altro che un contenitore entro il quale dimoro in attesa di recuperare pienamente le forze prima del Grande Risveglio! Sono IO quello che fa le leggi! Sono IO quello che decide se puoi vivere o morire, se puoi usare la tua coscienza o meno! Perciò non azzardarti mai piu a rivolgerti con tale arroganza a me, feccia umana!
    Parlò il demone, furioso e arrogante, per poi sgonfiarsi e ritornare all' aspetto di semplice ombra sul muro.
    Jesper rimase in silenzio. Non sapeva quanto delle parole proferite dall' entità erano vere però pensò che gia il fatto che esso poteva trascinarlo in quell' incubo ogniqualvolta lo desiderasse, indicava che aveva una certa presa su di lui.
    Cadde in ginocchio, strinse i pugni e li spattè piu volte per terra, rifiutandosi di accettarlo.
    Allora che cos'è che vuoi da me ah?! Rispondi!
    Urlò ancora, con rabbia.
    Eheheh, ogni cosa a suo tempo.. Goditi la tua.. Volontà finchè puoi!
    Rispose il demone.
    Quì Jesper riaprì gli occhi, destato da una frenata piuttosto brusca del veicolo su cui viaggiava. Controllò l' orario e la stazione accorgendosi che era quasi arrivato. Si alzò e si avvicinò all' uscita in attesa della sua fermata, cercando di riprendersi dall' inquietudine che quel sogno gli aveva procurato.
     
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  6. †Scar
     
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    Scar camminava lentamente per i vicoli del quartiere, avvolto nella sua lunga giacca per proteggersi dal penetrante freddo di quella sera. I grossi guanti neri di lana gli ingigantivano le mani e, assieme al giubbotto, mascheravano il suo aspetto estremamente esile. Decise di passare al Wine&Roses prima di recarsi alla fermata della metropolitana dal momento che Jesper avrebbe impiegato parecchio tempo per arrivare.

    Al suo arrivo al locale si sedette ad uno sgabello del bancone in attesa che arrivasse Jerry. Seduto accanto a lui c'era un ragazzo intento a divorare una ciotola di noccioline accompagnate da una birra mentre guardava una partita di baseball. Era poco più basso di Scar, ma molto più robusto e muscoloso. Aveva tutta l'aria dello spaccone pronto a venire alle mani.
    Giornata pesante? Mamma mia che brutte occhiaie...
    Disse a Scar, il quale tuttavia lo ignorò completamente con lo sguardo perso nel vuoto.
    Questo è nel suo mondo, Dio sa quello che si è sparato tutta la giornata. Però...

    Dalla porta fece capolino Jerry, che salutò Scar con entusiasmo.
    Buonasera! Che ti do? Il solito rum?
    Disse mentre metteva alcuni cubetti di ghiaccio nel suo bicchiere.
    No, Se non è un problema dovrei parlare con Al. Serata gelida, eh?
    Si vede che sei arrivato da poco in città. L'anno scorso siamo stati una settimana col ghiaccio al culo, il povero Al è impazzito buttando sale su tutto il marciapiede. Credo che abbia speso più per il sale che per gli alcolici quell'anno. Comunque il capo è fuori stasera, e devo occuparmi io di tutta la baracca. Hey, ormai ho messo il ghiaccio, questo te lo offro io.
    Disse appoggiando il bicchiere pieno di gin davanti a Scar, che sorrise al racconto del barman. Scar lanciò un'occhiataccia al ragazzo seduto accanto a lui, che ricambiando lo sguardo appoggiò una banconota da 10$ sul bancone ed uscì dal locale.
    Tieni pure il resto!
    Sbraitò mentre si avviava verso la porta.

    Scar terminò il suo bicchiere in un paio di minuti, salutò Jerry dopo averlo ringraziato e si apprestò a raggiungere il suo socio. Decise di imboccare nuovamente i vicoli più bui e angusti che correvano tra i palazzi. Aveva sempre preferito muoversi senza farsi notare troppo e, ogni volta che aveva l'occasione di non passare per le vie principali, non mancava mai di farlo. D'un trattò sentì scricchiolare qualcosa alle sue spalle ma, pensando che potesse essere stato un ratto, non si voltò per controllare. In ogni caso era meglio non correre rischi. Svoltò un angolo per recarsi in un vicolo del tutto sprovvisto di illuminazione e rallentò il passo. Poco dopo si sentì appoggiare una mano sulla spalla.
    In ginocchio, tossico.

    Non appena riconobbe la voce del ragazzo che era nel bar accanto a lui si voltò e gli torse un braccio dietro la schiena, per poi immobilizzarlo con la faccia contro il muro.
    Che c'è? Vuoi dividere un po' di roba? Questa è la tua giornata sfortunata. Prova a fermarmi un'altra volta mentre cammino e giuro che non avrai mai più modo di muovere le mani in vita tua.
    Disse con tono minaccioso al suo pedinatore. Appena terminò la frase, tirò fuori da una tasca del jeans un sottilissimo stiletto a lama fissa, ed aprì un taglio sul palmo della mano del suo aggressore per poi tramortirlo sbattendogli la testa contro il muro.

    Non posso andare a bere un bicchierino in tranquillità che arriva subito un teppista in cerca di un modo per spaccarsi i cervello. Diavolo, che gente stupida. Non oso immaginare quanti altri ne incontrerò in questa maledetta città.

    Giunse alla fermata della metropolitana con dieci minuti di anticipo ed si mise in attesa esattamente davanti al punto in cui Jesper sarebbe dovuto scendere.

    Vediamo che hai per me, Dilagon.
     
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  7. Jesper Hemming
     
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    Era ancora assorto nei suoi pensieri, quando le porte della metro si spalancarono.
    Di fronte, poggiato su uno dei pilastri della struttura, vi era Scar che lo attendeva col suo solito fare indifferente.
    Jesper scese e lo salutò con un cenno, avvicinandosi.
    'Sera! E' molto che aspetti? Andiamo intanto..
    Disse semplicemente, con fare amichevole. Scusarsi per il ritardo sarebbe stato superfluo dato che lo aveva gia avvertito di quanto ci avrebbe messo, dunque evitò i convenevoli passando al sodo mentre iniziavano ad incamminarsi.

    Come accennato al telefono, ti porto in un bar che penso troverai molto interessante! Si chiama Il Maniscalco, ed è praticamente un ritrovo per mercenari, assassini e criminali.. anche se gli ubriaconi non mancano mai. E' uno dei posti piu famosi e frequentati di Dilagon se si desidera comprare o vendere informazioni oppure se si vuole reclutare qualcuno per fare il lavoro sporco e non è raro che i pezzi grossi reclutino gente li! Una volta che saremo arrivati vedrai tu stesso e potrai sceglierti gli uomini che piu ti aggradano per il colpo, sperando che ci sia gente interessante stasera.. In ogni caso se proprio non sai a chi rivolgerti, il barista Fred è un tipo davvero affidabile, si fa i cazzi suoi ma al tempo stesso sa un po tutto di tutti e se ti prende in simpatia puo darsi che ti aiuti, questo lo dico in generale eh.. stasera non penso ce ne sia bisogno...
    Spiegò tranquillamente, facendo una pausa di tanto in tanto, pensando che certamente in futuro quel locale si sarebbe potuto rivelare utile per uno come Scar.
     
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  8. †Scar
     
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    Scar fece un cenno con la testa appena vide Jesper uscire dal treno. L'attesa era stata molto più breve del previsto e, tralasciando l'intoppo avuto con il teppista poco prima, la serata si prospettava piacevole.

    Buonasera. No, figurati, sono qui da dieci minuti.
    Disse subito con tono cortese, staccandosi dal pilastro mentre stringeva i guanti ai polsi.

    La metropolitana a quell'ora di notte era quasi deserta, e c'erano più sorveglianti che passeggeri. L'intero posto puzzava di muffa e umidità ma, data la puntualità del socio, Scar pensò che l'efficienza non mancasse. Non sarebbe comunque salito su una di quelle scatole di latta dopo una disavventura avuta a Londra, probabilmente ai conducenti non faceva piacere trovare un ragazzo svenuto con la testa spaccata e uno dei vetri rotti alla fine della corsa.... ma in fondo nemmeno a Scar facevano piacere le visite degli scagnozzi dei grandi gangster. Dopo quella disavventura, decise sotto consiglio del suo vecchio compagno di evitare a tutti i costi i mezzi pubblici.

    Ascoltò con grande attenzione la descrizione del locale che Jesper gli stava fornendo, e sorrise sempre più ampiamente man mano che il ragazzo continuava.

    Molte possibilità e poche domande, sembra perfetto. Che mi dici della polizia? Il Grande Fratello sa quello che succede in quel posto?
     
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  9. Jesper Hemming
     
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    Scar parve interessato al posto, come Jesper si era immaginato.. d'altronde chi, avvezzo a certi tipi di attività avrebbe disdegnato un ritrovo utile come quello?!

    Come nella maggior parte dei quartieri malfamati di periferia, gli sbirri se ne stanno ben alla larga. Quei pochi che potresti incrociare probabilmente hanno un incarico preciso da svolgere oppure hanno appena ritirato la propria mazzetta da qualche capoccione. A meno che non gli vai a puntare alla gola un coltello o a farti un tiro di coca sotto al loro naso, solo in casi evidenti come sparatorie a cielo aperto, rapine o grossi traffici intervengono, ma è normale no?! Mica possono sempre guardare dall' altra parte, hanno pur sempre un immagine da difendere.. Quindi nella maggior parte dei casi, almeno di loro non ce da preoccuparsi, sempre usando un minimo di discrezione ovviamente.. Ah gia che ci siamo, sempre per restare in tema, ti metto in guardia semmai dovessi trovarti a passare invece per i quartieri alti.. li camminare per strada armati o anche solo lanciare un occhiataccia alla persona sbagliata ti puo costare manganellate e qualche giorno in cella..
    Rispose alla domanda del socio, rendendosi conto solo alla fine di essere stato forse un po troppo prolisso, ma dato che Scar era nuovo della città era bene che le imparasse subito certe cose.
    In quel momento comprese come doveva sentirsi Christine quando gli fece da guida a Jillgon, una tenue sensazione di importanza.

    Uscirono intanto dalla sudicia stazione, liberandosi dallo sgradevole odore di urina che aleggiava li sotto, per ritrovarsi lungo le strade del quartiere.
    A dispetto di quello in cui si erano incontrati la sera prima, questo era decisamente piu vivo e trafficato. I passanti non erano molti, ma accostandosi di volta in volta a bar o tavole calde non era insolito udire voci numerose, risate e schiamazzi. Anche gli edifici, per quanto vecchi e poco curati all' esterno, apparivano comunque abitati così come ci si aspetterebbe da uno dei migliori quartieri residenziali del Poor Side.
     
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  10. †Scar
     
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    Era solito ascoltare sempre con estrema attenzione tutti i discorsi che gli venivano rivolti, ma Jesper sembrava averlo preso per un totale sprovveduto. Per quanto fosse apprezzabile la precisione con cui dava istruzioni, secondo il parere di Scar avrebbe potuto evitare di dire alcune delle cose più scontate. Si divertiva a scatenare il panico tra le gang, ma non gli sarebbe mai venuta in mente l'idea di sparare all'impazzata nel quartiere più ricco e meglio sorvegliato della città. Sapeva bene che avere anche solo un uncinetto in tasca in alcune zone avrebbe significato una giornata di noia e discussioni in caserma circondato da un gruppo di animali in uniforme. A dirla tutta, non aveva l'intenzione di andare a spasso in quelle zone finché non fosse riuscito a muoversi senza problemi nei bassifondi. Per il suo modo di lavorare, recarsi in posti come quelli da solo e senza conoscere la città sarebbe stato un suicidio. Preferì evitare di scomporsi, dal momento che aveva fatto la conoscenza di Jesper solo un giorno prima. In fondo non sempre la prima impressione è quella giusta.

    Che tu sappia non ci sono altri posti in cui cercare qualche soldato? Se non dovessimo avere successo qui come dovremmo procedere?

    Scar teneva le mani all'interno delle maniche opposte, come nell'immaginario collettivo avrebbe fatto un monaco. La cosa avrebbe potuto apparire molto strana agli occhi dei passanti, ma il ragazzo sapeva bene che in certi quartieri era sempre meglio avere una sorpresa a disposizione in caso di necessità, e lui, come tanti altri, aveva il suo asso nella manica.
     
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  11. Jesper Hemming
     
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    Guarda, se intendi come locali, Il Maniscalco potremmo dire che è unico nel suo genere sotto questo punto di vista.. Comunque sia, si, ci sono un altro paio di posti dove potremmo andare a dare un occhiata se non abbiamo fortuna qui. Alcuni locali ad Evarbad dovrebbero essere ben frequentati, oppure in qualche strip-club di Lullaby spesso si trova gente capace..
    Rispose franco Jesper grattandosi la nuca un paio di volte mentre parlava.

    Intanto superarono vari incroci, svoltando qui e la per un paio di isolati fino a giungere ad una strada molto ampia che pareva una delle principali del quartiere. Da li svoltarono ancora in una delle traverse che vi confluivano ritrovandosi poco piu avanti l' insegna mal messa del bar.

    Ecco, è li!
    Indicò Jesper con un cenno.

    Una volta entrati il posto sarebbe apparso come uno di quei bar dei film western: Niente musica o luci colorate, ne spogliarelliste seminude, semplicemente una dozzina di tavolini di legno rotondi con qualche sedia intorno, ubriaconi, gente dall' aspetto poco raccomandabile e in fondo alla stanza un lungo bancone occupato dal barista. Un posto tutto sommato tranquillo..
     
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  12. †Scar
     
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    Le insegne di locali e negozi sono i loro biglietti da visita, e quella del Maniscalco sembrava rispecchiarlo in pieno. Un tabellone sporco e semidistrutto dominava dall'alto, appoggiato su una porta d'ingresso in legno scuro, pieno di crepe e bucato dalle tarme. All'interno l'ambiente era scarsamente illuminato, animato solo dal borbottio dei brutti ceffi seduti ai tavoli e dallo sbattere di bottiglie e bicchieri di vetro. Quando i due ragazzi entrarono, alcuni degli uomini seduti ai tavoli vicini alla porta alzarono lo sguardo e li fissarono per qualche attimo.

    Probabilmente sperano che siamo venuti qui in cerca di una missione suicida... Ribaltiamo la situazione.

    Si fece strada strisciando tra i tavoli con Jesper al seguito, dando un calcio di tanto in tanto a qualche coccio di vetro rimasto sul pavimento dopo l'ultima rissa. Scelse uno dei tavoli più in ombra del locale, attaccato al muro, e fece cenno a Jesper di andarsi a sedere lì. Andò verso il bancone con il giubbotto e i guanti ancora addosso, con le dita che tremavano, pronte a far scattare fuori una lama da un momento all'altro.

    Barman, due bicchieri di quella brodaglia verde.
    Disse appoggiato al bancone, indicando una bottiglia alle spalle del barista.
    Si chiama assenzio.
    Lo so. Anche due zollette di zucchero e due cucchiaini, per favore.
    Allungò 12$ al barman, per poi prendere tutto ciò che gli era stato preparato sul bancone e portarlo al tavolo di Jesper. Si sedette, tolse i guanti e li mise in tasca.
    Offro io. Sai preparare l'assenzio o li faccio entrambi? In ogni caso, con chi si deve parlare per un po' di manodopera?
     
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    I due si erano accomodati in un angolo scuro del locale, che quella sera comunque sembrava abbastanza popolato. I residui scansati durante il loro ingresso avevano lasciato presagire che la serata fosse stata movimentata, ma come spesso succedeva da quelle parti, e dall'aria tranquilla che era regnava all'interno, tutto doveva essere stato sedato in meno di pochi secondi, condannando gli artefici a chissà quale destino.
    Il locale non sembrava avere sistemi di riscaldamento, eppure, rispetto all'esterno, manteneva una temperatura piacevole. Il fiato e la presenza delle persone dovevano bastare a far alzare la temperatura, e per i più freddolosi, un po' di alcool avrebbe fatto il resto.
    Scar era stato servito come richiesto, il barista gli aveva solo chiesto conferma dell'ordinazione, per poi intascare i soldi senza nemmeno tornare a guardarlo.
    Attorno ai due c'erano vari tavoli, tutti più o meno popolati. Alcuni sedevano solitari, altri erano riuniti in cerchie e gruppetti. Altri ancora sedevano a coppie, in silenzio, ma probabilmente parlavano così piano da sembrare silenziosi, lasciando quindi solo immaginare ai vicini di chissà quali affari stessero discutendo.
    Solitamente qualcuno poco lontano da dove ora sedevano loro, era solito organizzare qualche baruffa al gioco dei dadi, ma quella sembrava una serata tranquilla. La notte, l'alcool, e magari un po' di compagnia.
     
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  14. Jesper Hemming
     
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    Quando Scar tornò al tavolo con i drink, Jesper lo ringraziò dell' offerta con un cenno della testa.
    Guarda caso hai proprio beccato la mia.. "brodaglia" preferita!
    Disse compiaciuto, intingendo la zolletta nel bicchiere e poi ripescandola col cucchiaino una volta che Scar glieli avesse passati.
    ... anche se di solito non mi concedo tante cerimonie, lo bevo liscio, ghiacciato..
    Aggiunse con un mezzo sorriso, porgendo poi il bicchiere al compagno ed esordendo con un cortese -A te l' onore!- che gli chiedeva implicitamente di accendere la zolletta con l' accendino di cui lui non disponeva.

    Nel frattempo aveva preso a gurdarsi attorno, squadrando per bene tutti gli avventori in cerca dei loro futuri colleghi.
    Mmm.. Ci serve qualcuno che sia affidabile e capace, forte, ma non abbastanza da tenerci testa una volta conclusa la rapina.. vediamo un po..
    Pensava nel mentre, attirato di tanto in tanto dagli schiamazzi dei giocatori di dadi.

    Per sicurezza ci conviene escludere a priori gli energumeni o quelli dalla faccia un po troppo pallida, dammi retta!
    Il suo tono era calmo e rilassato, ma lasciò intendere che sapesse bene di cosa parlava e che quelle parole nascondevano dell' altro. Chiaramente ignorava il fatto che Scar potesse essere a conoscenza o meno dell' esistenza di vampiri, licantropi e altre creature soprannaturali.
     
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  15. †Scar
     
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    Dopo aver sistemato la zolletta imbevuta di assenzio sul suo cucchiaino, lo sistemò in equilibrio sul bicchiere. Tirò fuori da una delle tasche interne della giacca un pacco di fiammiferi e, dopo averne acceso uno, lo utilizzò per dare fuoco sia alla sua zolletta che a quella di Jesper.
    Meglio non sporcare un buon distillato con una fiamma a benzina.
    Disse facendo l'occhiolino al ragazzo che gli stava di fronte, per poi soffiare sul fiammifero ancora acceso. Si trovava d'accordo con ciò che aveva appena detto Jesper: non sarebbe stato saggio affidarsi all'aiuto di bestie troppo difficili da tenere sotto controllo. Rimase per qualche secondo a fissare la zolletta di zucchero sciogliersi sul suo cucchiaino, con lo sguardo perso nella fiamma che danzava nella penombra del loro tavolo. Tolse i guanti e li appoggiò accanto al bicchiere, per poi far scivolare lo zucchero nel distillato. Tappò il bicchiere con la mano per soffocare la fiamma e, dopo essersi assicurato che non gli scappasse, lo sbattè un paio di volte sul tavolo per mescolarne il contenuto.

    Per come la vedo io...
    Fece una piccola pausa per bere il suo assenzio d'un fiato, godendosi l'aroma di anice che gli lasciò in bocca e che gli stava attraversando la gola, per poi continuare a bassa voce.
    ...non possiamo nemmeno affidarci a totali sprovveduti che non sanno da che parte si impugna una pistola. Non ho intenzione di ritrovarmi ad assaltare un furgone blindato a pietrate.
    Si guardò un attimo attorno in cerca di qualcuno che potesse fare al caso loro.
    Come possiamo assicurarci che i candidati siano in grado di gestire un colpo come questo?
     
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