La pietra della morte

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    Garyon si era fatto sentire nei modi e nei tempi che aveva preannunciato. Trisha e Misato ebbero, a circa due ore dall'appuntamento, le informazioni sul luogo in cui incontrarsi. Le prime istruzioni non prevedevano un contatto diretto tra loro e gli altri membri della squadra, ma una serie di istruzioni avrebbero spiegato loro come comunicare. Innanzitutto, una volta trovatisi nel punto indicato, avrebbero trovato alle coordinate ricevute l'edificio in cui sarebbero dovute penetrare.
    A quanto sembrava l'operazione consisteva nell'entrare in una struttura, presumibilmente molto sorvegliata, per prelevare un oggetto e poi ritirarsi. Come spiegato durante il loro primo incontro, l'operazione sarebbe dovuta avvenire nella massima furtività, ma se questo non fosse bastato, allora si sarebbe passato alle maniere forti, cercando comunque di giungere all'obiettivo. Non erano state previste quindi azioni evasive senza che prima fosse stato recuperato l'oggetto della missione, oggetto peraltro sconosciuto e volutamente non presente nelle informazioni a loro pervenute. Evidentemente, quella parte dell'operazione non doveva essere di loro competenza.
    Quando le due mercenarie furono giunte sul posto, sicuramente dovettero pensare qualcosa nel vedere l'edificio che si sarebbero accinte, a meno di cambiamenti di idea dell'ultimo momento, ad assaltare.
    Davanti a loro si ergeva in tutta la sua imponenza la cattedrale della città.
    Le tenebre della tarda ora della notte la avvolgevano in maniera suggestiva, accentuata dal fatto che dietro di essa non vi fosse praticamente nulla, vista la vastità dei giardini retrostanti in cui non sorgeva alcun edificio.
    Le informazioni iniziali dicevano di dirigersi lungo la recisione del parco della cattedrale, che consisteva in un muro di mattoni alto circa tre metri, in una zona a sud-est rispetto alla cattedrale stessa. Una volta lì, facendo ben attenzione a non farsi scoprire, alle telecamere, e ad eventuali guardiani, le due avrebbero dovuto scavalcare e attendere, oltre un sentiero subito alla loro destra, un segnale visivo, una luce tra i cespugli, che avrebbero poi dovuto seguire fino a incontrare uno dei membri della squadra.
    Da lì in poi sarebbero state istruite di persona, seguendo probabilmente però le indicazioni già pervenute nell'incontro precedente.
    A Trisha e Misato non restava quindi che mettersi in azione.


    Misato
    Punti Vita: 90/90
    Punti Difesa: 38/38
    Bonus ai Punti difesa per schivare: +2
    Riduzione del danno: +0

    Trisha
    Punti Vita: 140/140
    Punti Difesa: 54/54
    Bonus ai Punti difesa per schivare: +5
    Riduzione del danno: +0

     
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    ♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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    SI, dopo l'incontro con Garyon le due si erano divise, per tornare per un po' alle loro vite. Si erano date appuntamento e, Misato aveva ricevuto tutte e indicazioni del caso attraverso il suo cellulare. Era curiosa e armata fino ai denti, chiunque si fosse messo sulla sua strada avrebbe trovato una fine orribile....sicuramente. In ogni caso era ora di dare il via alle danze.

    Le indicazioni le avevano condotte fino a una cattedrale. Misato storse la bocca, quel posto non le piaceva. Perchè doveva andare nella presunta casa di Dio? Insomma la metteva a disagio e aumentava il suo odio. Forse era meglio tornare indietro ma...c'era sempre il compenso Ah, cosa non si fa per i soldi.


    <<beh, direi che è giunta l'ora di darci da fare! Dobbiamo andare attraverso il parco e scvalcare il muro....poi riceveremo altre istruzioni!>>

    Sussurrò Misato, mettendo via il cellulare. Sapeva che con Trisha non erano necessarie tante parole. Quindi con passo svelto si diresse verso la loro destinazione. Era il momento di mettere da parte tutti i suoi pensieri su preti, religioni e cattedrali...quello era il momento di portare a termine la missione e basta. Scavalcò senza problemi il muro, stando anche attenta a non farsi vedere da eventuali guarde. i suoi sensi erano all'erta e le orecchie tese al massimo.

    <<trisha, dimmi cosa pensi...>>

    Chiede, una volta giunti sul sentierino.
     
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    Il momento dell'attività era finalmente giunto. Trisha e Misato avevano seguito fedelmente le istruzioni, che le avevano condotte ad uno dei templi più importanti della città.
    La robot, riesaminando i dati a sua disposizi0one, ipotizzò che la sua compagna non dovesse essere affatto felice di trovarsi lì; forse in parte lo era, dato che avrebbe potuto arrecare danno al suo tanto odiato Clero... Ma contemporaneamente, penetrare nella tana del leone avrebbe potuto provocarle stress e tensioni poco utili alla missione.
    Come suggerito, evitarono un semplice guardiano notturno dall'aria assonnata, e passarono fuori dal raggio d'azione delle telecamere, che Trisha riuscì ad individuare con poca fatica. Non restava loro altro da fare che continuare a muoversi in silenzio e rapide, fino al ricongiungimento con il resto del gruppo.
    Misato scavalcò il muro, e Trisha fece lo stesso dopo essersi assicurata che non ci fosse nessuno in vista; l'avere una sola mano non facilitava quel genere di movimenti, ma il suo corpo perfettamente plasmato riuscì a portarsi al di là del muro con un salto, un perno sulla mano, e una spinta con la coda.
    Quella parte era completata, ora si trattava di attendere ulteriori istruzioni. E nell'attendere, a Misato venne voglia di parlare, a quanto pare.
    Chiedere ad una robot cosa ella stia pensando è alquanto singolare, ma l'assassina mezza nipponica si era già dimostrata una persona fuori dagli schemi. Dunque, Trisha le rivolse un sorriso tranquillo e si accinse a risponderle.

    Sono impensierita per te, prima di tutto: so che non ami il Clero, e non vorrei che infiltrarci nella Cattedrale possa metterti a disagio, o che altro. E, oltre a questo, non amo non avere dati su chi o cosa dobbiamo affrontare. Tutto questo mistero lo capisco, ma... Limita di molto le mie capacità di elaborazione.

    Aveva parlato con un tono basso, che solo Misato potesse udire; dopotutto erano in territorio nemico, e farsi scoprire fin dal principio avrebbe decisamente mandato a monte ogni tipo di piano.
     
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    Trisha e Misato avevano rapidamente, e cercando di non essere notate, attraversato la distanza che le separava dal muro di cinta dove avrebbero dovuto scavalcare. Al momento giusto, nel silenzio e nel buio della notte, erano passate dall'altra parte. Finora era stato tutto piuttosto semplice, niente che sembrasse avvertirle di essere state scoperte. Si ritrovarono quindi a ridosso di un sentiero. Se non fosse stato per la parete di pietra dietro di loro, sarebbe quasi sembrato di trovarsi in un boschetto chissà quanto lontano dalla città. Oltre alla via vicina, vi erano vari cespugli a costeggiarla, ed ancora oltre soltanto un elevato numero di alberi, più o meno grandi, circondati dal buio più totale. Le luci lì dentro erano veramente poche. Alcuni lampioni illuminavano il perimetro, loro avevano scavalcato in un punto a metà tra due zone più illuminate. Ma verso l'interno del parco la luce praticamente svaniva. Seguendo però le istruzioni ricevute, le due poterono avvicinarsi al punto in cui sapevano di poter incontrare la persona che le stava aspettando. E così fu. Un breve segnale, appena percettibile, che poteva anche essere scambiato per il verso di un passerotto, attirò la loro attenzione. In uno dei cespugli davanti a loro individuarono, solo dopo aver osservato bene per alcuni secondi, un paio di occhi che guardavano nella loro direzione.
    Solo avvicinandosi avrebbero individuato anche il corpo a cui appartenevano. Era un uomo, doveva avere poco meno di trent'anni. La fisionomia del viso era in buona parte occultata da un passamontagna, che però adesso lasciava libero il volto dalla fronte al mento. Si potevano quindi solo vagamente vedere i lineamenti, gli occhi castani ed il mento pronunciato, con un lieve accenno di barba incolta.

    Gautier.
    Sussurrò soltanto, guardandole. Era vestito di scuro, anche se il pantalone probabilmente doveva appartenere ad una tuta mimetica. A tracolla portava un fucile, e alla vita era agganciata una cintura con un paio di fondine contenenti due diverse pistole, ed alcune altre sacche, che sembravano piene.
    Avrebbe atteso di incrociare i loro occhi, e nel caso non avessero detto nulla, avrebbe loro fatto segno di osservare attentamente in una direzione, verso il cuore di quel parco così buio.
    Se una delle due avesse tentato di muoversi oltre, lui l'avrebbe fermata subito, facendole cenno di non fare rumore. Gautier avrebbe quindi indicato ancora nella stessa direzione, e solo dopo un'osservazione accurata, Trisha e Misato avrebbero individuato, vagamente, la sagoma di un individuo appoggiato ad un albero, ma quasi completamente mimetizzato con l'ambiente. Si intravedeva solo una forma umanoide completamente nera, ma una cosa era certa, poco lontano da loro c'era qualcun'altro che non sembrava essere uno degli invitati alla loro festa privata.
     
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    Era molto carino da parte di Trisha preoccuparsi così tanto per lei, ma non era necessario. Ad ogni modo Misato decise di premiarla facendole un sorriso, uno di quelli veri e il suo volto, sempre scuro e accigliato, risultò luminoso e bello...in una di quelle rare volte in cui una persona la colpiva veramente.

    <<non preoccuparti per me, se posso avere il loro sangue io sono contenta! Inoltre ti prometto che cercherò di non agire in modo avventato!>>

    In pochi secondi il bellissimo sorriso che era apparso sul volto della combattente svanì come per incanto, lasciando spazio di nuovo all'assassina assetata di sangue e vendetta.

    Però alla fin fine l'automa non aveva tutti i torti, affrontare qualcuno di cui non si ha informazioni non è mai cosa buona però...lei ha sempre agito in quel modo, eppure era ancora viva! Sospirò pesantemente, prima di far volare di nuovo il suo sguardo su Trisha.


    <<nella maggior parte dei miei lavori le informazioni sul mio avversario erano minime, se non inesistenti, secondo me non dovremmo preoccuparci troppo di questo, in fondo tu hai un ottima capacità di analisi, quindi credo che ce la caveremo molto bene!>>

    Questa volta inizia a sogghignare. Purtroppo il bel sorriso di prima era cosa più unica che rara, ma in fondo era meglio così, le cose rare sono più facili da apprezzare quelle poche volte che si presentano. Si guardò per un attimo intorno, chiedendosi come procedere, insomma sembrava quasi di trovarsi immersi in una Jungla. Dove si trovava l'uscita? Che sentiero dovevano percorrere? Quelle domande sembravano destinate a restare senza risposta, finchè non sentì uno strano rumore provenire da un cespuglio lì vicino. Fece segno a Trisha di rimanere n silenzio e si avvicinò, iniziando a vedere due piccoli occhi che si facevano sempre più grandi. La combattente si accovacciò proprio davanti all'uomo che sembrava aspettare loro.

    <<siamo qui per incontrare te?>>

    Sussurra appena, senza dare troppo peso alla fisionomia dell'uomo. Questo, dop oaver detto un nome, fa loro cenno di fare attenzione qualcos'altro, qualcosa di non molto distante da loro. La combattente rotea appena gli occhi, cercando di muovere la testa in maniera impercettibile e vide una figura nera che si mimetizzava quasi completamente con l'ambiente circostante. Li stava forse spiando?

    <<È dei nostri o dobbiamo ucciderlo?>>

    Chiese quasi come una conferma. La voce fu così bassa e sommessa che a mala pena potevano averla sentita l'uomo-cespuglio e Trisha.
     
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    Ho contattato Trisha, purtroppo in questo periodo non può seguire le role, se in futuro tornerà riprenderà in mano il personaggio, intanto per ora la muovo io.


    Alla prima domanda di Misato, l'uomo, dopo aver detto quel nome, annuì col capo. Lui era l'uomo da incontrare, che le avrebbe guidate, o almeno così sembrava, dato che le uniche istruzioni che le due avevano avuto erano di entrare nella proprietà del clero, seguire quel sentiero e incontrare il loro contatto. Subito dopo averle fatte notare la figura mimetizzata non molto distante da loro, la seconda domanda ebbe una risposta immediata, ma non nelle parole dell'uomo incappucciato. Giusto un secondo dopo le parole di Misato, la figura nell'ombra cadde improvvisamente a terra, senza produrre alcun rumore. Dall'alto, dall'albero sotto cui era appostata, un'altra figura scura scese, e ne prese il posto, piegando il braccio e alzando il pugno nella loro direzione. Gautier quindi fece lo stesso, muovendo poi la mano e indicando una direzione, verso sinistra. La nuova figura allora si mosse rapidamente, sparendo tra i cespugli, sempre senza produrre alcun rumore. Subito dopo Gautier si voltò di nuovo verso le due mercenarie, invitandole, con un cenno del capo, a seguirlo.
    Si mossero rapidi tra la vegetazione di quella zona del parco della cattedrale, che sembrava molto più vasta di quanto non sembrasse vista dall'esterno. Si muovevano in direzione dell'edificio, fino a scorgere, vicino una porta su un lato dello stesso, due uomini. Erano giovani, e vestivano con una specie di divisa militare. I pantaloni erano verde scuro, ed anche la giacca, ma presentavano sia agli orli dei pantaloni, che a quelli delle giacche, delle decorazioni dorate, con strisce rosse sottili. Sulla giacca, all'altezza del cuore, vi era una croce dorata, piccola, sotto cui doveva anche esserci scritto qualcosa, ma la distanza non permetteva di decifrarla. Nel punto in cui c'erano i due, vi era un'illuminazione. Due pali di ferro, simili a lampioni, erano piazzati vicino alla porta, ai lati. Alla sommità però non vi era un fuoco o una lampadina, ma semplicemente una luce che avvolgeva la parte più alta del palo, e che risplendeva in maniera forte, illuminando l'area circostante. I due soldati imbracciavano dei fucili, e a completare la divisa vi era un berretto scuro, anche quello con una croce dorata su un lato.
    Gautier li osservò qualche secondo, poi tirò fuori un piccolo sasso da una tasca. Guardò le due mercenarie, indicando sé stesso, il sasso, e poi loro due, e poi indicando i due soldati. Qualche istante, prima che l'uomo passasse all'azione. Con un gesto fulmineo lanciò il sasso verso i soldati. La pietra toccò terra qualche passo davanti a loro, e non appena toccò il suolo sembrò come dissolversi, generando un'onda invisibile che si allargò come una bolla, inglobando i soldati, i lampioni e una buona area circostante. Negli istanti successivi, Gautier e altre due figure scure che sbucarono fuori dalla vegetazione, si fiondarono verso i soldati del clero, e lo stesso poi fece Trisha, una volta capiti gli ordini che l'uomo aveva dato alle due poco prima. Solo allora Misato si rese conto che, nonostante i soldati dovevano aver fatto delle esclamazioni, a giudicare dal movimento delle loro labbra, non si udì alcuna voce e alcun suono dal punto in cui si trovavano. Nonostante ciò, rapidamente i due avevano imbracciato i fucili, pronti a respingere gli aggressori.
     
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    La pietra della morte - Pasto a base di guardie -
    Tutto sembrava piuttosto strano e assurdo, quasi come se Misato fosse caduta in un sogno del quale non aveva fatto alcuna richiesta, ad ogni modo nessun movimento passò inosservato ai suoi occhi, vide con perfetta chiarezza le forze di Gautier prendere il posto di quelle del clero e, alla fine fece loro strada. Erano riuscite a raggiungere il loro contatto e adesso la combattente si sentiva quasi come se finalmente si fosse davvero messa all’opera.
    Alla fine giunsero nei pressi di una porta dove due uomini erano di guardia. Li osservò attentamente e, nonostante le scritte sotto il simbolo risultassero illeggibili per la lontananza, lei provò lo stesso a strizzare gli occhi ma nulla sembrò migliorare la cosa. Soltanto allora Gautier tirò fuori quello che sembrava essere un normalissimo sasso. Indicò sé, la pietra e loro due. La giovane, nonostante fosse abituata a comunicare a gesti, soprattutto nel periodo in cui lavorava a stretto contatto con Yuki, non capì subito, forse la solitudine e il lavoro “privato” le aveva fatto dimenticare come si comunicava con le altre persone, non solo a vivere.

    «Porc….non potresti essere un po’ più chiaro?»



    <blockquote>Sussurrò mentre cercava di rimanere nascosta da occhi indiscreti. Dal momento che aveva davanti quelli che potevano essere considerati i suoi nemici numero uno avrebbe voluto uscire solo allo scoperto e abbeverarsi del loro caldo sangue rosso ma, probabilmente, non sarebbe stata la scelta giusta. Quanto ci sarebbe voluto prima di avere tutte le guardie addosso?
    Alla fine rimase ferma cercando di decifrare i gesti ma avrebbe capito ben presto. I suoi occhi vispi e svegli videro l’uomo lanciare la pietra e colpire proprio le due guardie, se il risultato doveva portarlo allo scoperto poteva usare una delle sue frecce invece che un inutile pietra. Peccato che non ci fosse nulla di normale in quell’oggetto che, appena toccò terra, si dissolse completamente formando un’onda d’urto che inglobò non solo i due soldati ma una buona parte di quell’aria circostante. Misato avrebbe voluto chiedere cosa fosse quell’oggetto e cosa diavolo era successo ma non ne ebbe il tempo perché sia Gautier che le due figure che li avevano seguiti, si fiondarono sulle guardie che avevano ormai imbracciato le loro armi. Anche Trisha li seguì a ruota e la combattente trovò il tempo di sbuffare prima di seguirli.


    «Quanto odio non capirci niente…ne so meno di prima ma almeno potrò avere la mia dose di sangue giornaliera, manco fossi un vampiro!»



    Ridacchiò la ragazza, imbracciando il suo arco e saltando fuori dall’erba, fermandosi poco distante e coprendo l’attacco dell’automa e di tutti gli altri con una bella scarica di frecce dirette al cuore dei due poveri malcapitati.



    CITAZIONE
    »Misato«
      Vita:90
      Difesa:38
      Scocca una freccia diretta al cuore della guardia che sarebbe stata attaccata da Trisha.
      Danno:7+?
      Punti difesa necessari per schivare:?

    -GdrOff-

    È passato troppo tempo e non mi ricordo come erano le statistiche di Misato riguardo le armi bianche! :/ se mi potessi dire come saperlo mi sarebbe d’aiuto ç_ç
    Ok perfetto XD scusa per il ritardo ma mi ero completamente dimenticata di dover rispondere XD

    -GdrOn-
     
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    Si era entrati nel vivo dell'azione, e la mossa di Gautier aveva permesso loro di agire senza mandare all'aria l'effetto sorpresa. Se tutto fosse andato secondo i piani, la loro irruzione non sarebbe stata scoperta tanto presto, visto che attorno continuava a regnare un'atmosfera di silenzio. Gli altri si erano lanciati all'attacco, Misato provvedeva a coprire le spalle e a dare supporto a distanza. La sua prima freccia si perse nel caos della mischia. Il nemico si era mosso rapido dopo l'attacco frontale, ed insieme all'alleato avevano compiuto delle manovre che sicuramente erano il frutto di addestramento intensivo. Si erano spostati rapidamente alla base dei due lampioni, piroettando dietro di essi e sbucando dall'altro lato, imbracciando il fucile. Avevano aperto il fuoco, ed anche qui Misato poté notare come gli spari non producessero alcun rumore. Quello che lei stava attaccando fu presto raggiunto da Trisha. L'automa aveva evitato il primo colpo, e si era avventato su di lui con la lama che aveva al posto di una mano. Il colpo tagliò l'aria da destra verso sinistra, ma impattò violentemente contro il palo di ferro, dietro cui l'uomo si era nuovamente rifugiato. Finché continuava ad interporre quell'ostacolo, Trisha avrebbe avuto difficoltà a muovere adeguatamente la lama contro il nemico.
    Guatier si era scagliato sull'altro. Nonostante fosse armato anche con un fucile, gli si era avventato stringendo un pugnale. Il nemico riuscì a sparare un primo colpo, ma subito dopo fu troppo vicino per poter muovere l'arma accuratamente, e Gautier lo stava costringendo in una mischia corpo a corpo. Misato sarebbe stata pronta a sferrare un'altra freccia, mentre una delle figure scure che erano sbucate dalla vegetazione con loro, invece di avventarsi su uno dei nemici come aveva fatto l'altra, aveva fermato a metà la sua corsa, guardando nella direzione dell'arciera. Probabilmente quell'allarme dovette far scattare qualcosa nei sensi di Misato, perché intuì, nonostante non ci fosse rumore alcuno, che dietro di lei stava per succedere qualcosa. Con la coda dell'occhio avrebbe fatto appena in tempo a notare un altro individuo, anche lui completamente avvolto nelle tenebre, che si stava avventando su di lei con una strana spada, una sciabola.


    Colpo con arma bianca: un nemico alle spalle tenta di colpire Misato con un colpo di spada
    Danno: 13
    Punti difesa necessari a schivare: 8

    //Ok in questa role ho la media di 3 risposte in 2 anni... cercherò di migliorare! Per le statistiche, quello che non trovi nel link delle statistiche della role prendilo dalla scheda. Quindi vita, difesa, punti difesa bonus e riduzione del danno ci sono, il resto prendilo dalla scheda così com'è.
     
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    La pietra della morte - Una brutta situazione -
    Sentiva quello che succedeva intorno a lei, lo sentiva sulla pelle, il suo cuore era lento e andava ad un ritmo che non avrebbe permesso a nessuno di sentirlo. Mai come prima d’ora, in quel momento, poteva essere paragonata ad una vera e propria predatrice. Anche se la sua freccia mancò il bersaglio, anche se Trisha si buttò in avanti ingaggiando una lotta che probabilmente non avrebbe potuto vincere, lei non si perse d’animo, alzò l’arco cercando il momento giusto per poter supportare l’automa ma qualcosa arrivò alla sua pelle, alle sue orecchie, ai suoi senti. Alle sue spalle sentì dei rumori per niente rassicuranti. La combattente fece appena in tempo a voltarsi con l’arco ancora ben teso e spostò la freccia proprio al petto di quello che la stava per attaccare. Vibrò il suo colpo proprio qualche istante prima che questo si scagliasse su di lei.
    Nella sua esperienza sapeva perfettamente che qualche volta pur di non rinunciare ad un colpo sicuro bisognava fare sacrifici e, in quel momento, seguì esattamente quella filosofia di pensiero che Yuki le aveva insegnato e ripetuto tante volte. Poteva colpirlo, ne era sicura, era troppo vicino perché potesse evitare completamente una freccia, quindi non si spostò in tempo e la sciabola andò a colpirla proprio sul braccio sinistro, aprendo un grosso taglio sulla maglietta e disegnando un segno rosso piuttosto superficiale. Misato digrignò i denti, esattamente come facevano gli animali feriti, e cercò di fare qualche passo indietro per riprendere le distanze di sicurezza, ignorando il dolore, ignorando il sangue che scendeva a piccoli rivoli e alzando l’arco davanti a sé per non perdere la mira sul tizio.

    «Spuntate come funghi…però voi non mi piacete assolutamente.»


    In realtà non andava matta nemmeno per i funghi ma in quel momento loro le piaceva decisamente meno. La situazione stava cambiando, stava mutando e stava prendendo pieghe che non le piacevano assolutamente. Lei adorava le situazione in cui poteva finire in una sola maniera, una situazione che vedeva lei come vincitrice ma in quel momento non ne era più tanto sicura.



    CITAZIONE
    »Misato«
      Vita:90-13= 77
      Difesa:38
      Scocca una freccia diretta al del nemico appena sbucato alle sue spalle.
      Danno:22+35 = 57
      Punti difesa necessari per schivare: 27

     
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    Tutte le sensazioni e gli avvenimenti si erano tramutati in suoni nella mente di Misato, ma quando aprì bocca per proferire quelle parole, le sentì soltanto nella propria mente, perché il suono della sua voce fu muto, proprio come ogni altro suono che la circondava, in quella zona influenzata dalla pietra che Gautier aveva rotto poco prima. La lama del nemico l'aveva ferita, ma non era bastata a distrarla o a scoraggiarla. Con un abile movimento l'arciera aveva subito cambiato bersaglio, e senza la minima esitazione aveva scagliato una freccia dritta al petto dello sconosciuto. Aveva sacrificato la ferita al braccio per la possibilità di scagliare un colpo preciso, e così era stato. La freccia partì letale e si piantò direttamente all'altezza del cuore. Lui cadde, in quel silenzio artificiale, mentre dall'altra parte lo scontro proseguiva, ma sarebbe durato ancora per poco. La lama di Trisha aveva ferito alla spalla il suo avversario, che ancora aggirava il palo di ferro per ripararsi dai colpi di taglio. Con astuzia però l'automa aveva usato la sua coda metallica, aggirando l'ostacolo e colpendo il nemico con la punta, trafiggendone il petto. Gautier e i suoi alleati intanto avevano sistemato l'altro nemico, e ben presto fecero cenno alle due mercenarie di seguirli in fretta. I due sconosciuti che si erano aggregati al gruppo si erano subito fatti vicino alla porta che le guardie stavano difendendo. Avevano frugato rapidamente i loro corpi e ottenuto una chiave magnetica, che aveva aperto il passaggio. Subito dopo, i tre cadaveri furono trascinati all'interno, mentre Gautier tornava verso i pali illuminati dalla luce magica. L'effetto del silenzio stava per svanire, e l'uomo si affrettò a piazzare per terra, nei punti in cui prima vi erano le guardie, due dischi di metallo. Il tempo di allontanarsi e improvvisamente dai dischi vennero proiettate due immagini olografiche raffiguranti due soldati, con la divisa del clero, che si muovevano leggermente sul posto. Un escamotage che avrebbe fatto guadagnare loro un po' di tempo, prima che qualcuno si accorgesse dell'intrusione. Pochi secondi, ed il gruppo era all'interno della struttura. Si trovavano in una camera abbastanza grande, piena di casse, scatole, e oggetti vari disposti su grossi scaffali. Doveva essere un deposito, o un ingresso di servizio. I cadaveri vennero nascosti dietro due grossi recipienti, e solo allora Gautier riprese a parlare, con voce molto bassa.
    Fase due: Trisha, tu e loro due entrerete in uno dei corridoi laterali, il vostro scopo sarà allontanarvi da questo punto il più possibile e fungere da diversivo. Sarete quindi presi di mira, e dovrete guadagnare almeno cinque minuti. Misato, tu invece verrai con me e Nikolas. Noi scenderemo verso il basso. Dovrai coprirci le spalle perché qualcuno sicuramente si metterà anche sulle nostre tracce, penseremo noi a liberare la strada. In cinque minuti dovremo tutti tornare in questo punto, dove usciremo così come siamo entrati. Chi non sarà qui in quel momento sarà considerato morto. Domande?
    Gautier aveva indicato a Trisha e agli altri due figuri che sarebbero andati con lei, una delle tre porte presenti nel magazzino, oltre a quella da cui erano entrati. Misato, Gautier e Nikolas, un ragazzo dai capelli chiari e poco altro di distinguibile, vista l'oscurità e l'abbigliamento mimetico, sarebbero andati verso un'altra porta. Gautier sembrava conoscere le direzioni indicate, ma probabilmente le sue conoscenze di quel luogo finivano lì. Lui e gli altri suoi colleghi avrebbero attivato contemporaneamente dei cronometri con un conto alla rovescia su quei cinque minuti concordati, non appena partita l'operazione. Trisha rimase in silenzio, nulla sembrava preoccuparla, o forse era solo incapace di esprimere emozioni. Se non ci fossero state domande o esitazioni, la fase due avrebbe avuto inizio.
     
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    Gallifrey ♥ Doctor's T.A.R.D.I.S.

    Status
    Ghost

    La pietra della morte - Copertura -
    Durò solo un istante ma Misato si diede il permesso di goderselo tutto. Vide il sangue sgorgare dalla ferita lì dove la sua freccia aveva colpito e si ricordò che mai in vita sua aveva provato pietà per qualcuno caduto sotto la sua mano. Ogni volta che colpiva il suo bersaglio, ogni volta che riusciva a banchettare con il cadavere del proprio avversario lei esultava e la prima cosa che le veniva in mente era: “Bene, l’ho preso!”. Strizzò appena gli occhi mentre il corpo dell’uomo cadeva a terra esanime e si preparò ad incoccare un’altra freccia per poter coprire l’attacco di Trisha. Si voltò con movimenti precisi e quello che notò era che la sua compagna non sembrava avere bisogno in nessun modo di lei, al contrario. Con un sorriso rimise la freccia nella faretra e seguì tutti.
    Fino a quel momento non si era resa conto di come i movimenti venivano percepiti e, soprattutto, di come tutto sembrava muto, ovattato, come la sua voce che si era dispersa fra le pieghe del tempo senza raggiungere davvero il suo udito fin troppo fine per non sentire quelle parole, c’era qualcosa di strano: la pietra.
    Quando tutto fu finito e quando Trisha ebbe messo fuori gioco anche quelli che stava fronteggiando, Gautier fece cenno loro di seguirle nascondendo i corpo e mettendo poi al loro posto degli ologrammi che avrebbero ritardato l’assenza degli uomini in carne e ossa. Quando finalmente furono pronti ad agire il loro capo diede nuovi ordini, dicendo come si sarebbero divisi e che ruolo avrebbero avuto da quel momento in avanti.

    «Tutto chiaro, ci penso io alla copertura, fate finta che sia un bel piumino caldo!»


    Ridacchiò con fare ironico, stringendo meglio l’arco e prendendo subito una freccia per incoccarla e prepararsi. Sapeva che quel genere di lavoro richiedeva velocità, precisione e concentrazione e lei avrebbe fatto di tutto per non sfigurare e per cercare di mantenere viva sé stessa e la squadra. Se avesse visto qualcosa muoversi avrebbe prima sparato e poi fatto le domande. Questo era il suo modo di agire e, anche se in alcune circostanze poteva rivelarsi poco intelligente, quel giorno avrebbe potuto segnare la differenza fra la vita e la morte.
    Senza ulteriori indugi avrebbe quindi sincronizzato anche il suo di orologio, alzato l’arco e seguito Gautier e Nikolas con gli occhi che sfrecciavano ovunque, pronte a scovare qualsiasi ombra poco chiara e pronta a scagliare contro le proprie frecce. Non doveva sbagliare il colpo.



    CITAZIONE
    »Misato«
      Vita:77
      Difesa:38

     
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10 replies since 28/8/2013, 22:58   213 views
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