A.A.A. Contadino cercasi

Il rombo del motore era l’unico suono che si poteva sentire in quella notte oscura. Una moto scura, proprio come l’animo di quella città, sbucò dal nulla fermandosi proprio vicino ad una fattoria. La giovane Misato Kojima si tolse il casco liberando il capo e facendo svolazzare per un attimo i capelli al vento, adesso doveva solo aspettare l’arrivo di Yuki e poteva partire.
La giovane indossava un paio di pantaloni e scarpe da ginnastica, una vaporosa Kefia copriva il suo collo il chiodo che impediva al vento freddo di infilarsi sotto i suoi indumenti, ovviamente il tutto rigorosamente nero. Sulle sue spalle pendeva un arco e una faretra mentre, al fianco, la sua Kuro, la katana, emanava un’aurea oscura, proprio come il suo colore, proprio come il passato che si portava sulle spalle. Smontò di sella mettendosi il casco sotto braccio e sfilandosi anche i guanti di pelle nera, iniziando poi a frugare nei borsoni aprendo il sottosella e tirando fuori una tela nera per coprire la moto, almeno così, dietro ad un fienile abbandonato, nessuno avrebbe potuto notarne la presenza.
Lei era lì per adempiere ad una missione molto importante: doveva cercare una persona e sapeva perfettamente che si trovava lì. Prima di partire, però, si appoggiò alla moto tirando fuori il suo pacchetto di sigarette e iniziando subito a farne partire grosse volute che salivano pigramente verso l’alto.