La zona del crepuscolo

Noctis, Stefano, Lex

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  1. Lex Quinn
     
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    L'esplorazione della città proseguiva indisturbata ormai da diversi giorni. La Principessa aveva cominciato a imparare usi e costumi di una società che non le apparteneva ma a cui era costretta ad adeguarsi se voleva ottenere risorse per lo Sciame. Aveva ottenuto molto poco di concreto seguendo la logica, per cui aveva deciso, per una volta, di seguire il suo fiuto. O per meglio dire, il suo istinto, dato che il suo fiuto, per quanto diverso da quello di un umano, non era particolarmente sviluppato, in quel momento.
    L'abbigliamento prescelto per la serata era piuttosto standard. Un paio di blue jeans, delle scarpe da ginnastica annerite e consumate dall'uso, una camicia che un tempo era stata bianca, ma che col tempo era stata sporcata da smog e fumi vari. Quest'ultima era tenuta abbastanza abbottonata da coprire per bene il seno, ma sopra quello era completamente sbottonata, lasciandole parte del petto e del collo scoperti. Il colletto sgualcito era tenuto ripiegato all'insù, e i polsini sbottonati erano stati arrotolati fino al gomito. Aveva imparato che gli umani sentono il freddo, quindi sopra la camicia aveva buttato una giacca marrone, che però si era solo poggiata sulle spalle a mo' di mantello.
    Il suo portamento trasudava sicurezza e una certa imperiosità. Camminava come se la strada e il mondo intero le appartenessero, lanciando occhiate di sufficienza a destra e a manca, in particolare quando notava umani particolarmente patetici. La schiena dritta e gli occhi decisi, in ben altre condizioni, avrebbero contraddistinto il sangue reale. La realtà era ben diversa, però. Prima di tutto, non era - ancora - una regina. Secondo, il suo regno era un buco buio e scuro dove regnava l'anarchia. Terzo, cosa che aveva notato solo da poco, non era l'unica a camminare in quel modo. Erano molti gli umani che con estrema arreganza credevano di possedere il mondo. La differenza era che lei sapeva qual era il suo posto. E in quel momento, lei non era nessuno, per cui la sua arroganza era relativamente limitata.
    L'istinto e il fiuto le dicevano che in quel quartiere in particolare c'erano molti di quegli uomini arroganti. Se fosse stata un ibrido tra un umano e un cane, avrebbe pensato che quello era il luogo in cui andavano gli umani quando erano in calore, ed erano sempre in calore. Ma nonostante la sua natura insettoide, non fu difficile capirlo, anche a causa di certi sguardi che inevitabilmente attirava. Decise di ignorarli e tirare dritto, per il momento, sperando di evitare problemi indesiderati.
     
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    Lullaby.
    Lullaby il quartiere a luci rosse per eccellenza.
    Un intero quartiere dedicato alla lussuria dei piaceri carnali.
    Dove ogni tipo di perversione o desiderio non solo era accettato ma coltivato, certo alcune "seti" forse sarebbero state più difficili da appagare ma sarebbe bastato sapere dove cercare, o avere le conoscenze giuste; dopotutto Noctis sapeva per certo di locali atti a servire i bisogni delle creature della notte simili e diverse da lui, niente di particolarmente sorprendente dopotutto la vendita di persone non era particolarmente rara tra gli stessi umani figurarsi nel caso di un locale messo in piedi da un Vampiro con un talento per la manipolazione mentale o per una Succube.
    Ma entrare in contatto con posti simili al momento non rientrava certo nei suoi interessi, nè per soddisfare la sua fame nè per appagare una qualche forma di giustizia di strada.
    Non aveva certo bisogno di ritrovarsi un mortale già pronto da dissanguare per sfamarsi, sopratutto a Lullaby; dopotutto la prima cosa che un vampiro deve imparare per sopravvivere senza l'aiuto del suo sire è la caccia, che in base al carattere e alla capacità del nosferatu può assumere svariate forme: attirare la preda tramite la manipolazione mentale, cogliere di sorpresa qualche ignaro che osa vagare nei vicoli bui della città, prendere con la forza il sangue ad individui che hanno cercato di intimidire la persona sbagliata, e così via...
    Per certi vampiri invece la caccia trascende l'essere il semplice mezzo tramite cui raggiungere la preziosa vitae dei mortali, ma diventa una vera e propria passione degna di essere assaporata in ogni suo istante, qualcosa che accresce ancora di più l'estasiante piacere che ogni nosferatu prova mentre si nutre.
    Tuttavia sono spesso i più sadici quelli che si ritrovano in questa categoria - arrivando a guadagnare la fiducia della preda per poi tradirla nel momento propizio, godendosi così il piacere del sangue unito alla disperazione che assale la vittima nei suoi ultimi momenti.
    Per questo motivo Noctis non ha mai coltivato questo "hobby" più del necessario per avere una sicura sopravvivenza notturna, temendo che dilettarsi in certi atteggiamenti avrebbe reso ancora più sottile quella corda su cui camminava ogni notte, separandolo dall'abisso in cui risedievano tutti quei cainiti che si sono lasciati sopraffare dai loro più bassi istinti.

    Detto tutto questo, il caro succhiasangue non si trovava a Lullaby solo perché era un facile territorio di caccia - con il suo naturale ascendente vampirico non fu difficile trovare un paio di persone disposte a seguirlo senza troppi problemi - no, il motivo per cui Noctis si trovava per quelle strade era per la visita appena conclusasi al Dangerous Beauty, night club piuttosto famoso in zona, rinomato per la sua eleganza e per essere più simile ad una specie di "tempio della bellezza" piuttosto che un bordello sotto mentite spoglie, visita effettuata per sapere se negli utlimi tempi avessero più avuto notizie da parte di Trisha, ma come già si aspettava nessuno fu in grado di aiutarlo.

    Per cui dopo essersi goduto un paio di spettacoli, ora si ritrovava a camminare per quelle strade insicuro su cosa fare per il resto della serata visto che si era già occupato del nutrimento e la ricerca dell'amica era più una scusa per aver qualcosa da fare piuttosto che altro, un po' era preoccupato ma alla fin fine si fidava di lei e sapeva la robottina sapeva prendersi cura di sè ad ogni costo, per cui non si sarebbe crucciato più di tanto per quanto concerne quella questione.
    Il Nosferatu si trovava sullo stesso marciapiedi della Principessa a una decina di metri di distanza da lei, avvicinandosi avrebbe potuto notare il portamento della ragazza piuttosto singolare e lanciarle un'occhiata incuriosita ma salvo altre caratteristiche, ad esempio un odore particolare, l'assenza di battito cardiaco, o cose del genere, difficilmente il vamprio si sarebbe fermato.
    D'altraparte la ragazza avrebbe potuto notare un ragazzo dai capelli corvini dallo sguardo piuttosto insicuro (sul da farsi) ma il cui portamento rivelava una certa sicurezza in se stesso, con indosso una camicia bordeaux sotto ad una giacca nera piuttosto elegante tenuta aperta, un guanto di pelle nera copriva la mano sinistra mentre un anello d'oro adorna il dito medio della mano destra, un paio di jeans scuri e un paio di mocassini in pelle neri, dentro la tasca della giacca nascondeva tre pugnali da lancio, un coltello da militare che aveva acquistato di recente, portafogli, con documenti falsi, e telefono stavano nelle tasche dei jeans. Data l'illuminazione stradale la ragazza sarebbe stata in grado di accorgersi della pelle inusualmente pallida del ragazzo e dei suoi occhi sanguigni, inoltre in caso di possesso d'un udito particolarmente sviluppato sarebbe stata in grado di notare l'assenza di battito nel suo corpo e con un buon olfatto avrebbe sentito provenire da lui un odore totalmente diverso da quello degli altri esseri umani, ma più un miscuglio di odori di strada, schiuma da bagno e sangue; questo perché il corpo di un vampiro non produce un odore proprio, eccezzion fatta per l'odore di sangue che li permanee regolarmente, perciò spesso il loro odore è simile a quello dell'ambiente dove stanno per la maggior parte del tempo, anche se ovviamente un vampiro può cercare di occultare ciò tramite l'uso di profumi, saponi, incensi, shampoo et similia.

    EDIT: perché mi ero dimenticato di sistemare alcune cose nell'ultimo paragrafo, nessuna grossa modifica, migliorato giusto la costruzione delle frasi, spero non sia un problema.


    Noctis
    Punti Vita: 165
    Punti Difesa: 81
    Bonus ai Punti difesa per schivare: +4
    +2 Contro Notturni

    Maestria a mani nude
    Danno: 28
    +5 contro i notturni
    Punti difesa necessari a schivare: 10

    Maestria con le armi bianche
    Danno: arma usata +25
    +5 contro i notturni
    Punti difesa necessari a schivare: 13

    Maestria con le armi da fuoco
    Danno: arma usata +4
    +5 contro i notturni
    Punti difesa necessari a schivare: 8


    OGGETTI:

    -Coltello tattico SOG (danno 9)

    -Pugnali da lancio (danno: 4) x3

    -Teschio di demone (Nel teschio dimora ancora lo spirito dell'antico demone. Una volta per role il proprietario del teschio [anche se non ce l'ha con sé] può evocare lo spirito del demone [Considerato come un Oscuro Non Umano di 6° livello], che combatterà per lui per 5 turni.)

    -Anello d'oro con leone (Conferisce un bonus di +5 ai danni portati a mani nude o con armi in mischia)

    -Iphone
    -Portafogli


    Edited by Evil-Riku - 7/10/2016, 14:48
     
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  3. Lex Quinn
     
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    In effetti, Lex non aveva un odore propriamente umano. Non che puzzasse o chissà cosa, anzi, la cosa più strana era probabilmente l'assenza di un odore vero e proprio, o almeno, di uno umano. Non sudava, quindi quell'odore di sicuro non ce l'aveva addosso, e il suo sangue probabilmente era più simile a qualsiasi cosa abbiano gli insetti piuttosto che a quello umano. Ecco, probabilmente il suo odore era piuttosto simile a quello di uno scarafaggio o di un ragno gigante, o qualcosa del genere. Oltre ovviamente agli odori della città, probabilmente più smog che altro, che le si erano attaccati ai vestiti e le avevano sporcato la pelle.
    Lei, dal canto suo, data la curiosità, avrebbe notato rapidamente Noctis mentre gli passava accanto. I suoi sensi non erano più sviluppati di quelli umani, in quella forma, ma c'era da dire che il vampiro risaltava abbastanza nella folla agli occhi di chi non era abituato all'eccentricità della città stessa. Non aveva mai visto qualcuno con un guanto del genere o con anelli tanto sfarzosi. Proprio perché senza provare a nasconderlo - e senza il minimo pudore - stava fissando il vampiro, non si accorse per niente del brutto ceffo contro cui andò a sbattere. Spalla contro spalla, come nei peggiori film sulle scuole americane. L'impatto era stato piuttosto forte, tanto da far barcollare sia lei che l'omaccione, distratto dal suo accompagnatore. Lex lo fissò per qualche istante, prima di riprendere a camminare ignorandolo come se nulla fosse. L'omaggione, a quanto pare, non gradì particolarmente, perché fece per bloccarla, afferrandole il polso. Fece anche per dirle qualcosa con una voce non proprio allegra, ma non ebbe il tempo di finire la frase. Lex reagì d'istinto, senza neanche accorgersene.
    «Lasciami.» aveva ordinato, con tono piuttosto imperioso. La sua voce, forse un po' raschiante, poteva passare tranquillamente per umana. Ma mentre parlava con i denti stretti e un tono ringhioso, per un istante i suoi occhi assunsero una strana luminosità dorata, e l'uomo allontanò la mano dal polso di lei come se avesse subito una scarica d'elettricità statica.
    Lex, accorgendosi rapidamente di essersi tradita, aveva ritirato il braccio e, dando le spalle all'uomo, riprese a camminare con un passo più rapido.
    Lex
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    Punti difesa: 30
     
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    Il vampiro similmente rimase colpito dalla Principessa una volta passatole di fianco.
    Aveva attirato la sua attenzione prima col suo portamento che in un certo senso gli riportò alla mente i nobili delle corti londinesi che aveva avuto modo di conoscere nei primi decenni della sua non vita, poi man mano che l'uno si avvicinava all'altra iniziò anche a percepire il suo inusuale odore, parzialmente occultato dagli odori della città v'era la fraganza della Principessa, diversa da quella inebriante di un essere umano, di una preda, ma allo stesso modo diversa da quella dei suoi parirazza o degli altri non umani che aveva avuto modo di incontrare nel corso della sua vita. Era un odore che non lo attirava ma nemmeno lo ripugnava, avvicinandola effettivamente più a certi tipi di inumani il cui sangue pur restando nutriente non aveva la stessa attrattiva di quello degli umani o... dei suoi simili.
    In ogni caso la ragazza aveva colto il suo interesse, ora che Noctis sospettava, per non dire era certo, che non fosse umana.
    Detto questo pur rallentando il passo per analizzare per bene il suo odore il notturno non si era messo a fissarla senza ritegno, anzi a parte un'occhiata iniziale per il resto aveva finto di ignorarla spostando lo sguardo verso la strada davanti a sè, mentre in realtà gli altri suoi sensi erano intenti a scrutarla per bene, senza troppa fortuna nel capire cosa fosse di preciso.

    Perlomeno una conferma giunse poco dopo.
    Non sarebbe stato necessario il suo fine udito per accorgersi dell'impatto che era avvenuto alle sue spalle, ritenne adatto voltarsi ed osservare la scena.
    Probabilmente lo scontro era avvenuto per la distrazione di entrambi, essendosi accorto dello sguardo fisso della Principessa su di sè fino al momento dell'urto.
    Com'era tipico di certi individui, l'omaccione aveva ben pensato di sfruttare l'occasione per sfogarsi contro l'altra, probabilmente aspettandosi una semplice ragazzina che sarebbe scoppiata in lacrime, invece aveva incrociato qualcuno di ben diverso dall'aspettativa.
    La donna non lo attaccò, almeno per quanto avesse visto e percepito il vampiro, ma potè vedere per un momento il suoi occhi illuminarsi di una luce dorata cosa che probabilmente spaventò l'uomo che allontanò subito la mano dal polso di lei.
    Il vampiro, ignorando l'omaccione, prese a seguirla stando a debita distanza per non risultare troppo palese nel suo intento di pedinaggio, anche se probabilmente l'avrebbe notato senza problemi in caso si fosse girata considerato tutto il tempo che si era presa per osservarlo prima, e seguendo con l'udito quello che era il suono prodotto dai suoi passi così da non rischiare di perdere la traccia.
    Era incuriosito da quell'inusuale donna.

    A quanto pare, in un modo o nell'altro, quella città sapeva come accontentarlo.
     
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  5. Lex Quinn
     
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    Inizialmente, Lex non si accorse minimamente di Noctis, che aveva deciso di seguirla. La Principessa andava dritta per la sua strada a passo svelto, drigrignando i denti e lanciandosi occhiate sospettose tutt'attorno. Evidentemente aveva attirato meno attenzioni del previsto, oppure la gente attorno aveva deciso volontariamente di ignorare la scena. Probabilmente quel che era successo non era per niente fuori dal comune. Non che ci fossero poi così tante persone, era troppo presto perché tutte le luci rosse di Lullaby si accendessero. C'era una manciata di prostitute sparse ognuno nella sua zona, nessuna guardava nella loro direzione. Alcuni dei locali erano aperti, ma nessuno aveva una folla fuori. Il resto delle persone presenti erano varie persone che usufruivano dei servizi offerti dal quartiere, ma erano tutti impegnati e con un obiettivo ben preciso in mente. Di Lex e dei suoi problemi non fregava nulla a nessuno.
    Intanto, i due brutti ceffi, non si erano dimenticati di lei. Noctis, grazie alla sua posizione arretrata e ai suoi sensi più sviluppati avrebbe potuto tranquillamente sentirli parlare tra di loro, sottovoce e osservarli per bene, se voleva.
    L'omaccione che si era scontrato con la Maschera era un bestione piuttosto grosso e spallato, alto tra i 180 e i 190 cm, muscoloso e dall'aria stupida. Indossava un lungo giaccone marrone di quelli che non sarebbero stati fuori posto addosso ad un investigatore privato in una serie tv degli anni '80, dall'aria piuttosto vissuta. Sotto il giaccone era coperto da un maglione nero che aveva tutta l'aria di essere uscito da un cassonetto e dei jeans che un tempo potevano essere stati del classico blu, ma ormai erano sbiaditi in un tristissimo celestino a un passo dal bianco - o meglio, dal grigio sporco, dato che anche quelli non erano propriamente puliti. La testa, che sembrava essere stranamente piccola, incassata nelle spalle da wrestler, era pelata ma coperta da un cappellino di lana. Il volto era scoperto, così come le mani. Doveva essere un uomo di colore, ma aveva assunto un colore grigiastro e malaticcio. Aveva una grossa cicatrice che gli attraversava il volto, sfigurandolo per bene. Inoltre, non era difficile capire che era armato. Al fianco destro, solo semi-nascosta dal giaccone, portava come se nulla fosse una spada dall'aria moderna, ma dal design antico.
    L'altro uomo, invece, era più basso e piuttosto magro, vestito completamente di nero ed era decisamente più curato, anche se forse la scelta di abbigliamento era comunque discutibile. Indossava una felpa nera con un cappuccio piuttosto largo che, con la scusa del freddo, teneva ben calato in testa. Sopra la felpa, un soprabito anch'esso nero, di pelle, lungo fino alle sue caviglie, eppure della giusta misura attorno alle spalle. Solo due o tre bottoni sul petto erano abbottonati, per il resto era aperto. Pantaloni di pelle nera, mocassini dello stesso colore e guanti alle mani completavano il tutto. Il volto era in ombra, ma la pelle che si vedeva sotto era di un colore inusuale per un umano. Nello specifico, un bianco estremamente puro, come la neve appena caduta. Era distratto a guardare Lex allontanarsi, per cui, se Noctis in qualche modo avesse guardato sotto il cappuccio, l'uomo non se ne sarebbe accorto e il vampiro avrebbe potuto vedere un paio d'occhi gialli, molto meno luminosi di quelli di Lex e molto più facili da nascondere. Anche lui era armato, in effetti. Alla cintura, aveva due fondine con due revolver dentro, come i cowboy di una volta.
    In effetti, avendo Noctis anche l'olfatto dalla sua, aveva un ulteriore vantaggio nel capire - in caso non fosse abbastanza chiaro - che nessuno dei due era un umano. Quello più grosso poteva sembrarlo. Puzzava di sudore e di sporco, tanto che non era difficile persino per un umano sentirlo avvicinare. Eppure quello strato di puzza serviva a coprire l'odore ancora peggiore del marcio e della putrefazione che stava sotto. L'omone era chiaramente un morto che camminava. Un odore meno percettibile era quello emanato dall'omino che lo accompagnava, ma con l'olfatto sviluppato e l'esperienza dalla sua, per Noctis probabilmente sarebbe stato facile distinguere una certa fragranza di zolfo, sangue acre e qualsiasi altra cosa identificasse un demone, o almeno un mezzo demone.

    Il grosso non-morto, con una voce irritata e un linguaggio a dir poco elementare, si stava lamentando con l'altro del fastidio provato. L'altro, invece, sembrava aver notato la strana colorazione degli occhi di Lex, e dopo un paio di secondi di riflessione, dichiarò che l'avrebbero portata al loro capo. Iniziò a camminare, a seguire Lex, ma in maniera più ovvia di quanto stava facendo Noctis, tant'è che Lex se ne accorse da sola. La Principessa si voltò mentre oltrepassava una saracinesca abbassata, così da fronteggiarli. I due si fermarono, e l'uomo più grosso sollevò i pugni, per essere rapidamente interrotto da una mano che l'altro gli aveva piazzato davanti. Il demone, aveva poi alzato le mani, avvicinandosi di due passi verso Lex, che si era subito messa in guardia, mani leggermente sollevate ed espressione minacciosa in volto.
    «Calma, non c'è bisogno di agitarsi.» disse il demone, con una voce suadente e insinuosa.
    «Non ho tempo per voi.» ringhiò Lex, nello stesso identico tono imperioso che aveva usato poco prima.
    Il demone sospirò brevemente, prima di portare le mani verso il proprio volto. Lentamente, afferrò i lembi del cappuccio e lo sollevò appena appena, abbastanza da scoprire gli occhi e puntarli verso Kate. Una impercettibile vibrazione dell'aria, dal demone a Lex, fu seguita dal cambio di espressione di quest'ultima. La ragazza spalancò gli occhi, come spaventata da qualcosa.
    «Ci chiedevamo se fosse interessata a seguirci con le buone, signorina.» continuò il demone, come se nulla fosse.
    «Cosa- cosa stai facendo?» chiese la donna, portando le mani alle tempie e stringendo, come in preda ad un dolore. Non era la prima volta che provava qualcosa del genere: una presenza esterna nella sua mente. Ma con lo Sciame era diverso. Non era doloroso. Era comunicazione. E soprattutto, era lei a imporsi, se lo voleva. Quell'uomo, invece, stava attaccando con una certa efficacia la sua mente particolarmente empatica. Non le piaceva. «Esci... esci dalla mia testa!» ordinò, sempre ringhiando. Mentre si agitava, gli occhi tornarono ad assumere una certa luminosità dorata, che però stavolta rimase. Poi, all'improvviso, come una bestia messa all'angolo, Lex attaccò d'istinto. Si generarono due specie di impulsi luminosi, due onde di luce giallastra che, sottopelle, percorsero il suo corpo partendo dalla fronte e concentrandosi nel suo braccio destro proprio mentre lei lo alzava. Una scarica di elettricità bluastra partì dal palmo della sua mano, unendosi a piccole scariche secondarie uscite dalle sue dita, e si scagliarono verso il demone.
    Ormai Lex si era scoperta, e non le importava neanche. Qualunque cosa stesse facendo quell'uomo alla sua mente, di certo non doveva essere particolarmente piacevole. E la scarica ne risentì a sua volta, uscendone indebolita. Lex non poté scoprire che effetto avrebbe fatto sul demone, perché non ci arrivò mai. L'omone non-morto aveva allungato il braccio, in modo che la scarica colpisse il suo palmo aperto piuttosto che il suo alleato. Venne assorbita dal suo braccio e si concluse con un nulla di fatto.
    «Lo prendo per un no...» sospirò con fare teatrale il demone. Il non-morto, con la mano sinistra, estrasse la spada dal fodero e si preparò ad usarla.
    Noctis, in caso volesse farlo, avrebbe potuto ovviamente intervenire in qualsiasi momento. Nessuno gli stava prestando attenzione, e la cosa poteva anche andare a suo vantaggio. Una cosa era certa: lasciata da sola, sotto assalto mentale del demone e fisico dal non-morto, Lex non sarebbe durata a lungo.

    Lex
    Punti vita: 50
    Punti difesa: 30
    Bonus ai punti difesa per schivare: +0
    Riduzione del danno: +0

    Cede allo Charme dell'Incubo
    Potere Ki: Spara un fulmine verso l'Incubo
    Danni: 10
    Punti difesa necessari a schivare: 5-2 (per lo Charme)

    Succube
    Punti vita: 25
    Punti difesa: 28
    Bonus ai punti difesa per schivare: +2
    Riduzione del danno: +3

    Charme verso Lex

    Ghoul
    Punti vita: 38
    Punti difesa: 28/30
    Bonus ai punti difesa per schivare: +2
    Riduzione del danno: +0

    Intercetta il fulmine di Lex: (3-2)+(3-2)=2
     
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    Indubbiamente scene come quella avvenuta tra la Maschera ed i due uomini non erano niente di particolarmente raro, senza contare il fatto che tendenzialmente gli umani preferivano tenersi alla larga dai problemi altrui piuttosto che immischiarvisi e che lo scontro alla fin fine si era svolto in un modo piuttosto pacato visto che la Principessa era riuscita a liberarsi dalla presa e ad allontanarsi senza fare troppo scalpore.
    Iniziando il pedinamento vide che anche i due uomini avevano avuto la sua stessa idea, probabilmente per ragioni diverse.
    Vide che erano troppo concentrati sulla ragazza per accorgersi della sua presenza, per cui aumentò il passo avvicinandosi di più ai due.
    Abbastanza per avere una chiara visione del loro essere.
    Il gigante dava proprio l'impressione di essere un cadavere appena uscito dalla tomba, abiti per niente curati, pelle dalla strana colorazione grigia una enorme cicatrice a solcargli il volto, ma sopratutto emetteva un odore estremamente repellente, e non parlava dello sporco e del sudore ma di quel tanfo di carne putrefatta e marcia che alle narici del vampiro era piuttosto mal celato. Probabilmente se avesse bevuto il sangue di quell'essere sarebbe morto per avvelenamento.
    Quello basso era troppo coperto per capire qualcosa dal suo aspetto, il che di base era sospetto considerato poi cos'era il suo compare, tuttavia non era necessario per capire che non era umano, il suo odore da solo bastava per tradire la sua natura, tremendamente vicino a quello delle creature di infernali che aveva avuto modo di incontrare.
    Non era chiaro quale fosse il rapporto tra il bestione e l'altro, anche se poteva ipotizzare che il demone l'avesse preso da una tomba per usarlo come cane da guardia personale, tuttavia l'omone sembrava possedere facoltà mentali seppur ridotte considerato il modo in cui l'aveva sentito esprimersi, quindi non era totalmente sicuro di come stessero effettivamente le cose, forse c'entrava il loro "capo" che il non umano aveva nominato?
    La ragazza doveva essersi accorta di almeno uno dei due pedinamenti, ed ancora una volta aveva deciso di agire in un modo decisamente inusuale pensando di voltarsi e affrontare i due inseguitori piuttosto che tentare di fuggire.
    Tuttavia da quel breve scambio di battute e dai successivi tentativi di attacco, poteva ipotizzare che la Maschera non aveva molte possibilità di vincere se quello era davvero il suo potenziale d'attacco massimo.
    Rise tra sè e sè.
    Trovava ironico il fatto che stava per aiutare un essere inumano, era successo altre volte in passato ma negli ultimi tempi la maggior parte delle creature non umane che incontrava finivano a pezzi.
    Non sapeva nulla su di lei, perciò non poteva dire se fosse o meno l'ennesimo pericolo per Dilagon tuttavia mentre la osservava non aveva sentito ostilità provenire dalla sua persona solo una certa curiosità. Forse più per semplice altruismo stava per aiutarla per la sua curiosità, voleva sapere cos'era... Poi chissà, forse dopo sarebbe finito per l'ucciderla, ma per ora non era importante.
    In quel momento era solo certo che quei due sarebbero tornati dal buco da cui erano usciti.
    Però cavolo... non poteva imbucarsi in un vicolo?
    Non apprezzava il fatto di dover combattere così in mezzo alla strada.
    Oh beh... poco male.

    Ancora quei due non si erano accorti della sua presenza perciò avvicinandosi, sarebbe arrivato alle spalle dell'incredibile duo e avrebbe poggiato una mano sulla spalla di entrambi.
    Buona sera signori. Non vi pare piuttosto... Inappropriato, ecco, importunare una ragazza con il coraggio di girare da sola per queste strade a questa tarda ora? Secondo me dovreste scusarvi e inginocchiarvi.
    La Principessa avrebbe potuto percepire una specie di vibrazione spandersi dal vampiro nell'area senza però che la bersagliasse direttamente, essendo diretta eclusivamente ai due uomini sulla cui mente sarebbe piombata all'improvviso un'incredibile pressione, che senz'altro l'Incubo sarebbe stato in grado di riconoscere.

    Noctis
    Punti Vita: 165
    Punti Difesa: 81
    Bonus ai Punti difesa per schivare: +4
    +2 Contro Notturn

    Charme: tenta di intimidire l'Incubo ed il non morto.
    Punti difesa necessari a resistere: 16
    Punti difesa per continuare a resistere: 9
    Bonus ai punti difesa contro soggetti ammaliati: 4
     
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  7. Lex Quinn
     
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    Esattamente come previsto da Noctis, i due strani esseri non gli prestarono attenzione almeno finché lui non si fece notare volontariamente. Lex, in quel momento, stava ancora reggendosi la testa con una mano, il braccio destro ancora sollevato, ma che lentamente stava tornando al suo posto, in una posizione di guardia piuttosto sbilenca ed esitante. Il bagliore dorato era lentamente svanito, e la Principessa piantò lo sguardo sul nuovo giunto, con aria confusa. Un po' più reattive erano state le reazioni degli altri due. Il Ghoul aveva lentamente girato la testa verso destra, mentre l'Incubo verso sinistra. A differenza del primo, che si limitò a fissare stupidamente il vampiro, l'Incubo provò a sgusciare via verso destra, neanche fosse spaventato dal contatto fisico. La reazione allo Charme fu ancora più immediata. Lex aveva percepito quella vibrazione, estremamente simile alla precedente, entrambe apparentemente simili ai metodi di comunicazione dello Sciame, eppure profondamente diverse. Ma stavolta non era diretta a lei, e anche se sentiva ancora la presenza dell'Incubo nella sua mente, si tranquillizzò quando si rese conto che Noctis non ce l'aveva con lei. Continuava ad essere confusa dal suo gesto, ma non era certo quello il momento per fermarsi a chiederglielo.
    L'incubo, invece, la prese quasi come un'offesa. «Come ti permetti, ragazzino? Non sai con chi hai a che fare!» esclamò, come i peggiori cattivi da film di serie B. Eppure, sembrò far rimbalzare quella vibrazione con facilità, anzi, addirittura la rimandò indietro verso Noctis. Nonostante la natura del demone e la sua sicurezza nelle proprie abilità, per Noctis probabilmente non sarebbe stato difficile notare che lo Charme del nemico era effettivamente più debole del suo.
    Il Ghoul, che non si era neanche spostato, all'inizio sembrò cedere. Le sue pupille si dilatarono, le sue labbra si schiusero per lasciar uscire un verso sofferente, e le sue ginocchia iniziarono a tremare come se stesse tentando di resistere inutilmente alla tentazione di piegarle ed effettivamente inginocchiarsi. Ma l'Incubo se ne accorse e abbaiò un «Non pensarci nemmeno, schiavo!» che sembrò riscuotere il Ghoul. Quest'ultimo scosse il capo e gorgogliò un «Obbedisco...», dopo il quale sembrò riuscire a mantenere una parvenza di controllo.
    «Occupati di lui mentre io penso alla signorina.» ordinò quindi, prima di voltarsi verso Lex. E mentre il Ghoul obbediva al comando di quello che sembrava il suo padrone, la Principessa decise che non sarebbe rimasta a guardare. La logica umana le diceva che sarebbe stato meglio fuggire per combattere un altro giorno. Non tanto per la sua sicurezza, ma per quella dello Sciame. Lo Sciame aveva bisogno di una regina viva, o in ogni caso si sarebbe estinto lentamente. Tuttavia, con che coraggio avrebbe potuto chiamarsi regina se fuggiva di fronte alla minima difficoltà? In più, ora che si era aggiunto anche Noctis, la bilancia si era spostata completamente. Certo, non poteva sapere cosa avrebbe fatto Noctis dopo, ma se aveva la possibilità di vendicarsi dell'affronto subito di certo non l'avrebbe buttata via.
    In tutto ciò, l'Incubo provò a spostarsi di qualche passo lontano da Noctis e dopo aver unito le punte delle dita, cominciò a intonare una specie di cantico sottovoce, in quella che probabilmente era una lingua demoniaca. Lex decise che non era il caso di attaccare lui; finché il Ghoul era lì a difenderlo, l'Incubo sarebbe stato intoccabile, almeno per lei. Inoltre, la sua influenza terrificante la spaventava nell'intimo, anche se non l'avrebbe ammesso mai a voce alta. Quindi, mentre il padrone era impegnato, lei attaccò il Ghoul, che intanto si era lentamente girato verso Noctis e aveva sollevato la sua spada, che nelle sue mani sembrava quasi un machete invece che una spada lunga. Lex gli saltò addosso, aggrappandosi al suo braccio e provando, con estrema inefficacia, a morderlo alla spalla. Non aveva i denti affilati come nella sua forma vera - qualunque essa fosse - e quindi il non-morto a malapena si accorse di lei. Gli bastò scrollare il braccio per togliersela di dosso, scaraventandola contro il marciapiede. Quindi si dedicò a Noctis, e sollevando un braccio in una mossa particolarmente lenta e leggibile, lo mosse in avanti provando ad afferrarlo.
    Lex
    Punti vita: 50
    Punti difesa: 30
    Bonus ai punti difesa per schivare: +0
    Riduzione del danno: +0

    Sotto Charme da parte dell'Incubo
    Colpo a Mani nude: Attacca il Ghoul
    Danni: 7
    Punti difesa necessari a schivare: 5

    Succube
    Punti vita: 25
    Punti difesa: 14/28
    Bonus ai punti difesa per schivare: +2
    Riduzione del danno: +3

    Resiste allo Charme di Noctis
    Usa Charme contro Noctis
    Punti difesa necessari a resistere: 10
    Punti difesa per continuare a resistere: 5
    Eventuale bonus a schivare: 2

    Ghoul
    Punti vita: 38
    Punti difesa: 11/30
    Bonus ai punti difesa per schivare: +2
    Riduzione del danno: +0

    Resiste allo Charme di Noctis
    Evita il morso di Lex
    Colpo a Mani nude: Prova ad afferrare Noctis
    Danni: 12
    Punti difesa necessari a schivare: 8
     
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  8. Stephanius
     
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    Quel freddo tardo pomeriggio mi era stato concesso libero dal mio capo, quindi decisi che vagare per quella città ancora troppo nuova per me era davvero una buona idea.

    Girava voce che esistesse un quartiere malfamato e bazzicato da prostitute e malfattori, Victor Hugo lo avrebbe definito un Val d'Amore dei giorni nostri. Quale migliore occasione per farci una capatina ed imparare qualcosa dalla strada?
    Optai per una mise casual ma che si facesse distinguere.
    Indossai una felpa arancione sgargiante, un jeans di un azzurro tenue e un paio di scarponcini da trekking tra il giallo e il marroncino.
    Invisibile tra la folla ma discretamente notabile per chi ci facesse caso.

    Il clima sembrava essersi stabilizzato dai precedenti giorni di pioggia e foschia, e la serata prometteva di presentarsi gelidamente serena. Mi mancava il freddo mite di casa mia, il sole che in qualunque parte dell'anno imperioso si manifestava.
    Ma non era il caso di fare il nostalgico anche stavolta. Oggi dovevo solo curiosare e passeggiare, niente melanconia e pensieri foschi.

    Il quartiere si presentò più triste e squallido di quanto mi aspettassi, quasi come se me lo fossi dipinto come una copia delle zone limitrofe a Montmatre.
    Una discreta folla si spalmava sulle strade, tutti indaffarati e spediti come insetti laboriosi, e tra quelli un ozioso bombo dai colori accesi fece la sua comparsa senza destare troppe attenzioni.

    Stefano

    Maestria a mani nude
    Danno: 11
    Punti difesa necessari a schivare: 5

    Maestria con le armi bianche
    Danno: arma usata +4
    Punti difesa necessari a schivare: 5

    Maestria con le armi da fuoco
    Danno: arma usata +4
    Punti difesa necessari a schivare: 5

    Potere KI: danno 32
    +10 danni se il Potere è di fuoco
    Punti difesa necessari a schivare: 11

    Potere Psionico
    Danno: 14
    Punti difesa necessari a schivare: 5

    Charme
    Punti difesa necessari a resistere: 8
    +5 contro gli esseri umani
    Punti difesa per continuare a resistere: 7
    Bonus ai punti difesa contro soggetti ammaliati: 3

    OGGETTI

    Pugnale Medievale:
    Danno: 6

    Iphone


    Agli incroci qualche mantide cercava di impegnarsi dando l'amore ad un fuco distratto. Piccoli gruppi di vespe armate schiamazzavano mostrando i pungiglioni nuovi al loro sciame, e magari si raccontavano di raid in alveari avversari o ad insetti poco collaborativi.

    Mentre fantasticavo immerso in questa fantasia insettologica, di fronte a me si consumò uno strano scontro.
    Una ragazza dal portamento regale, fino, leggero quasi come se danzasse si scontrò per mera negligenza contro un energumeno tutto corpo e grassi insaturi che cercò di farsi valere, codardamente e scioccamente, con la forza contro la fragile fanciulla.
    Ma accadde qualcosa di davvero insolito: non appena l'uomo afferrò il polso della ragazza ritrasse la presa come se fosse stato percorso da una scarica elettrica o avesse toccato qualcosa di rovente. Ed al mio occhio allenato a queste stranezze sembrò proprio che un minino bagliore fosse nato spontaneo durante il contatto.

    La ragazza prosegui con passo celere per la sua strada e poco dopo il colosso di cibi spazzatura ed un suo compare si misero sui passi della sventurata. Non era necessario immaginare il perché di quel pedinamento....
    Non potevo di certo restare con le mani in mano, sapendo che sarebbe potuto accadere qualcosa di davvero spiacevole a quella povera ragazza.
    Ma ancora una volta venni sorpreso dallo scorrere degli eventi. Infatti dalla folla che distrattamente passava, si stacco la figura di un uomo distinto, molto giovanile e decisamente affascinante che si mise a seguire quello strano corteo.
    La situazione si fece ancora più insolita....

    La ragazza mi passò accanto senza nemmeno accorgersi di me, così come la strana coppia di uomini che lasciarono dietro di sé una scia di tanfo davvero nauseabondo. Infine anche il misterioso sconosciuto si aggregò passandomi accanto.
    Non mi restava che seguire tutti e immischiarmi in quella strana processione.

    Mi tenni a debita distanza e mantenni un profilo disinteressato e vago, fermandomi in qualche vetrina di bar o night club come se volessi davvero vedere cosa ci fosse dentro; finché non giungemmo in una strada secondaria poco illuminata e per niente trafficata. Arrivai in tempo per vedere delle folgori partire blandi dal corpo della ragazza verso i suoi aggressori e il misterioso sconosciuto muoversi incredibilmente silenziosamente tra le ombre.

    Come diamine aveva potuto generare dell'energia elettrica dal suo corpo? Che fosse stata un'arcanista come me?
    Non ero proprio convinto, poiché non riconoscevo in quell'energia nessuna componente arcana a me nota... Era davvero necessario andare più a fondo in questa storia, ma prima bisognava sbarazzarsi di quello spiacevole contrattempo.
    Intanto il terzo uomo li raggiunse e provò con la diplomazia a calmare gli animi, ma senza alcun esito.
    Infatti la colluttazione iniziò in una frazione di secondi.

    L'omaccione si scaglio sullo sconosciuto e il compare basso sulla ragazzo.
    Io non volli tirarmi indietro.

    Non persi tempo e decisi di mirare all'avventore della fanciulla uscendo immediatamente il mio asso nella manica. Infatti porsi il mio palmo destro verso l'altro e in men che non si dica materializzai una grossa e fulgida sfera di fuoco che superba zampillava scintille arcane e bramava di esplodere su qualche mal capitato. Senza esitare la scagliai alle spalle dell'aggressore proprio mentre si dirigeva sulla ragazza.

    Stefano

    lancia una sfera di fuoco contro Succube
    Potere KI: danno 42
    Punti difesa necessari a schivare: 11


    -GDR off-
    Scusate il ritardo per l'inserirmi ma finalmente ce l'ho fatta. Comunque qualcuno dovrebbe dire al GM di aggiungermi alla role perchè non mi risulta nella mia schermata tra quelle attive

    -GDR on-

    Edited by Stephanius - 22/10/2016, 18:39
     
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    Ho mandato un pm a Game per dirgli di aggiungere Stefano alla role.


    Ragazzino.
    Gli venne quasi da ridere.
    Sapere che esistevano creature infernali tanto dementi lo rallegrava, quasi li umanizzava.
    Dopotutto per non riconoscere un vampiro, pur essendo una creatura delle tenebre, serviva proprio dell'impegno, sopratutto dopo aver resistito ad un attacco mentale del suddetto nosferatu.
    Poco male, era semplicemente prova del tipo di moscerino che era in confronto a lui.
    Forse il loro capo sarebbe stato più divertente da conoscere.

    Senza particolari difficoltà resistette all'ammaliamento dell'Incubo, mentre la sua essenza continuava a pressare le menti dei nemici, il Ghoul era vicino al cedere tuttavia il legame con il demone lo salvò dal baratro, almeno per il momento.
    Quello ordinò allo schiavo di occuparsi del vampiro mentre lui avrebbe affrontato la ragazza caduta sotto l'influenza del suo Charme, tuttavia la Principessa si era chiaramente resa conto dello svantaggio cui andava incontro perciò decise di concentrarsi sull'uomo redivivo, con un assalto che non sembrò ferirlo in alcun modo, lui d'altrocanto forse per via dell'ordine forse per via dell'inefficacia dell'attacco, non le aveva dato alcun peso tentando invece di afferrare il vampiro con una movenza piuttosto goffa e prevedibile che venne evitata spostandosi laterlamente a sinistra arrivandogli al fianco destro, pronto a contrattaccare tuttavia l'arrivo della palla di fuoco dell'Arcanista contro l'Incubo lo colse di sorpresa bloccandolo per un momento. Sperò che i riflessi del demone lo salvassero, voleva interrogarlo prima di ammazzarlo.
    Prima di constatare se ci fosse ancora una possibilità per l'interrogatorio riprese l'attacco che aveva interrotto, dal fianco del Ghoul scagliò prima un montante destro diretto alle costole seguito fulmineamente da un gancio alla tempia.
    Per quanto fosse coriaceo, dubitava che sarebbe riuscito a resistere a entrambi i colpi e risultava ancor più improbabile l'idea che con quella scarsa velocità di movimento sarebbe stato in grado di schivarli entrambi.
    Dopodiché con una veloce occhiata avrebbe osservato se l'Incubo fosse ancora vivo oppure no, nel primo caso avrebbe detto a voce alta per farsi sentire dalla ragazza e dal nuovo arrivato: Se potete non ammazzatelo! Vorrei interrogarlo.
    Fatto ciò se il suo avversario fosse ancora "vivo" sarebbe rimasto concentrato su di lui, altrimenti si sarebbe avvicinato all'Incubo e alla ragazza tenendosi pronto a eventuali tentativi di fuga.

    Noctis
    Punti Vita: 165
    Punti Difesa: 81 - (10 - 4 - 2) - (8 - 4 - 2) = 75
    Bonus ai Punti difesa per schivare: +4
    +2 Contro Notturni

    Charme su Succube e Ghoul
    Punti difesa per continuare a resistere: 9
    Bonus ai punti difesa contro soggetti ammaliati: 4

    Maestria a mani nude
    Tenta di colpire il ghoul con un montante seguito da un gancio
    Danno: 38 x2
    Punti difesa necessari a schivare: 10 x2
     
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  10. Lex Quinn
     
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    Se la sola presenza di Noctis era bastata per mettere in crisi i due aggressori di fanciulle indifese, l'arrivo di Stefano aveva aiutato a stabilire chiaramente quale dei due lati fosse in svantaggio netto. Il coraggioso arcanista aveva infatti concluso la sua metafora mentale decidendo di schierarsi - almeno temporaneamente - dalla parte dell'unica ape regina, che, lontana dal suo alveare e senza uno sciame a proteggerla, sarebbe di certo stata sopraffatta se fosse rimasta da sola.
    Dalla sua posizione arretrata, col sedere sul marciapiede, lo sguardo di Lex fu attirato dagli strani movimenti delle mani dell'Incubo, la cui cantilena era giunta ad una conclusione. Il demone sciolse la punta delle dita, e allargandosi al centro delle sue mani comparvero tre fiammelle nere che non emettevano luce. Sembravano a tutti gli effetti uscite dall'inferno stesso. Senza troppa esitazione, le scagliò verso la ragazza proprio quando una palla di fuoco illuminò la zona alle spalle del demone. Quest'ultimo ebbe a malapena il tempo di reagire: alzò le mani, emettendo una grande quantità di potere magico perché si frapponesse tra sé e il fuoco di Stefano a mo' di barriera. Il risultato fu una specie di piccola esplosione che scaraventò l'Incubo col sedere per terra, ma totalmente illeso.
    «Tsk... In questa città non ce n'è uno che sappia farsi i cazzi suoi...» commentò, sputando sul marciapiede un grumo di sangue nero come inchiostro.
    Distratto dall'arrivo di Stefano, l'Incubo non si fermò neanche a controllare l'esito del suo attacco contro Lex. Quest'ultima, per una volta non colta di sorpresa, aveva evitato facilmente l'attacco del nemico rotolando all'indietro con una flessibilità quasi da ginnasta, atterrando in ginocchio poco più in là. La Regina, ancora sotto l'inquietante influenza dell'Incubo, approfittò della distrazione offerta da Stefano per dedicare le sue attenzioni al Ghoul. Quest'ultimo sembrava trovarsi già piuttosto in difficoltà. C'era un motivo, infatti, se non era corso in aiuto del suo padrone, ed era un motivo piuttosto semplice: Noctis. L'omaccione, lento e impacciato, non riusciva a disimpegnarsi dal vampiro, che lo assediava con colpi ben piazzati. Non aveva modo di schivare i potenti attacchi del vampiro, e l'unico modo che aveva per prolungare quel combattimento era quello di provare a parare e resistere il più possibile. Ossia per pochissimi secondi. Infatti, se anche il primo colpo di Noctis fu intercettato da un paio di braccia incrociate davanti al petto, il secondo pugno lo colpì dritto in testa. Il forte schiocco di ossa spezzate attirò persino le attenzioni dell'Incubo, che si voltò verso il proprio compagno. Quest'ultimo non venne scagliato via né si disintegrò. Semplicemente restò lì fermo per un paio di secondi, prima di cadere all'indietro. Il tonfo sordo della massa di carne contro l'asfalto precedette il clangore dell'acciaio prodotto dalla caduta della spada, scivolata via dalla mano del cadavere. La fragilità delle ossa sotto i colpi di Noctis poteva essere un sintomo di quanto fosse effettivamente marcio dentro quel cadavere rianimato. Noctis riuscì comunque nel suo intento; la creatura era sopravvissuta, tecnicamente. La bocca si riaprì in un lamento appena accennato, i suoi occhi continuavano a muoversi stupidamente attirati dalle poche cose rimaste dal campo visivo. La testa era ancora attiva, ma il collegamento nervoso con il resto del corpo era stato reciso. Chiaramente, una cosa impossibile per un normale umano, ma essere un non-morto deve pur avere qualche vantaggio, no? Se quello si poteva definire un vantaggio, poi, era un altro discorso. E restava da capire anche quanto in effetti poteva rispondere a delle domande, se anche da "vivo" faticava a mettere due parole in croce.
    L'azione di Noctis, comunque, sembrava aver messo fine al combattimento. L'Incubo aveva emesso un verso sorpreso, prima di iniziare ad alzarsi lentamente, con le mani alzate.
    «Ehm... P-Perché non ne parliamo c-con calma?» chiese. Evidentemente si era accorto in estremo ritardo di aver fatto il passo più lungo della gamba, facendo lo sbruffone con le persone sbagliate. Noctis, in particolare. Chissà quanti, prima di loro, si erano schiantati contro la sua grossa guardia del corpo nel tentativo di difendersi dalla prepotenza del demone. E chissà che fine avevano fatto. Probabilmente era solo questione di tempo prima che il duo pestasse i piedi sbagliati.
    «C'è c-chiaramente stato un malinteso, n-no? Abbiamo scambiato l-la signorina per una nostra c-conoscente v-v-volevamo farle uno scherzo. Ma adesso è tutto chiarito, sì, sì! Mi allontano p-piano piano e non vi di-disturbo più, d'accordo?» provò a mercanteggiare il demone, muovendo qualche passo all'indietro. Non sembrava sul punto di scappare. Probabilmente si rendeva conto da solo che non sarebbe stata una buona idea. Ma era chiaramente terrorizzato, ormai, dagli avversari che si era trovato contro. Di Noctis e Stefano, almeno, dato che Lex aveva fatto ben poco.
    «Perché?» chiese intanto la voce raschiosa e affaticata, ma ancora in qualche modo piena d'orgoglio e imperiosità di Lex. Non si era rivolta al demone, ma ai suoi due improvvisati compagni. «Perché l'avete fatto? Non me lo dovevate. E perché vuoi interrogarlo?» aggiunse, in questo caso direttamente rivolta a Noctis, piantandogli un penetrante sguardo ambrato addosso. C'era una certa rabbia trattenuta di fondo nel suo tono, che si esplicitò quando spostò lo sguardo da Noctis all'Incubo, sguardo che si trasformò da confuso e curioso a pieno d'odio e risentimento. Se non stava attaccando la creatura era solo perché Noctis l'aveva chiesto esplicitamente.
    Scusa Stefano, colpa mia se non c'eri, ho pensato che era meglio farti aggiungere quando arrivavi dato che non sapevamo quanto ci volesse u.u Comunque se vuoi creare un png per provare a salvare il sedere a sto povero sfigato fai pure già che ci siamo, altrimenti siamo a posto così

    Lex
    Punti vita: 50
    Punti difesa: 30-9=21/30
    Bonus ai punti difesa per schivare: +0
    Riduzione del danno: +0

    Schiva le fiamme dell'Incubo: -9 punti difesa

    Succube
    Punti vita: 25
    Punti difesa: 14-9=5/28
    Bonus ai punti difesa per schivare: +2
    Riduzione del danno: +3

    Attacca Lex con delle fiamme nere
    Danno: 17
    Punti difesa necessari a schivare: 9

    Resiste al colpo di Stefano: -9 punti difesa

    Cede allo Charme di Noctis

    Ghoul
    Punti vita: 38-38=0/38 - Inoffensivo
    Punti difesa: 14-8=6/30
    Bonus ai punti difesa per schivare: +2
    Riduzione del danno: +0

    Resiste al primo colpo di Noctis: -8 punti difesa
    Subisce il secondo colpo di Noctis: 38 danni
     
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  11. Stephanius
     
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    Tranquilli... va benissimo così... il prossimo npg lo potremmo aizzare contro i nostri magari andando più a fondo a questa storia


    Senza il suo fetido baluardo l'ometto iniziò ad essere estremamente più diplomatico.

    "Con le buone maniere si ottiene sempre tutto.... già..."

    Dissi avvicinandomi a Noctis e Lex con passo lento e tranquillo

    "Che ti serva di lezione per la prossima volta, se ti verrà concessa. Certi tipi di scherzetti tienili per te e per chi VERAMENTE conosci."

    Scossi la testa, alquanto infastidito per quel mero raggirare da disperato.

    "Tornando a noi, - dissi voltandomi verso Lex - dello sciocco non potrebbe interessarmi di meno. Un'altra creatura viscida che striscia in questa città. Tu invece mi sembri davvero una rara unicità... Non ho mai visto il tipo di energia che utilizzi, e nemmeno studiato... Ciò mi fa intuire che sei davvero speciale, e mi piacerebbe poter scoprirne l'origine... Sempre se mi fosse ovviamente concesso"

    Non era da tutti i giorni incontrare una fonte arcana di energia sconosciuta, ne tanto meno qualcuno che, anche se in maniera alquanto goffa, riesca a controllarla.
    Quella serata avrebbe potuto portare dei risvolti alquanto interessanti.
     
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    Idevil

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    Sentì chiaramente la vibrazione provocata dalle nocche della sinistra mentre frantumavano le ossa della tempia del Ghoul, la frattura poteva essere frutto delle scarse condizioni di quel corpo rianimato ma alla fin fine non era nulla di sorprendente, il vampiro sapeva che quella era una delle zone più fragili del cranio, considerata la sua forza fisica... probabilmente un normale essere umano sarebbe morto sul colpo.
    D'altraparte non gli importava della sopravvivenza di quell'essere, non sembrava possedere un gran intelletto - probabilmente un cane era più intelligente, perciò non aveva alcun interesse a interrogarlo. Se non aveva utilizzato armi più letali era per un semplice desiderio di non voler attirare l'attenzione, preoccupazione che a ben pensarci era piuttosto inutile visto che già la ragazza si era messa a sparare fulmini dalle mani, poi era arrivato quell'arcanista a lanciare palle di fuoco. Se qualcuno avrebbe dovuto notarli, probabilmente era già successo.
    Conclusa la lotta ebbe modo di osservare per bene anche il nuovo arrivato, dall'odore era umano, considerato il livello di manipolazione arcana era senza ombra di dubbio un Arcanista, aveva aiutato la ragazza perciò non lo ritenne un potenziale pericolo da interrogare.

    Fù quasi divertito dal teatrino impanicato che l'Incubo aveva messo su una volta compresa quella che era la sua situazione, l'agitazione fece crollare anche le sue deboli difese mentali, facendolo cadere nella morsa del notturno, che si avvicinò alla ragazza e al demone con uno sguardo impassibile.
    CITAZIONE
    Ipnosi

    Dormi. Appena schioccherò le dita ti sveglierai e risponderai con sincerità ad ogni mia domanda.
    Parlava imperativo mentre fissava negli occhi il Succube tentando di ipnotizzarlo con quegli ordini, dubitava che sarebbe riuscito a resistere a quella manipolazione mentale.
    Concluso il processo si sarebbe voltato verso la ragazza e l'arcanista, il suo viso si fece più rilassato.
    L'arcanista vi ha appena risposto. D'altrocanto io avrei agito in questo modo anche se foste stata una normale umana, non sono il tipo che se vede qualcuno in difficoltà passa oltre... Se non altro perché mi da qualcosa da fare. Tuttavia la vostra natura inumana vi rende senza dubbio più interessante del resto delle persone che mi trovo ad assistere di solito, anche perché il più delle volte scappano da quello scontro tra demoni. Quanto a lui...
    Guardò il Succube sottomesso.
    Ha parlato di un capo prima, quindi i rapimenti stradali non si fermano con questo verme e quel non morto puzzolente, certo puoi dire "e chissenefrega?" ma a me non piace lasciare le cose a metà. Appena mi da le informazioni che voglio puoi farlo a pezzi, altrimenti gli taglio la testa io... depravati del genere non sono abbastanza misericordioso per lasciarli vivere.
    Detto ciò. fece un breve inchino e sorridendo si presentò
    Comunque io sono Noctis, vampiro da poco più di tre secoli. Piacere.
    Sollevò la testa sorridendo lievemente.

    Noctis
    Punti Vita: 165
    Punti Difesa: 75
    Bonus ai Punti difesa per schivare: +4
    +2 Contro Notturni

    Ipnosi
    Punti difesa necessari a resistere: 23
    Durata: 40 minuti
     
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  13. Lex Quinn
     
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    «Certo, certo...» aveva assicurato a Stefano il piccolo codardo, annuendo ripetutamente, sempre continuando a muoversi lentamente all'indietro, cercando di allontanarsi il più possibile senza renderlo palese. L'intervento di Noctis decretò però la fine di ogni speranza di fuga. Con una maestria che chiaramente l'Incubo non si aspettava, il vampiro si infiltrò nella sua mente incontrando sì una certa resistenza, ma non abbastanza per negargli l'accesso. Obbedì immediatamente all'ordine; le braccia alzate crollarono verso il basso, abbandonate lungo i fianchi, la testa calò lentamente finché il mento non si fermò contro il petto. Il demone stava chiaramente dormendo in piedi, in attesa di ulteriori ordini da parte di Noctis.
    Una volta soggiocato il nemico, entrambi gli uomini dedicarono le loro attenzioni verso Lex. Un brivido le corse lungo la schiena, mentre combatteva l'istinto animale di voltarsi e fuggire. Perlomeno i due uomini erano meno inquietanti dei primi due... anche se di poco, tutto sommato. La ragazza valutò diverse possibilità stando in silenzio per qualche secondo. Durante la pausa, osservò il cadavere che muoveva la bocca emettendo dei lamenti senza senso. Alla fine decise di rispondere, almeno parzialmente.
    «Devo... essere più cauta, immagino.» mormorò, mentre si chinava sul cadavere e lo esaminava, in particolare annusandolo. Fece una faccia schifata, prima di recuperare la spada che aveva lasciato cadere il Ghoul. Prima di parlare nuovamente, si avvicinò ai due interessati, così da poter parlare a voce un po' più bassa. «È vero che non sono umana. Sarebbe inutile negarlo, a questo punto. Ma non sono come loro. Non ho intenzioni ostili verso di voi. Non so neanche cosa siano un vampiro o un arcanista.» specificò, senza farsi troppi problemi ormai.
    «Ho preso il nome di Lex.» aggiunse. I più colti avrebbero potuto forse riconoscerlo come diminuitivo di Alexa, un nome di origine greca che molte fonti traducevano come "difensore".
    «Non so se posso spiegarlo. Posso mostrartelo, se vuoi, solo perché mi hai aiutato, ma non ho intenzione di seguirti in un laboratorio o roba del genere. Non credo che sia la stessa cosa che fai tu... o che ha fatto quello.» disse a Stefano, indicando l'Incubo con un cenno della testa alla fine della frase.
    «E a proposito di lui... Non mi importa cosa ne fai. Non sono buoni da mangiare. Qualunque cosa vogliate fare, mi sposterei da qui. Potrebbero avvicinarsi delle persone.» mormorò, guardandosi alle spalle. Prima di zittirsi, però, porse loro l'arma, la spada che aveva raccolto da terra. «Questa non vi dice nulla? Hanno delle altre cose addosso. A voi servono, giusto?» chiese, in maniera non particolarmente convinta.
    Lex
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    Punti difesa: 21/30
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    Succube
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    Riduzione del danno: +3
    Sotto Ipnosi

    Ghoul
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  14. Stephanius
     
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    "Assolutamente! Non è benché mia minima intenzione indagare sull'accaduto senza il tuo consenso. Non sono modi che mi si confacciono in nessun caso. E comunque il piacere e mio, Lex... Sono Stefano, per servirla"

    Feci un vistosissimo inchino plateale, verso l'autorità e l'eleganza indomabile di quella straniera fanciulla.

    "Au contraire se e qualora fosse interessata a sapere più su di Lei, sui suoi poteri, se posso chiamarli tali, o conoscere il suo potenziale non esiti minimamente a contattarmi."

    Presi dalla tasca destra dei miei jeans il mio portafoglio e porsi alla ragazza un bigliettino da visita. Era su una carta di ottima qualità, lievemente porosa. I caratteri era in rilievo di un inchiostro nero lucido, mentre la calligrafia sembrava danzare elegantemente su quella piccola pista d'avorio.

    "Chiedi di me, per qualsiasi cosa... non farti problemi."

    Detto ciò mi rivolsi al fascinoso notturno

    "Torniamo a noi, il nostro amico plebeo è solo un anello piccolo di qualcosa di ben più grosso... Non trovo affatto corretto che un associazione a delinquere vada in giro a sequestrare indifese pulzelle... Ne tanto meno riporti in vita cadaveri per schiavizzarli... Dovremmo proprio dare un occhiata... Non trovi?"

    Quanto accaduto era davvero sconveniente, ma lo era ancora di più lasciare dei matti invasati fare diavolerie in giro per la città. Bisogna pur sempre mantenere un profilo basso, nonostante tutto; ed insegnare un po' di buona educazione a questi bifolchi.
     
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    Idevil

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    L'ipnosi fu un pieno successo, pur con una certa resistenza il succube era finito preda della sua ragnatela, eseguendo immediatamente il suo primo ordine permettendo al trio di parlare senza problemi.
    La ragazza non tentò di nascondere la sua natura inumana, capendo che un tale tentativo sarebbe stato futile, forse anche dannoso, a questo punto e si presentò a sua volta.
    Rivelò di non avere intenzioni ostili nei loro confronti e che non aveva idea di cosa fossero un vampiro o un arcanista.
    Cosa a cui a quanto pare reagì solo il vampiro, assumendo un'espressione un poco sorpresa, dopotutto vampiri e maghi erano entrati a far parte della cultura popolare da un bel po' di anni ormai, grazie a film, libri e quant'altro... non serviva certo una conoscenza del folclore europeo per averne sentito parlare, anzi di sti tempi era più probabile conoscerli tramite i media piuttosto che tramite i miti che si tramandavano in passato.
    Questo fatto lo spinse a pensare che poteva trattarsi di una creatura creata artificialmente, o addirittura di un essere umano modificato tramite chissà quali esperimenti, cosa che avrebbe dato più senso alla volontà che aveva espresso di non volerlo seguire in un laboratorio... Cioè, avrebbe senso in generale, ma qualcuno che non aveva avuto esperienze dirette forse non ci avrebbe pensato subito.

    Il vampiro doveva ammettere che parte di sè era piuttosto irritata dal comportamento dell'arcanista, dopotutto di carattere Noctis era un tipo piuttosto arrogante e talvolta egocentrico, per cui il fatto che si concentrasse solo sulla ragazza un po' lo infastidiva, cosa decisamente sciocca e infantile... ma l'immortalità derivante dal vampirismo non annulla certo i difetti della personalità del dannato, anzi non è raro che il passare del tempo non faccia altro che rendere più gravi e presenti certe crepe nella personalità trasformando una semplice mania che ti affligge da umano in una vero e proprio squilibrio mentale che ti perseguita in eterno una volta diventato un nosferatu.
    Tutto sommato, Noctis se la cavava piuttosto bene.
    Riuscì a ignorare la cosa, ricordando che alla fin fine gli arcanisti erano fatti così, sempre interessati alla conoscenza, ed una volta che si fissavano su una cosa non prestavano più grandi attenzioni al resto.
    Il fatto che non sei ostile a me va bene, ma considerata la mia natura capirei anche se lo fossi, ciò che voglio che mi interssa è sapere se per vivere, per sfamarti, devi uccidere esseri umani.
    Domandò guardandola con serietà, avrebbe ascoltato per bene la sua voce in cerca del minimo segno di menzogna, anche se a dire il vero non credeva che fosse un pericolo.

    Conclusa la questione precedente finalmente l'arcanista gli rivolse la parola e sarebbe una bugia dire che la cosa non lo aiutò a distendere i nervi.
    Già, è riprovevole... penso proprio che dovremmo proprio indagare a fondo nella questione... detto questo, Lex ha ragione, sarebbe meglio spostarci in un'area meno trafficata prima di discutere della questione, e di interrogare questo verme.
    Disse indicando il dormiglione poco distante dal trio.
    Se siete d'accordo, conosco uno spiazzo poco movimentato a qualche isolato da qui. Ma prima...
    Si avvicinò al Ghoul abbassandosi un po' e portando due dita della mano destra vicino alla testa del ghoul.
    È proprio vero che non si può avere un buon riposo nemmeno da morti. Spero che non nessuno ti disturbi nuovamente.
    Aveva un tono piuttosto dispiaciuto.
    Stefano avrebbe potuto avvertire una certa dose di energia spirituale raccogliersi sulla punta delle dita del vampiro, per poi essere rilasciata in un rapido raggio di luce azzurrina che penetrò il cranio dell'essere esplodendo al suo interno, distruggendo il cervello in decomposizione del ghoul, sperando di porre fine alle sue sofferenze.
    Dopodiché si sarebbe rivolto alla ragazza e all'arcanista.
    Se i suo averi vi interessano prendeteli pure, io non me ne faccio granché.
    Si rialzò con una certa lentezza.
    Detto questo se volete possiamo andare. guardò Lex Penso che potrebbe esserti utile per imparare di più su questo strano mondo, ma se vuoi andartene fa pure.

    Se entrambi avessero acconsentito il vampiro li avrebbe guidati, ordinando al Succube di seguirli, fino a quello che doveva essere stato tempo addietro un parcheggio ma che adesso era decisamente in disuso con i lampioni per la maggior parte rotti, graffiti che coprivano gran parte dei muri e svariati sacchi di rifiuti sparsi in giro... sapeva che era un posto in cui tendenzialmente si svolgevano risse ed incontri fra bande per cui difficilmente avrebbero incontrato qualcuno.
     
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